E’ ufficiale dunque. Per il ponte Meier inaugurazione domenica 23 ottobre, un po’ in stile Festival dell’Unità, fra lo ‘zumpa zumpa’ dei Balcani di Goran Bregovic e il liscio romagnolo dell‘orchestra Casadei. Come a dire che si uniscono due sponde del Tanaro, ma simbolicamente anche due culture lontane. Tutti contenti dunque?
“Non proprio, anzi per niente – sottolinea Cesare Miraglia -, e mi pare che sopralluogo e verifica dell’avanzamento stato lavori dei giorni scorsi sul nuovo ponte da parte della Commissione Consiliare per lo Sviluppo del Territorio abbia fatto emergere elementi sconcertanti. A parte l’inosservanza delle più elementari norme in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (come il mancato uso dei dispositivi di protezione individuale) debitamente segnalati dal consigliere Fabbio, preciso che la lunghezza delle rampe di accesso al ponte Meier, realizzate senza piazzole di sosta, rappresenta uno strumento di mobilità non conforme alle esigenze delle persone in carrozzella, che di fatto non ne possono usufruire”.
Insomma, un ponte non proprio per tutti, ma precluso a chiunque abbia difficoltà motorie, sottolinea il consigliere comunale, “anche perché manca un corrimano che consentirebbe non solo alle persone in carrozzina, ma anche ai tanti anziani della nostra città di accedere ad una struttura che, invece, sarà loro inevitabilmente preclusa”.
Da qui l’iniziativa clamorosa di Cesare Miraglia, che non ci ha pensato su due volte e, nei giorni scorsi, ha preso carta e penna (simbolicamente), e ha scritto una lettera ‘di cuore, ‘da alessandrino amareggiato e preoccupato’, indirizzandola direttamente a Mr. Richard Meier, 475 10th Avenue, New York. Raccomandata urgente internazionale, anticipata via e-mail: come a dire che la comunicazione dovrebbe già essere, o arrivare a breve, sulla scrivania dell’archistar.
Con quali reazioni e conseguenze, lo scopriremo. “Non sono alla ricerca di sterili polemiche – sottolinea Miraglia – ma mi pare corretto chiedere a chi il ponte alessandrino lo ha ideato e progettato se è consapevole del risultato finale, e lo approva. Senza un corrimano, in particolare, la struttura sarebbe davvero pericolosa non solo per i disabili, ma per tutti i pedoni: se l’attuale amministrazione questo non lo capisce, provo a spiegarlo, a nome degli alessandrini, direttamente all’architetto Meier”.
Nella lettera, che pubblichiamo qui di fianco (cliccateci sopra per ingrandirla), il consigliere Miraglia evidenzia, anche per immagini, la differenza tra il plastico originale del progetto (con ponte in piano, a livello strada), e la realizzazione finale, con una struttura mastodontica “costruita molto più alta rispetto alla sede stradale, per cui due lunghe scoscese/ripide rampe sono state costruite per accedere al ponte”.
Continua Miraglia nella lettera: “dove Lei aveva previsto un marciapiede in piano ora c’è una lunga, larga e discendente rampa che è necessario percorrere per raggiungere il ponte. Per assicurare alla persone disabili e alle persone anziane (e perché no, anche ai bambini) un sicuro e più confortevole accesso al ponte, sarebbe consigliabile l’installazione di un corrimano che aiuti e sorregga il cammino delle persone più deboli e soprattutto con il ghiaccio della stagione invernale, aiuti tutti indistintamente, ad evitare le cadute.
Alla luce di tutto quanto sopra esposto, atteso la sua qualità di ideatore e progettista del Ponte Meier, sono a chiederLe di verificare personalmente lo stato di realizzazione del ponte e di indicare al Direttore dei lavori come realizzare il corrimano necessario per garantire la sicurezza dei pedoni sul ponte. Sarebbe davvero un peccato che un’opera ingegneristica costata oltre 18 milioni di euro fosse utilizzabile solo da alcune persone e non per tutti”.
Non è certamente solo, Cesare Miraglia, in questa battaglia attorno al ponte Meier. Nei prossimi giorni sono previsti incontri, e si suppone anche prese di posizione ufficiali, da parte delle associazioni di disabili presenti in città. E c’è fermento nell’ufficio del disability manager del comune di Alessandria, dove una collaboratrice disabile, con mirabile capacità di sintesi, ha intitolato un report di slide sul nuovo ponte “Rampe Monte Meier”. Un’inaugurazione in salita?
Di questo torneremo ad occuparci nei prossimi giorni, attendendo nel frattempo la risposta di Richard Meier a Cesare Miraglia.