Dai banchi all’ufficio: prove di lavoro per molti giovani [Occhio ai giovani]

liceali-stagedi Edoardo Prigione

 

 

Con l’entrata in vigore della legge denominata “buona scuola” milioni di giovani italiani che frequentano il terzo anno delle superiori sono stati catapultati nel mondo del lavoro. Gli studenti delle scuole tecniche e professionali non sono nuovi ad esperienze di alternanza scuola-lavoro, ma per i liceali si è trattato di una novità assoluta. Per questo molti istituti si sono trovati impreparati e hanno faticato a collocare tutti per tempo, tuttavia la maggior parte dei ragazzi è soddisfatta dello stage.

Alessandro Ruiz, del Liceo Classico “G.Plana” di Alessandria, ha insegnato italiano agli stranieri nella casa di quartiere di via Verona e afferma: “all’inizio non mi sentivo all’altezza del compito che mi era stato affidato, ma per fortuna mi hanno dato alcuni fondamenti utili per insegnare”.Traendo un bilancio ad esperienza conclusa, dice senza esitazione che è stata “un’esperienza proficua poiché mi ha permesso di affrontare barriere linguistiche e culturali che quotidianamente non riscontro, inoltre di rapportarmi con persone con un trascorso alle spalle così diverso dal mio, che mi ha fatto riflettere sulla difficoltà di insegnare, anche se è stato bello per una volta essere dall’altro lato della cattedra.”

Pietro Cusumano dello stesso istituto, “dopo non poche difficoltà legate alcusumano reperimento da parte della scuola del luogo di lavoro”, ha partecipato ai progetti “(Ri)Generazioni Urbane” e “IdeALi Tu” per la riqualificazione del Parco Carrà e dei Giardini Pittaluga. Racconta così la sua esperienza: “dopo una settimana formativa sulle tecniche video e sull’uso dei social, abbiamo intervistato i possibili fruitori delle due aree e abbiamo somministrato dei questionari agli studenti delle superiori. È stata un’esperienza interessante perché mi ha permesso di mettermi realmente in gioco, e soprattutto perché avrò modo di vedere i frutti del mio impegno il 15 ottobre durante un evento al Parco Carrà”.

chilin-francescaFrancesca Chilin, studentessa del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Alessandria, ha svolto l’alternanza all’università di infermieristica della nostra città con mansioni di segreteria. Analizzando pregi e difetti dello stage dice: “ho avuto modo di conoscere il mondo universitario del quale presto farò parte, da una posizione esterna, potendo osservare sia gli insegnanti sia gli studenti, soprattutto assistendo agli esami, tuttavia spesso avevo compiti ripetitivi e poco interessanti come la catalogazione o la compilazione di elenchi”.

Martina Carrea (foto a destra) e Adele Decarolis del Plana hanno “lavorato” in due studi legali carreaalessandrini, dove hanno avuto l’opportunità di “comprendere dall’interno in che cosa consiste la professione forense, partecipando ad alcune udienze e andando nelle cancellerie del tribunale per seguire l’iter di una pratica” spiega Martina; Adele invece sottolinea che “l’utilità di questa esperienza è stata quella di avvicinarmi ad una professione che potrei scegliere in futuro”.

Alcuni studenti hanno potuto entrare in contatto con il mondo scientifico, come Beatrice Novelli del Galilei che è stata al laboratorio di chimica “Cadir Lab” di Quargnento, dove “mi sono occupata di analizzare i prodotti agricoli prima che vengano messi in commercio. Prelevavo dei campioni mandati dai produttori e analizzavo ciò che veniva richiesto con specifici macchinari e computer”. Anche per lei si è trattato di una buona opportunità per ” vedere come la chimica viene messa in pratica, ampliare le mie conoscenze e confermare quelle acquisite”. E assicura “penso di tornarci il prossimo anno, anche perché sono stati tutti gentili e disponibili con me”.

Infatti gli studenti, dopo una settimana alla fine del terzo anno e tutto il mese di settembre del quarto, devono tornare sul luogo di lavoro una settimana prima della quinta per concludere il rapporto con il proprio responsabile, svolgendo in totale duecento ore di alternanza. Questo progetto ha il compito di avvicinare i giovani al mondo lavorativo e spesso ci è riuscito, anche se per ovvi limiti dovuti all’età e alla preparazione non specifica che hanno, spesso non hanno potuto svolgere appieno le mansioni dell’ambito scelto. Molti, tuttavia, sono riusciti a chiarirsi le idee per la scelta universitaria e professionale a cui presto saranno chiamati, quindi il principale obiettivo dell’iniziativa è stato raggiunto.