La grande confusione nasce quando si tenta di convincere il tuo cuore e il tuo spirito di una cosa che la tua mente sa già essere una bugia (Shannon L.Alder)
Comunque andranno ad Alessandria le elezioni di primavera, alle quali da cittadino greco non potrò partecipare, una cosa è certa: l’assessore Mauro Cattaneo ne uscirà da trionfatore.
Il lavoro svolto con passione e i risultati ottenuti ne fanno una punta di diamante dell’attuale giunta.
Se poi aggiungiamo che il Sig. Cattaneo sui social dimostra senso dell’umorismo e ironia non comuni, specie per un politico, facile prevedere e augurargli un radioso futuro.
Sfrutterò, caro assessore, proprio queste ultime sue doti, per raccontare di una discussione letta sui social a seguito di un suo post in cui annuncia trionfalmente che Alessandria ha il suo Teatro Comunale con tanto di nuova pagina facebook.
Il post non poteva che sollevare un dibattito, e quando fanno notare al buon Cattaneo che la stagione teatrale si svolgerà nella sala Ferrero e non nella “sala Grande” che tutti chiamiamo e identifichiamo come vero e unico teatro Comunale, ecco che parte l’arrampicata senza corde di sicurezza.
Alle critiche l’assessore risponde più o meno così:
1) Perché la sala Ferrero dov’è?
2) Si fanno spettacoli quindi è un teatro
3) Gli spettacoli alla sala Ferrero non sarebbero spettacoli?
Carissimo, pensi che concordo su tutto, la sala Ferrero è nello stesso immobile del teatro Comunale, e qualunque luogo accolga anche solo per una volta uno spettacolo d’arte varia per quella volta è un teatro.
Gli spettacoli alla sala Ferrero avranno pari dignità e saranno sicuramente grandi spettacoli (complimenti per il cartellone!). E aggiungo: adoro il teatro!
Ma caro assessore il vero e unico Teatro Comunale, quello con le comode poltrone rosse, quello dove Enrico Ruggeri ha registrato buona parte del suo live “Vai Rouge”, quello dove si sono esibiti grandi come Gaber, Tognazzi, Brachetti, Melato e tanti altri, quel teatro è chiuso.
Provo a farle un esempio:
Facciamo finta che lei possieda una bella Mercedes, la parcheggia in Piazza Garibaldi e nella notte gliela rubano.
Un giorno la chiamano i vigili e le annunciano che la sua splendida auto è stata ritrovata, lei si reca al comando e le mostrano una Fiat 500. Lei la guarda, si tratta di una bella utilitaria ma non è la sua e lo fa subito presente. Il comandante che gioiva per l’inaspettato ritrovamento viene colto da un senso di delusione, transitorio perché immediatamente ribatte: ma Sig.Cattaneo, è stata ritrovata in Piazza Garibaldi, dove lei l’aveva parcheggiata, quindi è la sua!
Con dolore, tentando di non ferire il graduato, lei farà presente che un’auto è stata ritrovata esattamente dove aveva lasciato la sua, ma non è quella che lei ha perduto!
Il comandante però non molla: sig. Cattaneo, l’auto c’è, il luogo del ritrovamento è quello in cui lei l’ha lasciata, ha le ruote, il motore, il volante, quindi è una macchina, la sua macchina. La prenda. Punto.
Assessore Mauro Cattaneo, ma lei che macchina ha?
Diogene (il cane)