1) Delrio-Terzo Valico: “Come spendere insieme 60 milioni” è il titolo del quotidiano La Stampa il giorno dopo il passaggio del ministro Delrio in Alessandria. Sessanta milioni, tanta buona “ciccia” condita da una frase magica come: “partecipazione, chiamando i cittadini che abitano nell’area a conoscere, proporre, partecipare”. Si legge anche che i benefici ricadranno sui Comuni, e Delrio chiede ai sindaci di “volare alto, non per una rotonda da realizzare, una strada da ampliare, un parcheggio da ristrutturare ma (udite udite) logistica e turismo”. E mentre qualche sindaco ha chiesto risorse per il territorio, visto che i cittadini mal sopportano i problemi causati dal Terzo Valico, Delrio fornisce tale risposta: “Dite ai vostri cittadini di non guardare soltanto i camion che passano, ma di pensare che sono al centro di un progetto europeo”. Di fronte a queste risposte c’è da indignarsi. Viene venduta ‘aria fritta’ come quella che saranno ascoltati i pareri dei cittadini e dei portatori di interessi locali: ma quando mai si sono ascoltati i cittadini, se il più delle volte vengono ignorati persino i sindaci? Hanno già deciso tutto altrove: troppi interessi in ballo. Punto. E’ mia opinione che Delrio, da sindaco catapultato nell’Olimpo della politica, ormai viva su un altro pianeta e non ricordi che alle popolazioni oltre a logistica e turismo nell’immediato occorrono i servizi. Anche se si tratta di una rotonda, una strada allargata, un parcheggio. Aggiungo che al nostro territorio servono un secondo ponte sulla Bormida, una soluzione definitiva per il Rio Lovassina, risanamento e manutenzione delle strade extraurbane. Sempre su La Stampa di quel giorno, a pag. 43, emerge la promessa fatta da chi ha responsabilità stradale/viaria provinciale di almeno un guado per le aziende vitivinicole del Gavi e non solo, dopo che il ponte sul rio Gavaluzzo è stato danneggiato nell’autunno del 2014 dal “maltempo”. Tipipo ritardo da rimpallo burocratico tra Regione e la defunta Provincia: ma si può dover attendere due anni per ripristinare un ponte di pochi metri? Siamo in grado di amministrare un territorio, oppure no? Concludo col passaggio dei camion che i cittadini secondo Delrio dovrebbero sopportare: ammorbarsi polmoni e vie respiratorie, subendo inquinamento acustico oltre il danneggiamento del manto stradale già precario nelle nostra strade comunali e ex provinciali/statali, e tutto tutto questo pensando di essere al centro di un progetto europeo?
Voto: 2
2) Quanto vale oggi in politica, per chi ci governa e per chi ci amministra, la “voce del popolo”? Zero, anche quando “il popolo” non pretende la luna ma chiede piccole cose come servizi e manutenzione dovuti. Andiamo per ordine: caditoie intasate e igienizzazione cassonetti rifiuti. “Linea diretta – Tele City/7Gold” dopo la pausa estiva ha ripreso la trasmissione giornaliera che offre la possibilità ai cittadini di denunciare in diretta ciò che va o che non va nella nostra città. Giovedì 15 settembre quattro telefonate di cittadini hanno denunciato per l’ennesima volta due situazioni: sono bastate poche ore di pioggia e il risultato, a causa di caditoie intasate da anni, è stato strade allagate con difficoltà a scendere dai marciapiedi o attraversare molte vie. Altro settore: per l’ennesima volta è stata denunciata la mancanza di igienizzazione dei cassonetti rifiuti. Ormai sfiduciati, non si pretende più l’igienizzazione di tutti i cassonetti ma almeno quello dell’organico, soprattutto in estate. Queste sono state le lamentele già abbondantemente espresse nei mesi precedenti. Per le caditoie circa un anno mezzo fa, ospite a Telecity, un responsabile AMAG aveva annunciato interventi imminenti di pulizia, e la scorsa primavera sempre un responsabile AMAG aveva dichiarato che i cassonetti venivano periodicamente igienizzati: posso assicurare che non è mai accaduto, perlomeno nel mio quartiere, quindi si suppone anche in altri. Al tempo della tanto criticata amministrazione Calvo, i cassonetti venivano sostituiti con cassonetti puliti, e ricordo in alcuni casi che tale pulizia o igienizzazione veniva fatta sul posto. Le caditoie e fogne venivano curate, dopo la Calvo il nulla fino ad oggi. Faccio notare che noi cittadini gli occhi per vedere li abbiamo ancora. Concludo: a metà 2017 il suono della “musica stonata” di questa consiliatura dovrebbe essere interrotta. Non importa il colore partitico che prenderà in mano le sorti della città: si spera in persone che siano in grado non di fare miracoli ma di svolgere una normale manutenzione e offrire un minimo di servizi decenti.
Voto: 2
3) L’articolo su CorriereAl di giovedì 15 settembre dal titolo: “Al via l’undicesima “Notte dei Ricercatori” che si terrà venerdì 30 settembre ad Alessandria per iniziativa dei Dipartimenti di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali e di Scienze e Innovazione tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale, anticipa già che sarà un bell’evento. Trattandosi di ricercatori, mi offre la possibilità di fornire informazione su quanto ho letto in merito al settore della ricerca in ogni campo, nella parte inerente ai fondi europei. Personalmente sono rimasta sorpresa di quanto ho letto. “Fondi Europei per la ricerca, misteri italiani: il nostro paese riceve miliardi di euro dall’Unione Europea per incentivare ricerca e competitività del settore pubblico e privato, ma la gestione di questo fiume di denaro evidenzia più di un mistero”. Questo è il titolo e sottotitolo del mensile scientifico “Le Scienze” di settembre, n.577 – da pag.30 a pag.37. Sette pagine a firma di Silvia Bencivelli (giornalista scientifica che collabora con “La Repubblica” e la RAI) con il contributo del Prof. di Fisica Gaetano Salina. Si tratta di sette miliardi di euro arrivati in Italia per il settennato 2007-2013 per finanziare il programma operativo nazionale “Ricerca e Competitività” (PON). Le modalità di distribuzione dei finanziamenti sembrano “soffrire” di un problema generale, come suggerirebbe l’attività della magistratura: eggià! Anche qui deve intervenire la magistratura. Sulla ricerca ci dovrebbe essere molta attenzione e utilizzare i fondi in modo equo, ma quando mai potrebbe essere diverso anche in questo caso, nell’andazzo tipicamente italiano?
Voto: 7