Ostello di Alessandria: “Dal nord Europa al Giappone, cicloturisti di tutto il mondo arrivano alla scoperta delle nostre colline”

Ostello family cargo“Pensi allo stupore quando è sbarcato in ostello un distinto signore giapponese in bicicletta, in tour europeo, capitato ad Alessandria per puro caso. Ma ancor più alla meraviglia di vederne arrivare, qualche mese dopo, un altro: ma questa volta tutt’altro che casualmente, poiché il primo cicloturista, dialogando via social, gli ha consigliato la nostra struttura”. Passione e anche divertimento caratterizzano il racconto di Davide Gho, quando gli si chiede di tentare un primo bilancio dei primi due anni di attività. Si capisce subito che la società Il Chiostro, che gestisce appunto l’ostello di Santa Maria di Castello, nel cuore del centro storico della vecchia Alessandria, non è per lui e per i suoi compagni di avventura (la moglie Laura Magneri, a cui è intestata l’attività, e l’amico Marco Cavaglioli) solo un business (“dai numeri modestissimi, se guardiamo al conto economico”), ma soprattutto un tentativo di aprire e ‘far vivere’ uno spazio che prima non c’era, e che sta crescendo nel tempo, dimostrandosi una vera e propria ‘porta’ sulla città, e su tutto il territorio circostante.

Ma partiamo dai numeri: “Nell’ultimo anno abbiamo ospitato un centinaio di turisti:Ostello japan2perlopiù stranieri, del nord Europa: ma gli italiani sono in crescita. Ieri mattina è partito un moldavo, stamattina è arrivato un tedesco: ma talora sono anche gruppi di amici, e qualche famiglia. Si fermano anche più di una notte, e noi cerchiamo di offrire loro un’ospitalità di qualità, a prezzi competitivi: dai 23 ai 26 euro per notte, colazione compresa (e sostanziosa), con possibilità di avere diverse soluzioni per la notte: stanza singola o doppia, o camerata”. Ovviamente con posti doccia, e lavanderia a gettone sempre accessibile.

Ostello stefano GrigiTrattandosi di cicloturisti, un trattamento particolare spetta naturalmente a ‘sua maestà, la bicicletta: “abbiamo una ciclo-officina attrezzata, per le piccole riparazioni che ognuno sa e ama fare da solo, e un ricovero per un buon numero di biciclette: per riparazioni più complesse, forniamo indicazioni di professionisti con cui siamo in contatto diretto, e che talora si prestano a darci una mano anche in orari non proprio canonici”.

Massima flessibilità dunque, come si conviene ad una realtà che vuole mettersi pienamente al servizio dei suoi clienti: “Ci piace inoltre – continua Gho – segnalare ai nostri ospiti quali sono le opportunità culturali e di intrattenimento presenti ad Alessandria: dalle iniziative ‘di giornata’, a luoghi di sicuro interesse turistico come la Cittadella, Marengo, il Museo del Cappello. Non facciamo invece da accompagnatori cicloturistici: a ciascuno il suo. Però, in caso di necessità, siamo in contatto con diversi operatori, legati al circuito di Piemonte Bike e di Alexala, che volentieri attiviamo”.

Ovviamente l’Ostello è il punto di partenza per chi poi intende esplorare,Ostello colombiani in bici, le colline del nostro Monferrato, e anche il resto della provincia: dal casalese fino all’acquese e ovadese, e al tortonese.
Non solo: punto di forza dell’Ostello di Alessandria è anche l’adesione al progetto Albergabici della Fiab“un circuito internazionale, di respiro europeo o addirittura mondiale, grazie al quale i servizi offerti dalla nostra struttura beneficiano di una vetrina senza confini. Del resto, mentre nel nord Europa gli ostelli abbondano, in Italia l’offerta è ancora piuttosto scarsa: in provincia di Alessandria ci siamo solo noi, e una struttura di Voltaggio con cui collaboriamo”.

Ostello progetto socialeUltimo aspetto che è corretto affrontare: la struttura dell’Ostello di Santa Maria di Castello è anche parzialmente utilizzata per offrire ospitalità ai migranti, nell’ambito dei progetti ministeriali. Questo crea possibili sovrapposizioni, disagi o altro? “Per niente – spiega Gho -, prima di tutto perché la struttura ha tre camerate separate, con complessivi 70 posti letto, e spazi adeguati per tutti. Poi perché in realtà da un lato la trentina di migranti che ospitiamo attualmente sono persone tranquillissime, impegnate nelle loro attività di Migranti Alessandriaformazione, qualche stage lavorativo e altro. E poi si consideri che i viaggiatori che noi ospitiamo sono quasi sempre persone abituate a girare il mondo, e a confrontarsi con realtà fra loro diverse. Anzi, in alcuni casi abbiamo ospitato turisti che sono blogger o comunicatori, e che hanno poi raccontato a casa loro (ad esempio nell’America del centro sud) l’esperienza italiana con i migranti, che ovviamente non conoscevano”.

Ettore Grassano