Gli Yo Yo Mundi si esibiranno venerdì 29 luglio a Ricaldone – ore 21.00 -, per il rinato Festival L’Isola in Collina (ogni tanto una buona, buonissima notizia per la cultura del nostro territorio), sarà uno spettacolo quasi interamente dedicato alla presentazione del nuovo album “Evidenti tracce di felicità” – ma non mancherà un tributo a Luigi Tenco – , una serata caratterizzata dalla presenza di tanti ospiti come il chitarrista Paolo Bonfanti, la cantautrice Cristina Nico (che oltre a esibirsi con gli Yo Yo Mundi – sua la voce nel brano “Cuore Femmina” – aprirà il concerto con brani di sua composizione tratti dal suo album “Mandibole”), Andrea Negruzzo – alle tastiere – e la giovane cantante acquese Veronica Lazzara (ma non si escludono altre sorprese!).
Il Festival L’Isola in Collina dedicato a Luigi Tenco – qui c’è anche il suo bellissimo museo e lui riposa nel piccolo cimitero del paese –, che ritorna dopo alcuni anni sabbatici, si svolgerà in due serate, se la prima serata sarà incentrata sugli Yo Yo Mundi nella seconda serata – sabato 30 luglio – ad esibirsi su quel palco ci sarà il grande Mauro Pagani (con il cantautore Fabrizio Zanotti, opening act), che riproporrà, oltre a suoi brani più celebri, le canzoni del capolavoro che ha contribuito a creare insieme a Fabrizio De Andrè: “Crêuza de mä”. Naturalmente, come da tradizione, sia il 29 e sia il 30 negli spazi della Cantina Tre Secoli si potrà cenare con le eccellenze del territorio e gustare il vino tipico che rendono famosa nel mondo questa zona di meraviglie vitivinicole e paesaggistiche. Partecipate numerosi, invitate i vostri amici e contribuirete alla rinascita di un festival – nato sotto l’egida del Premio Tenco e di Amilcare Rambaldi – che si dice abbia addirittura ispirato il celebre Collisioni e che si ripropone negli anni a venire di crescere e tornare a ospitare nomi come De Gregori, Fossati, Capossela, Consoli e Vecchioni e, perché no, di avere sul palco anche ospiti internazionali. Infine, parlando dei grandi della canzone d’autore italiana, ci fa piacere segnalare uno scritto di Ivano Fossati, dedicato al nuovo disco degli Yo Yo Mundi:
Autentici narratori delle pianure, suonatori e viaggiatori instancabili. Se non fosse che sono gli Yo Yo Mundi a raccontarci le storie verrebbe da pensare che loro stessi sono una storia che andrebbe raccontata. Tenacia, amicizia, passione, distanze e sogni. Una storia così. Le parole di Paolo Archetti Maestri, uno che “sa leggere la luce”, sono attentamente in equilibrio fra la chiarezza del raccontare e una vena poetica lucida, ma anche visionaria, senza tentazioni di canzone in forma di slogan; mentre la musica degli Yoyo sembra essere (come le parole) delicatamente innamorata del passato, ma accorta, affacciata sul suono e sul battito del presente. E questo al primo ascolto del loro nuovo album di canzoni, così tanto per cominciare. “Chiedilo alle nuvole come sarà domani”: nessuna domanda può essere più inverosimile e insieme più sensata, tanto che Pasolini la fa porre a Totò dal fondo di una discarica con gli occhi rivolti al cielo. In questa musica il domani c’è, è il presente che manca, col suo ordinario carico di mediocrità. Come dargli torto, gli Yoyo cantano un’Italia prima che perdesse memoria e identità, scivolando senza accorgersene fuori dalla storia. Eppure in trasparenza, nell’intreccio di suoni e parole, lasciano scorgere paesaggi di un futuro (speriamo che non rimanga solo immaginato) dove i sogni, gli orizzonti e perfino la delicatezza delle parole potrebbero essere ancora possibili. In fondo quando la luce del mondo si risveglia siamo tutti un’altra volta pronti a credere, a sperare e a ripartire. Come fanno e hanno sempre fatto gli Yo Yo Mundi, che dopo tanti chilometri, tanta musica e infinite colline e pianure, sembrano avere imparato bene l’eterna storia delle nostre piccole speranze.