Sospesa dalla Provincia di Alessandria, su richiesta dell’azienda proponente, la Conferenza dei Servizi sull’ampliamento dell’attività di lavorazione di rifiuti speciali nell’impianto di Predosa del Gruppo Riccoboni.
In attesa di capire se l’azienda intende presentare un nuovo (e diverso) progetto, o se invece rinuncia definitivamente alla contestatissima iniziativa, la notizia provoca l’immediata reazione del mondo politico, e delle associazioni.
“Apprendiamo – commentano il senatore PD Federico Fornaro e il consigliere regionale Walter Ottria – del ripensamento della Riccoboni-Grassano sul progettato ampliamento dell’attività di lavorazione di rifiuti speciali nell’impianto di Predosa.
Progetto sul quale abbiamo sempre espresso, in ogni occasione, la nostra ferma contrarietà in ragione del fondamentale principio di precauzione legato alla presenza nell’area del campo pozzi di Predosa, una delle principali riserve idriche della nostra Provincia”.
Articolata la presa di posizione dei Comitati di Base della Valle Bormida:
“Prendiamo atto della decisione della Provincia di rinviare la Conferenza dei Servizi sull’ampliamento della Grassano.
Avendo saputo che a chiedere il rinvio sarebbe stata la stessa azienda, intenzionata ad abbandonare il suo progetto iniziale, che prevedeva di installare un impianto di lavorazione per rifiuti pericolosi direttamente sopra la falda acquifera di Sezzadio-Predosa, a favore di uno meno impattante, la nostra soddisfazione è solo parziale.
Da un lato, la decisione di rinunciare ad un progetto che abbiamo sempre ritenuto dannoso e contrario ai principi di buon senso, rappresenta una vittoria per tutta la Valle, e per i cittadini che lo scorso 11 giugno sono scesi in piazza ad Alessandria per gridare il loro sdegno nella manifestazione da noi convocata.
Dall’altro, l’intenzione ventilata dall’azienda di presentare un nuovo progetto, trova sin d’ora la nostra ferma e incondizionata contrarietà.
La falda acquifera di Sezzadio-Predosa è una risorsa insostituibile per il territorio e non deve essere messa a repentaglio in alcun modo: ribadiamo quindi la nostra ferma opposizione ad ogni progetto di natura industriale e potenzialmente inquinante destinato a questa area, e questo vale anche e soprattutto per la discarica di Sezzadio, scelleratamente autorizzata dalla Presidente della Provincia
Rita Rossa e potenziale testa di ponte per tutti i futuri progetti, e anche per l’eventualità che sull’area di Cascina Borio possa essere portato, in futuro, lo smarino proveniente dagli scavi del Terzo Valico, con grande pericolo per le popolazioni dovuto alla presenza di fibre d’amianto e con certezza di contaminazione delle falde per la presenza nello smarino di agenti chimici inquinanti.
Stante il rinvio della Conferenza dei Servizi, i Comitati di Base annullano pertanto il presidio convocato per il giorno 26 luglio, ma annunciano che la lotta per la difesa dell’ecosistema della Valle Bormida non si ferma.
Non faremo compromessi sulla nostra acqua, non delegheremo a terzi i nostri diritti in materia di ambiente e salute, e visti i precedenti, non abbasseremo la guardia, continuando a vigilare anche nei mesi estivi contro ogni decisione che possa mettere a rischio la nostra falda acquifera.
Un grazie a tutte le persone che ci hanno sostenuto, e ai Sindaci che hanno voluto schierarsi al fianco dei loro cittadini.
Una battaglia è vinta, ma il cammino per salvare la falda acquifera dalle speculazioni di politica e multinazionali è ancora lunga. La nostra lotta continua”.