Industria, il ‘grande freddo’ comincia in piena estate. Indicatori previsionali quasi tutti al ribasso, ma si punta su export e innovazione

Riva Buzzi Monighinidi Roberto Cavallero

 
E’ piena estate ma sono tuttavia “raffreddate” le aspettative degli imprenditori alessandrini sull’andamento dell’economia. La 167esima Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, previsioni luglio-settembre 2016, esprime, infatti, meno ottimismo rispetto ad un recente passato.

Una “svolta indesiderata”, come afferma Luigi Buzzi, Presidente di Confindustria Alessandria, ma non inattesa, influenzata da diversi fattori.
In primis il periodo, quello estivo appunto, feriale e come di consuetudine meno attivo. In secondo luogo, ma certamente non meno importante, la forte instabilità geopolitica internazionale che risulta assai destabilizzante per imprese solitamente votate all’export come quelle alessandrine.

Ad operare con successo, al momento, sono un certo numero di aziende di dimensioni medie, come attestato dai risultati dell’indagine.
In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione si attesta a -1, quello della produzione a -12, l’indicatore degli ordini totali è a -11, quello degli ordini export a -1. Negativa la previsione della redditività, a -11.

Marginale, segnalata al 9% degli imprenditori di campione, la previsione di ricorso alla cassa integrazione mentre in netta maggioranza e in aumento, 85%, gli intervistati che prevedono invariata l’occupazione.

Discreto andamento, 72%, per quanto concerne il grado di utilizzo degliImprese italiane impianti così come al 72% si attesta la propensione ad investire.
Positivamente in discesa il dato relativo al ritardo negli incassi degli imprenditori, 37%, mentre il 77% ha lavoro per più di un mese.

I più produttivi, in questo periodo che si dimostra non certo roseo, sono i settori inerenti il metalmeccanico con l’indice di occupazione che è a zero (era +5), produzione a -3 (era a +9), ordini totali a -9 (erano a +8), ordini export positivi a +3 (erano a +27), il chimico con occupazione a -9 (era a +29), la produzione a zero (era a +33), ordini totali a zero (erano a +43) e ordini export a -10 (era a +33), la gomma-plastica con occupazione a zero (era a +17), produzione a -8 (era a +20), ordini totali a -8 (erano a +17), ordini export a +9 (erano a +17) e alimentare con occupazione a -15 (era a +18), produzione a -15 (era zero), ordini totali a -15 (erano a zero) e ordini export positivi a +16 (erano a +50).

Riscontri favorevoli, nel complesso, per quanto concerne la rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese. La previsione di occupazione cresce a +3, il livello di attività a +6, i nuovi ordini a +6. Risale a zero il dato per la redditività. Permane alto l’utilizzo delle risorse ed è buono il portafoglio degli ordini acquisiti.

“La risposta per invertire questa tendenza c’è e crediamo sia quella di incentrare una maggiore qualificazione delle risorse umane e di attuare uno sviluppo sostenibile di un pianeta in cui l’export e gli scambi continueranno a crescere ed in cui molti consumatori cercheranno il ‘bello e ben fatto’ Made in Italy” le parole di Luigi Buzzi “che è la forza del nostro Paese e del nostro comprensorio locale. Possiamo essere maestri del ‘fatto su misura’, un campo che ben si adatta a dimensioni e tipologie di molte nostre aziende.

Un traguardo a cui puntare? Quello della cosiddetta ‘Industria 4.0’, una modalità di produrre in cui capacità e flessibilità si abbinano a gestione intelligente di dati e nuove tecnologie. Solo in questo modo si può diventare ‘la boutique industriale del mondo’, come affermato dal nostro presidente nazionale Vincenzo Boccia.”
“L’indagine ha dati positivi e dobbiamo saperli cogliere” ha aggiunto Fabrizio Riva, Direttore Confindustria Alessandria “si conferma buona la propensione ad investire, la previsione di utilizzo degli impianti si mantiene elevata mentre la progressiva discesa del ritardo negli incassi aiuta le nostre imprese dal punto di vista finanziario.”