Commercio in agonia: l’impotenza non si cura con mutande nuove

Lumina 2di Simone Lumina

 

ASCOM e Comune di Alessandria firmano il protocollo d’intesa per il progetto di riqualificazione e rigenerazione. Quindi dopo l’Oadi (organismo associato d’impresa), dopo il PISU (piano integrato di sviluppo urbano), oltre il PRU (piano di riqualificazione urbana), oltre l’urban center, oltre il town center management e altre 1000 sigle di 1000 progetti analoghi sperimentati in Italia negli ultimi 20 anni, ora arriva questo ennesimo piano.

Per carità, qui non si butta via niente, compresi soldini europei qualora dovessero arrivare. Certo che l’ultima esperienza fatta col PISU non lascia ben sperare visto che buona parte di quei dobloni è stata destinata a riqualificare Via G.Bruno, facendo così un regalo ai nuovi grandi insediamenti commerciali piuttosto che a Borgo Rovereto, al centro e tantomeno al settore commercio.

Confermo però che tutto fa, e quindi proviamo anche questa, di certo dal mio punto di vista preferirei sentir parlare del nuovo piano regolatore, così tanto per capire quali e quante zone saranno identificate per dar spazio a cemento e grande distribuzione, ma ripeto…tanto per capire quanto i fiori e i frutti potranno combattere e competere con la nuova tangenziale che collegando i punti cardinali di Alessandria collega e colegherà tra loro anche tutti questi bei centri con il reale rischio di bypassare il futuro centro riqualificato, ribonificato, ristorato.

E tanto per sentire qualche parola nuova sarebbe bello se finalmente le associazioni di categoria affrontassero di petto la situazione outlet. Visto che dal 2012 una legge stabilisce precisi parametri (e conseguenti sanzioni) perchè una struttura possa usufruire di quella denominazione, e visto che pare e sottolineo pare, che in parecchi non rispettino questa norma, sarebbe bello per una volta vedere le nostre associazioni che si battono per il rispetto delle leggi a 360 gradi, dal momento che sino ad oggi solo il piccolo commercio pare perseguitato dalla grandinata di normative.

Sarebbe bello sentire parlare della normativa che impone 6 giorni di chiusura l’anno arenata alla Camera per la rivolta della grande distribuzione.

Sarebbe bello se si risolvesse una volta per tutte il nodo saldi-vendite Saldi nuovopromozionali, quando ancora oggi un normale commerciante può essere pesantemente sanzionato per una vendita straordinaria fuori stagione mentre in alcune strutture la scontistica è prevista 365 giorni l’anno.

Sarebbe bello se si parlasse delle pensioni del settore, oggi in media attorno ai 600 euro quando una pensione sociale minima viaggia sui 550.

E sarebbe bello sentir parlare di bloccare quelle sagre che non rispettano le regole.

Insomma sarebbe bello sentirvi parlare, ma sarebbe ancora più bello vedervi agire, se si avesse finalmente il coraggio di puntare ai bersagli grossi.

Per evitare polemiche confermo ancora una volta la bontà del progetto, ma come titolato ‘una mutanda nuova’ può infondere entusiasmo ma credo che per curare l’impotenza le terapie siano altre.