Ramadan in Valfrè: una scelta sbagliata

Ha subito scatenato polemiche la decisione del Comune di concedere lo spazio dell’ex Caserma Valfré alla comunità islamica locale per festeggiare la fine del Ramadan. Tale concessione arriva all’indomani del tragico attentato in Bangladesh costato la vita a nove nostri connazionali, uccisi dalla follia islamista, e soprattutto in un periodo più ampio in cui tutte le belle parole e i begli ideali di integrazione e mescolanza sono messi in dubbio da episodi simili.

Forza Nuova, pur non accusando la comunità islamica locale di essere solidale con il terrorismo, ritiene la decisione del Comune quanto meno di cattivo gusto.

Il secondo aspetto, ancora più ipocrita, riguarda il fatto che un’istituzione che deve essere laica conceda strutture pubbliche ad enti religiosi. Ogni giorno siamo costretti ad ascoltare polemiche sterili sull’affissione del Crocifisso (simbolo non solo di fede ma anche della cultura italiana), ove l’isteria dei “laicisti” supera il limite della paranoia, ma quelle stesse bocche tacciono quando le stesse istituzioni, che debbono rimuovere i simboli cristiani, collaborano con altre confessioni trapiantate in Italia attraverso l’immigrazione. Un fenomeno che Forza Nuova ha spesso definito “autorazzista”: si concede ad altri ciò che non è concesso a noi, cittadini, elettori e contribuenti.

Vi è infine l’aspetto pratico di questa scelta, che riguarda la gestione dell’ex caserma. La struttura, dopo essere stata dismessa dall’Esercito Italiano, viene utilizzata per eventi di varia natura che comunque portano un utile economico alle casse comunali. Ci chiediamo quale guadagno si abbia nella festa di fine Ramadan, se non forse qualche ritorno in ambito elettorale.

Inoltre, ragionando con puro buon senso, dare in uso una struttura per una festa religiosa quando il giorno dopo la stessa struttura deve essere usata per ospitare il ben più importante evento del motoraduno “Madonnina dei Centauri”, la dice lunga sulla serietà dell’amministrazione.
Forza Nuova Alessandria