“Il segretario generale della Regione Piemonte, Michele Petrelli, mercoledì ha incontrato le rappresentanze sindacali per presentare alcuni emendamenti alla legge regionale 23/2008, che di fatto riorganizzano la macchina amministrativa regionale, complicandola e aumentando dirigenti e strutture”. Lo dichiarano in una nota Gian Luca Vignale, consigliere regionale di Forza Italia, assessore regionale al personale nella precedente legislatura e il suo collega azzurro Massimo Berutti.
“Nella proposta presentata – proseguono Berutti e Vignale – si vogliono inserire due nuove strutture organizzative nella pianta regionale: i servizi e gli uffici”. I primi saranno delle nuove articolazioni dei settori, a ciascuno sarà preposto un dirigente responsabile, “che molto probabilmente – sottolinea Vignale – sarà di nuova nomina, con nuovi costi a carico dell’Ente”. Gli uffici saranno invece delle articolazioni interne delle Direzioni, dei Settori e dei Servizi con a capo un dipendente non Dirigente di categoria D.
“Questa nuova organizzazione – continuano – è il contrario della volontà di semplificazione ed efficienza della macchina regionale più volte invocati dal presidente Chiamparino. L’unico reale risultato delle nuove strutture organizzative sarà, infatti, la creazione di nuovi incarichi all’interno della Regione, con aumento dei costi e dei carichi amministrativo- burocratici. Altro che snellimento della macchina regionale, Chiamparino sta creando una vera e propria ragnatela di uffici e sottouffici”.
“Dopo aver sbandierato la riduzione di Direzioni e Settori – attaccano – Chiamparino fa marcia indietro. E come da buona tradizione, nella gestione amministrativa del centrosinistra si assiste alla moltiplicazione degli uffici dirigenziali e non, spesso senza peraltro prevedere alcun tipo di selezione trasparente e salari relativi alle singole responsabilità”.
“Tra l’altro – concludono – la giunta regionale ha inserito queste nuove proposte all’interno del ddl n. 210 in questi giorni al voto del Consiglio Regionale, sfuggendo in questo modo, per l’ennesima volta, al confronto con la Commissione Competente. Assumere decisioni fuori dalle sedi istituzionali, sottraendo i consiglieri dall’esame di provvedimenti delicati ed importanti come la riorganizzazione regionale è un comportamento arrogante che dimostra come Chiamparino e la sua giunta ignorino compiti, diritti e doveri dell’Assemblea legislativa”.