Sabato 2 luglio, alle ore 9,30 nel salone congressi del Grand Hotel Nuove Terme di Acqui “prende casa” il Biodistretto del Suol d’Aleramo. Saranno i Sindaci dei Comuni che lo compongono a presentare il lavoro di oltre un anno che, insieme all’Associazione Città del Bio, hanno compiuto per giungere a costituirlo. Concluderanno i lavori l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero e il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Sarà anche l’occasione per conoscere in piazza Italia prodotti e produttori delle eccellenze agro-alimentari del Suol d’Aleramo.
Il Biodistretto del Suol d’Aleramo, ideato dall’ex presidente della Comunità Montana Appennino Aleramico Obertengo, Giampiero Nani, insiste sul territorio di venti comuni delle valli della Bormida di Spigno e dell’Erro: Bistagno, Cartosio, Cassinelle, Castelletto d’Erro, Cavatore, Denice, Grognardo, Malvicino, Melazzo, Merana, Molare, Montechiaro d’Acqui, Morbello, Pareto, Ponti, Ponzone, Prasco, Spigno Monferrato, Terzo, Visone.
L’iniziativa parte dal coinvolgimento prioritario dei produttori certificati secondo quando disposto dalle norme e dai regolamenti che disciplinano l’agricoltura biologica, ma si estende agli altri produttori del settore agro-alimentare che seppur non certificati Bio, adottano già tecniche di agricoltura naturale (integrata) e alle rispettive associazioni.
Per distretto biologico o Bio distretto – ha affermato il presidente nazionale di Città del Bio Antonio Ferrentino – si intende un territorio in cui le Amministrazioni pubbliche locali abbiano attivato un progetto di crescita sostenibile, adottando come riferimento l’agricoltura biologica intesa come modello di crescita economica attento alla conservazione delle risorse, alla compatibilità ambientale e alla valorizzazione delle tipicità locali e teso a garantire una migliore qualità della vita per le persone che vi abitano”.
Durante la mattinata, rispettando “tempi europei” negli interventi, verranno presentati i progetti che si è deciso di attivare con priorità: dal rilancio del vitigno dell’Albarossa, al filetto Baciato Bio, alla filiera del nocciolo.
Saranno presentati gli strumenti operativi con cui il Biodistretto avvia l’attività: il portale internet, il progetto per lo sviluppo del turismo eno-gastronomico; la struttura di governance del Biodistretto e la cooperativa agricola e sociale “Terre d’Incontro” che ha lo scopo di condurre le sperimentazioni e fare da collante di servizio tra i produttori e i consumatori.
Ma sarà anche l’occasione per annunciare e presentare l’avvio della sperimentazione di un nuovo modello di tracciabilità e certificazione secondo il noto slogan “buono – pulito – giusto” che vede la collaborazione dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, di Città del Bio e di imprenditori privati.
Il Biodistretto del Suol d’Aleramo – cui si aggiungerà il secondo Biodistretto alessandrino, quello delle Terre del Giarolo in fase di impostazione – rappresenta il punto di partenza per collegare altre parti del territorio dell’Appennino, sia sui versanti piemontesi che su quello ligure (e per quanto riguarda – se si avvierà – le Terre del Giarolo, anche le valli Lombarde ed Emiliane), ma soprattutto per rilanciare il Monferrato, non dimenticando mai che stiamo parlando delle terre che hanno visto i natali del fondatore di quell’antica marca. Quell’Aleramo della cui terra canta il Carducci nella sua Ode al Piemonte: “…e l’esultante di castella e vigne, suol d’Aleramo”.