Il grande inganno dell’Unione Europea [Win the Bank]

Malvezzidi Valerio Malvezzi e Piero Di Florio

 
In occasione di un articolo speciale, poiché è lo speciale 200 del nostro blog, abbiamo ritenuto di fare qualcosa di speciale: raccontare la storia di un inganno.

Per molte persone, questo articolo – che avrà un seguito – conterrà verità inaccettabili.

Noi le pubblicheremo comunque.
Consci del fatto che, nonostante il lavaggio del cervello mediatico, sempre più persone vogliono sapere, capire, informarsi e – solo dopo – formarsi una propria libera opinione.

Vi presentano la questione attraverso dei dogmi: se usciamo dall’Euro saremo un Paese del terzo mondo e finiremo sul lastrico, dobbiamo invece “tirare la cinghia” e tagliare la spesa pubblica, si deve ridurre il debito pubblico.

Tutto questo, che ha portato alla povertà dilagante di questo e altri Paesi – la Grecia e la disperazione del suo popolo affamato e senza cure mediche è lì a indicarci quale sia per noi la strada già segnata – è giustificato in nome di un mantra, ripetuto ogni giorno, con ossessiva pervicacia, su tutti gli organi di informazione: lo vuole l’Europa.

Ma, a ben vedere, c’è solo un piccolo equivoco semantico: lo vuole l’Euro.
Ma cos’è, alla fine, questa parola, che – da sola – tanto ha cambiato la nostra vita?

Unione Europea nuova

GUERRA E PACE
Per rispondere a tale domanda dobbiamo studiare la storia e contestualizzare le scelte nei periodi storici in cui furono fatte.
L’Unione Europea non è sempre stata il lager finanziario antidemocratico nel quale viviamo oggi.

In passato non era così.
Perlomeno nelle intenzioni e negli ideali di coloro che erano in buona fede e che hanno creduto nel cosiddetto sogno europeo, noi per primi. Per capire cos’è andato storto occorre ricostruire le fasi cruciali del processo di integrazione europea, dagli ideali mazziniani di una Europa libera e unita fino ai giorni nostri, nei quali il sogno si è trasformato in un incubo. Un incubo reale.

Ma si deve partire dal sogno, perché il sogno esisteva.
Quale era, al nocciolo, la motivazione fondamentale, quella più profonda, quella essenziale, alla base della decisione di formare una Europa Unita?

Semplice: evitare la guerra.

Questa è la vera ragione, storica, per la quale si voleva realizzare un sogno che – in realtà – non si è avverato: l’Europa Unita.

La ragione era evitare ciò che, per secoli, avevamo conosciuto: guerre tra la nazioni europee.

La storia europea è sempre stata caratterizzata da profonde inimicizie e guerre sanguinose. Era quindi inevitabile che ad un certo punto sbocciasse il sogno di una Europa unita, specialmente dopo i due conflitti mondiali del secolo scorso.

Ma se quello era il sogno politico, ogni politica si regge sull’economia. Per prima cosa occorre allora comprendere l’attuale modello economico mondiale.

Ogni giorno leggiamo sugli organi di informazione un mantra articolato in due salmi, che ci vengono propinati come litanie religiose e come tali indiscutibili.

Per continuare a leggere l’articolo clicca qui.