Il sindaco, l’esercito e l’Amag [Centosessantacaratteri]

Sozzetti Enricodi Enrico Sozzetti
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In fondo è una vecchia tecnica per attirare il consenso e distogliere l’attenzione dai problemi reali. Ecco allora il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, invocare, con una lettera inviata al prefetto, Romilda Tafuri, l’esercito per garantire la sicurezza di fronte alle ‘risse’ (perché ha usato le virgolette? Non è dato sapere), allo spaccio, ai vandalismi, all’accattonaggio insistente. Ma come mai, per esempio, non è stato nominato il comandante della Polizia municipale in modo da assicurare una gestione più efficace? Perché non è mai stato richiesto prima un coordinamento delle forze dell’ordine? In fondo esiste un organismo apposito istituito in Prefettura. Perché si invoca l’esercito come se Alessandria fossa piazzata come Palermo, Scampia o Aleppo? E il sindaco, se il problema fosse davvero in questi termini, dove è stata finora?

Chissà…

Nella lettera il primo cittadino fa anche riferimento, rispetto all’uso dell’esercito, al Esercito 10‘modello Roma’. In tempi di elezioni e di vittorie pentastellate non è proprio un bell’augurio per un amministratore del Pd. Ma forse il problema è proprio elettorale. Ad Alessandria per l’appunto si vota nel 2017 e l’indice di gradimento (?) del sindaco non è certo dei più elevati. Allora arriva la ricerca del botto mediatico, sperando che la caduta di Piero Fassino a Torino non trascini a valle tutto il sistema che una parte del Pd ha costruito e su cui la stessa Rita Rossa aveva fatto conto per cercare un posto al sole a livello nazionale. Intanto dovrà fare i conti con l’avvio della demolizione dello spoil system fassiniano e con le ricadute sul territorio. Ad esempio, quale sarà il destino di Stefano De Capitani, presidente del Gruppo Amag, mandato da Torino a dare una mano alla politica locale? Uno dei grandi manovratori del Pd piemontese, Giancarlo Quagliotti, ha presieduto per alcuni mesi l’Atm, salvo poi restituire mandato e carte in vista del fallimento dell’azienda. De Capitani sarà ancora davvero intenzionato, se verranno meno le coperture politiche e istituzionali regionali, a guidare una società con centinaia di dipendenti, alle prese con l’acqua, le gare del gas, la gestione dei rifiuti, la patata bollente dei trasporti pubblici, il rischio di un aumento dei debiti e dei contenziosi?

Chissà…

Ma gli alessandrini si possono consolare. Vandali o non vandali, avranno tutti la possibilità di acquistare a prezzi convenienti vasi di design completi di terra, fiori e servizio di installazione e poter contare su forti semplificazioni amministrative. A chi ha bisogno di un posto auto per disabili occorrono mesi di pratiche, una impresa che deve cambiare un cartello stradale deve preventivare mesi fra richieste e scontri con la burocrazia. Se poi si parla di asfaltare le strade delle zone industriali o tagliare il verde, apriti cielo. Però il centro storico sarà più verde.

Chissà…