Riccardo Alemanni, uno dei protagonisti di “Un medico in famiglia”, Tommy, nipote di nonno Libero (Lino Banfi), nei primi giorni di maggio, era al “Saluzzo”, fra i candidati all’idoneità all’esame di Stato. Gli abbiamo chiesto un’intervista e lui gentilmente ce l’ha concessa.
Riccardo è un ragazzo affabile, disponibile e scevro da atteggiamenti tipici di certi divi del cinema o del piccolo schermo.
Ormai sei prossimo agli esami di stato, cosa hai intenzione di fare dopo il diploma?
Innanzi tutto spero di passare la maturità, quindi ora mi concentro su questa, anche se, in realtà, ho già un’idea sul dopo esami.
All’inizio, avevo pensato all’università, ma poi ho deciso di continuare i miei studi di recitazione frequentando un’accademia teatrale.
Quale ruolo hai interpretato con maggior partecipazione?
Ho avuto due ruoli importanti, in “Un medico in famiglia” e “In che Dio ci aiuti”, ma mi è piaciuto di più quello di bullo nel film “Né Romeo né Giulietta”; ho interpretato un personaggio molto lontano dal mio carattere e ciò mi ha permesso di addentrarmi in una personalità nuova.
Hai partecipato a qualche talent, prima di intraprendere la carriera di attore?
Sì, quando ero piccolo, ho partecipato a Wanna Dance.
Diventando famoso, la gente ha cominciato a fermarti, ti sei mai sentito a disagio?
Sì, mi imbarazzavo davvero tanto, spesso più di chi mi fermava per avere una foto, un autografo. Adesso sono più abituato alla notorietà, ma quando i miei fans mi fanno un regalo, ad esempio, per il mio compleanno, rimango sempre senza parole.
L’intervista termina qui, l’esaminatore chiama Alemanni per l’orale d’Italiano: in bocca al lupo Riccardo!
Martina Koceva
Costanza Lapenta