Come avete appreso, da alcuni giorni le tariffe di autobus e parcheggi sono aumentate di circa il 20%.
Questi aumenti non sono un primo segnale del dissesto finanziario del Comune che ricade sulle tariffe delle partecipate, ma una conseguenza di un provvedimento governativo vecchio di sei mesi, ovvero il taglio del 20% dei trasferimenti alle Regioni, e di conseguenza a Province e Comuni, delle risorse per il trasporto pubblico locale. In gran parte delle Regioni, Province e città gli amministratori mesi addietro sono intervenuti cercando di attutire il danno delle mancate entrate razionalizzando, bene o male a seconda dei casi, i servizi e agendo sulle tariffe con aumenti diversificati per tipologia di titolo di viaggio (corse singole piuttosto che abbonamenti per studenti e lavoratori) e per locazione strategica delle aree di sosta.
In Alessandria gli aumenti arrivano con mesi di ritardo, non certo per spirito di solidarietà nei confronti della cittadinanza ma solo per la latitanza di un’amministrazione comunale distratta da impegni ben più pressanti, quali il continuo sforzo di rassicurare i cittadini sulle ottime condizioni di salute delle finanze comunali. Il ritardo ha causato un ulteriore peggioramento delle già critiche condizioni finanziarie di ATM, mega-creditrice nei confronti del Comune, e nonostante gli sforzi dei dirigenti e dei lavoratori, sono sotto gli occhi di tutti i cittadini le condizioni dei mezzi che l’azienda riesce miracolosamente a mettere in servizio di giorno in giorno.
I sedicenti amministratori, nonostante l’intempestività, non hanno neanche tentato una minina differenzazione degli aumenti, spalmando un aumento del 20% su ogni titolo di viaggio, dai biglietti semplici, agli scuolabus, agli abbonamenti. La questione del trasporto pubblico e dei parcheggi richiede un’analisi più approfondita in vista dell’ormai declarato dissesto del Comune e il ruolo strategico per la qualità della vita in città della mobilità collettiva, quindi ci ritornerò a breve, per elencare i misfatti di un amministrazione inetta e le prospettive di rilancio in una situazione difficilissima. La presente nota era solo una precisazione a fronte di errate interpretazioni, questi aumenti, purtroppo, non sono la prima conseguenza della crisi del Comune, siamo ancora agli arretrati. Ci attendono altri sacrifici e ben altre azioni di ristrutturazione per garantire un servizio essenziale e decente.
Pino Doglio
Nuvole per Parise