In memoria di Paolo Cardettini

Come avrete appreso ci ha lasciato Paolo Cardettini.
Invio questo personale ricordo dell’Amico, del Politico e dell’Amministratore Pubblico.

“Coloro che muoiono poco dopo la trentina non sono consolidatori, ma fondatori. Portano al mondo l’esempio scintillante della loro vitalità, i loro misteri, le loro conquiste.
Frettolosamente, indicano alcune vie, alla luce della loro giovinezza sempre presente. Abbagliano, interpretano, meravigliano.
Dio ha scelto, nella sua forma umana di essere uguale a loro.
Di morire nell’età di Alessandro.
Intorno a voi, uomini e donne, avete conosciuto queste apparizioni.
Un po’ esaltanti, un po’ misteriose.
Non si immaginerebbe Alessandro vecchio e saggio legislatore dell’Occidente.
Il suo ruolo e mettere a confronto l’Occidente e l’oriente.
Sono venuti al mondo per portare al mondo la spada.”

Paolo Cardettini era uomo di straordinaria rettitudine morale, esempio per la Comunità e per me fratello maggiore.
Servì l’Italia come Ufficiale degli Alpini, Comandante della Compagnia di San Candido e poi negli ultimi anni in forza al Comando Truppe Alpine.
Congedatosi si dedicò alla Politica e all’amministrazione del Comune prima come VicePresidente della Circoscrizione Centro – Ronzone, poi come segretario cittadino di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale.

Lascia la moglie Gledi, la piccola Rachele, il fratello Claudio, mamma Matilde e papà Casimiro.

Intepretò valori antichi che con la Sua vita ci trasmise meglio di qualunque insegnamento: coraggio, onore, fedeltà alla parola data, cortesia, altruismo.
Sapeva inoltre essere amico comprensivo e amava i momenti in compagnia dove era solito mettere mano alla chitarra e animare la serata.

Con questi ricordi, come lui avrebbe voluto e anche in suo nome, continueremo le nostre battaglie.
Paolo, ora sei sereno. Con gli eroi che nella giovinezza e nella maturità ci facero battere il cuore: Togni, Toselli, Baracca, Palli, i ragazzi di El Alamein e della Monterosa. Sei con loro, nelle alte montagne che tanto amavi.
Arvëdse Paulin, ci mancherai tanto

Federico Riboldi – Casale Monferrato