Le gomme alessandrine aumentano (un po’) la pressione [Centosessantacaratteri]

Sozzetti Enricodi Enrico Sozzetti
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Fumata… grigia, per ora, per il trasporto pubblico alessandrino e per il passaggio definitivo di Atm ad Amag Mobilità. Dopo ore e ore di confronto, a Torino, dove si sono riuniti il Comune di Alessandria con l’assessore al Bilancio, Giorgio Abonante, il Gruppo Amag con l’amministratore delegato Mauro Bressan e il presidente Stefano De Capitani collegato telefonicamente (era presente anche Simonetta Zaccara delle risorse umane Amag), insieme a Regione Piemonte (assessori Pentenero e Balocco) e organizzazioni sindacali è arrivata l’ipotesi di accordo, sottoscritta da tutte le sigle (con una particolare ‘resistenza’ da parte della Cgil perché quello raggiunto è un ‘accordo di prossimità’, strumento non particolarmente gradito). Giovedì sera, assemblea dei dipendenti ormai quasi ex Atm ai quali ora passa la palla. Senza una ratifica unanime, infatti, l’intesa rischierebbe di saltare. Fumata grigia perché fino a quando non saranno andati al loro posto tutti i tasselli, quella bianca non potrà arrivare (e non solo per il rispetto dell’ambiente). “Oggi ci sono le condizioni per costruire un nuovo sistema di trasporto pubblico. Siamo comunque al primo passo. Potremo festeggiare fra tre o quattro anni quando ad Alessandria circoleranno nuovi autobus e l’intero sistema sarà all’onor del mondo” commenta Giorgio Abonante.

Quello raggiunto a Torino è un affitto di ramo d’azienda senza fallimento, che prevedeAtm mezzi 1 l’unanimità delle firme dei lavoratori come “segno di responsabilità condivisa”, l’impegno della Regione Piemonte a erogare 475.000 euro (peraltro da lungo tempo a Bilancio) entro venerdì per consentire al liquidatore di Atm di pagare gli ultimi ratei di quattordicesima (i versamenti a carico di Amag Mobilità saranno invece per il momento congelati) e il ricorso al fondo bilaterale di solidarietà per il sostegno del reddito del personale delle aziende di trasporto pubblico per compensare la riduzione d’orario del 15 per cento per gli autisti, il 20 per cento per gli operai dell’officina, del deposito e di movimento, del 25 per cento per gli impiegati e gli addetti ai parcheggi. Questo è un passaggio delicatissimo rispetto al quale anche la politica (Regione e governo nazionale) dovrà fare la sua parte perché se saltasse verrebbe ribaltato l’accordo di oggi, importante, ma ancora da consolidare e puntellare in tutti gli aspetti.

L’intesa prevede poi una precisa malleva dei lavoratori dell’Atm nei confronti di Amag Mobilità qualora non fosse possibile accedere al fondo. La prima svolta decisiva dovrebbe avvenire entro lunedì, dopo l’assemblea dei 213 dipendenti Atm e di alcuni passaggi istituzionali già previsti venerdì in Commissione consiliare Bilancio.