L’involuzione, da auto-muniti ad auto-dipendenti, ormai non se ne parla quasi più, forse ci siamo assuefatti, come se fosse un male per il quale non ci sono rimedi di alcun genere.
Certo nella società odierna l’auto è un mezzo di locomozione importante, in diverse situazioni anche insostituibile, su questo non si discute.
Per molte persone si è però creata una vera forma di “dipendenza”, escono in auto per andare vicino a casa, all’edicola, in farmacia, dal tabaccaio a prendere le sigarette, per andare a prendere il caffè, cercando di parcheggiare davanti al bar (ovviamente in divieto di sosta), oppure per andare a fare shopping in centro pretendendo anche di trovare posto davanti al negozio.
Queste persone sono probabilmente fra i più accaniti sostenitori della cancellazione della ZTL. La schiavitù dell’auto, perchè è di questo che si tratta, è lampante nei casi in cui si vedono parcheggi selvaggi di ogni tipo (doppia, tripla fila, in curva, sulle strisce pedonali, nei posti riservati ai diversamente abili, ecc.), che creano problemi al prossimo, circolazione rallentata, automobilisti bloccati, pedoni e mamme con i bambini nel passeggino, costretti a fare lo slalom.
Da una rilevazione ISTAT, emerge che il 43,9% delle famiglie piemontesi considerano grave il problema del traffico, il 39,4% la difficoltà di parcheggio, e il 38,8% il problema dell’inquinamento. Se questo comportamento è già stigmatizzabile in centro, a maggior ragione lo è in altre aree della città semi periferiche o in periferiche, dove non ci sono problemi per trovare un parcheggio auto regolare.
Certo non si deve pretendere di volere parcheggiare davanti al locale, ma essere disponibili a percorrere cento metri a piedi, impresa peraltro non impossibile da realizzare.
Pare che ormai sia diventata una questione di insofferenza diffusa, alle regole e alla disciplina, che porta sempre più ad assumere un atteggiamento di noncuranza verso il prossimo, salvo poi essere pronti ad adirarsi e scontrarsi quando il problema viene creato a noi, o quando ci appioppano una multa.
E pensare che basterebbe compiere un piccolo sforzo per rendere la vita migliore a tutti, per esempio usando maggiormente i mezzi pubblici, (con un vantaggio per la qualità del’ aria che tutti respiriamo, visto il livello di inquinamento già esistente nella nostra città e con un risparmio dei costi, visto i prezzi odierni dei carburanti) e gli appositi parcheggi, facendo quattro passi in più.
Se tutti noi applicassimo queste semplici e fattibili regole ci guadagnerebbe la salute e il portafoglio, che in questi tempi di crisi non guasta. Inoltre dovremmo sempre tenere a mente, che ogni volta che si fa un parcheggio selvaggio, non solo si violano le regole del codice della strada, ma si commette anche un atto di violenza sul prossimo e si disattende i fondamenti della civile convivenza.
Basta imporsi un po di autodisciplina, in fondo non è poi così difficile, si spendono due minuti in più, ma si migliora la circolazione e si ridurre lo stress, basta volerlo, infine non ultimo sarebbe sufficiente ricordarsi di “non fare agli atri quello che non vorremmo fosse fatto a noi”, a questo proposito, ricordo che qualcuno giustamente a detto che ”gli altri siamo noi”.
Non lamentiamoci poi se anche ad Alessandria (così come in altre città, Casale Monferrato, Milano, Torino, ecc.) in futuro venisse adottato lo Street control, o peggio se troviamo sul cofano della macchina il cassonetto dell’organico – pulito, come diverso tempo fa ha fatto un residente di via Mazzini, stanco delle tante automobili che ogni giorno si fermano in divieto di sosta (gesto che ovviamente non si può assolutamente condividere, ma con il perpetrarsi del fatto e l’evidente mancato intervento nel caso in questione della polizia municipale, che ormai da tempo non presidia più il territorio e la viabilità), purtroppo a qualcuno possono saltare i nervi e decidere di fare da se.
I cittadini prima di tutto
Pier Carlo Lava