Un governo tecnico bis, guidato da Monti o da Passera, e sostenuto da un (apparentemente, almeno) diversificato schieramento di forze, ossia Pdl, Pd, Terzo Polo. Ma sarà vero? In questi giorni sui media se ne legge con sempre maggior insistenza, quasi a voler vedere l’effetto che fa, per poi decidere con calma. Da qui alla primavera 2013 c’è ancora comunque un anno di tempo, ed è evidente che quasi nessuno ha voglia, oggi, di far precipitare gli eventi.
Ebbene, a me questa pare un’ipotesi di grande ammucchiata che sa di resistenza al cambiamento.
E’ il tentativo di un blocco di potere e interessi naturalmente non solo politici che, dissipata ormai ogni stima nel Paese reale, sta vedendo venir meno via via nei sondaggi (termometri in funzione costante) anche l’ipotesi di consenso elettorale maggioritario. E allora che si fa? Cambiare davvero vorrebbe dire per molti passare la mano, e non se ne parla, se non obbligati. Quindi non resta che tentare una grande coalizione di resistenza, spacciandola naturalmente per soluzione alla grave crisi del Paese. Mentre, mi pare evidente, ne è una delle cause principali, anche se certo non l’unica.
Eppure, nonostante lo straordinario sforzo mistificatorio del sistema mediatico di questi mesi, che ci vuole spacciare Monti e soci come tecnici super partes (quando sono, tutti quanti, personaggi da sempre organici al potere economico e alla politica partitica: eddai…non dico per forza disonesti: dico organici rispetto a quel che c’era prima), sono convinto che questo tentativo di ammucchiata naufragherà.
Non servono i sondaggi, che pure sembra siano impietosi. Basta parlare con la gente, ascoltarla, guardarsi attorno per capire che i partiti tradizionali non fanno più presa sul Paese reale, anche se sono ancora capaci (lo abbiamo visto anche di recente dalle nostre parti) di mettere in campo strutture organizzative di tutto rispetto.
Un conto però sono le adunate dei militanti, altro generare entusiasmo, o quantomeno consenso, nell’elettorato.
Il grande Centro sarebbe, credo, bocciato dagli italiani, anche se, naturalmente, da quando è stato abolito il buon vecchio proporzionale ogni volta se ne inventano una nuova per cercare di “ritoccare” le scelte popolari, per cui stiamo allerta.
Ad oggi, però, credo davvero che gli unici partiti che trarrebbero beneficio dal varo di una larga coalizione sarebbero quelli, vecchi e nuovi, che sceglieranno di non farne parte. O che comunque ne saranno tenuti fuori, per scelta strategica.
Ma un passo per volta: ora vediamo cosa succede alle elezioni amministrative, che ci coinvolgeranno direttamente. Ne riparliamo lunedì: per ora buon week end a tutti.
E. G.