Il giornalista Stefano Liberti sarà ospite a Casa di Quartiere mercoledì 1° giugno alle ore 20.30 per riflettere sulle politiche dell’Unione in materia di migrazioni, a partire dalla visione di alcuni suoi filmati-reportage.
In Europa assistiamo da tempo agli scenari di una tragica catastrofe umanitaria: barconi stracarichi di disperati ( recentemente anche di minori), marce di profughi lungo percorsi balcanici dissestati, blocchi alle frontiere, 470 km di filo spinato, un numero incalcolabile di persone che muoiono mentre fuggono per salvare la propria vita.
La risposta politica a tutto questo è costituita dall’accordo fra UE e Turchia per il controllo dei richiedenti asilo, dall’innalzamento di muri che chiudono le frontiere del “Continente Fortezza” e dall’elaborazione di piani che sembrano avere come unico scopo il controllo, la repressione e il rimpatrio di chi non è ritenuto degno di protezione.
L’Europa continua a dimostrarsi incapace di fare “scelte di lungimiranza, di un’entità politica con una chiara visione strategica”. Con l’accordo con la Turchia, secondo Liberti, “ha intrapreso una strada diversa, più miope e assai meno nobile: girare le spalle e pagare altri “anzichè”predisporre un meccanismo generale di accoglienza al livello europeo; mettere in piedi reali e funzionanti corridoi umanitari per un numero di persone assai più elevato delle 72mila previste dall’accordo; creare le condizioni per un sistema virtuoso in cui s’investiva sull’inserimento dei profughi nella società”.
Stefano Liberti, scrittore, regista e giornalista del Manifesto e dell’Internazionale, ha pubblicato i suoi reportage su diverse riviste italiane (Geo, L’Espresso, Ventiquattro) ed estere (El Pais semanal, Le Monde diplomatique).
Ha diretto il documentario L’inferno dei bimbi stregoni, vincitore del premio L’Anello Debole nel 2010, ha co-diretto con Andrea Segre e Gabriele Del Grande il film Mare chiuso (2012) e con Enrico Parenti il film Container 158 (2013). Nel 2009 ha vinto il premio Indro Montanelli con il libro A sud di Lampedusa. Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti (Minimum Fax 2008). Il suo ultimo libro Land grabbing. Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo (Minimum Fax 2011) è diventato un caso ed è stato tradotto in tedesco, francese, inglese e spagnolo. Sempre nel 2011 ha seguito le varie fasi della guerra in Libia e, insieme a una troupe della CNN e ai due colleghi Gabriele Del Grande e Alfredo Bini, è stato tra i primi giornalisti a entrare nella città di Misurata sotto assedio.
L’incontro, organizzato da ICS Onlus e Associazione Comunità San Bendetto al Porto, è parte del progetto “Tutti a scuola” finanziato dalla Fondazione CRT.