Sciaudone: “C.S.I abusivo a Palazzo Rosso?”

Locci Sciaudone La vicenda ha il suo avvio nel 2012, con lo scioglimento di Aspal; i servizi strumentali I.T.C. del Comune (ossia il sistema informativo) vengono dati in affidamento diretto al C.S.I. (Consorzio per il Sistema Informativo del Piemonte), a decorrere dal 1 agosto 2013 e sino al 31 luglio 2018. Ma esaminando bene i documenti ufficiali, non risulta prevista una formale assegnazione al C.S.I. dei locali di Palazzo municipale, dove alcuni incaricati si recano quotidianamente per svolgere il proprio lavoro al quinto piano del palazzo municipale lato via Verdi, così come confermato dal responsabile dell’ufficio in una recente audizione.

Esiste poi una nota, del 2014, della Direzione Pianificazione Attuativa, Edilizia Privata, Tutela dell’Ambiente, Sport e Tempo Libero e indirizzata al C.S.I. e agli Assessori competenti, in cui il dirigente firmatario, attestando la mancanza di un contratto di concessione d’uso, ” nelle more del perfezionamento della concessione in uso” richiedeva al C.S.I. “il versamento della somma di euro 12.400 (16 mensilità)” fino ad allora dovuta.

L’interpellanza, presentata lo scorso 16 Maggio, interroga il Sindaco in merito alleComune Alessandria basso alto motivazioni che hanno portato l’Amministrazione comunale a non definire un contratto con il C.S.I. Piemonte (stante la necessità degli operatori di avere una presenza in loco) prevedendo la corresponsione di un canone congruo, al fine di evitare di incorrere in ipotesi di danno erariale. I consiglieri comunali Sciaudone e Locci chiedono se si è proceduto, successivamente, con il perfezionamento della convenzione in uso dei suddetti locali e da ultimo se il C.S.I. Piemonte ha provveduto al versamento della somma richiesta (euro 12.400) con la citata nota prot. n. 5970 del 7/11/2014.

Maurizio Sciaudone
Consigliere Comunale di Alessandria