I risultati di 10 anni di amministrazioni comunali inefficienti sono sotto gli occhi di tutti: sono state effettuate assunzioni inutili, soprattutto in alcune municipalizzate, ma non sono state stabilizzate persone in un settore importantissimo per la vita umana, quello della assistenza educativa dei bambini.
Allo stato attuale la stabilizzazione dei 71 precari si presenta come irrealizzabile, tenuto conto che il Comune di Alessandria non ha rispettato il patto di stabilità e il dissesto finanziario si prospetta come imminente.
Una soluzione temporanea potrebbe essere la proroga dei contratti in essere per altri 6 mesi: in questo periodo di tempo dovrebbero essere valutate le strade percorribili dal punto di vista giuridico, mirando naturalmente a garantire la continuità educativa.
Le opzioni possono essere due: strutturare i 71 precari all’interno dell’ASPAL oppure alle dipendenze del CISSACA, nella sua veste futura di Unione di Comuni.
Personalmente ritengo preferibile la seconda alternativa: il nuovo CISSACA, in aggiunta alle competenze proprie, potrebbe gestire i nidi, le scuole dell’infanzia ed i servizi collegati alle scuole dell’obbligo; lo svolgimento di una pluralità di funzioni può rappresentare un’interessante potenzialità.
Ciò consentirebbe ai precari di continuare ad espletare il loro prezioso servizio e di ottenere la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato, auspicabilmente nel 2013.
Io credo però che sia necessario il coinvolgimento nel settore di altri enti e istituzioni private in grado di fornire un apporto economico: non sarebbe una brutta idea se qualche banca locale seguisse l’esempio della Banca Alpi Marittime, che ha emesso obbligazioni etiche per salvare una casa di riposo a Dogliani.
L’obbligazione etica ha due caratteristiche importanti: è un buon investimento ed è anche un concreto impegno sociale; i cittadini di Alessandria e le aziende potrebbero sottoscriverle destinando una parte degli interessi a progetti socio-educativi.
Il tipo di obbligazione emesso dalla BAM è il seguente: durata 6 anni, con cedola semestrale ad un tasso fisso lordo del 4%, netto 3,5%, con lo 0,15% da destinare alla casa di riposo.
Il risparmiatore percepirebbe quindi un 3,35% netto.
La banca rilascerebbe la certificazione fiscale per la detrazione dell’importo devoluto da inserire nella dichiarazione dei redditi.
Sono convinto che gli alessandrini non si tirerebbero indietro……aiutando i precari aiutiamo anche i bambini e quindi garantiamo alla città una crescita armoniosa.
Luigi Barberis
UDC Alessandria