Presentato il primo progetto di riavvio della bachicoltura in provincia di Alessandria

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Il primo allevamento sperimentale didattico di Bachi da Seta in provincia di Alessandria è stato presentato lunedì mattina alla Cascina Folletto, piccola azienda della Frascheta, posta nella campagna tortonese, a ridosso del comune di Pozzolo Formigaro, nella Frazione Bettole.

Sono state Andreina Avanti, imprenditrice e titolare della Cascina Folletto, e Paola Marenzana, architetto e studiosa di Storia e cultura materiale, a presentare questo curioso e innovativo “esperimento”, che punta al riavvio della bachicoltura nel territorio della Frascheta. Questa zona, nel secolo scorso aveva, nell’allevamento dei bachi, una fonte importante di reddito per le famiglie contadine che lo popolavano.

Erano presenti all’incontro anche gli insegnanti e gli allievi di una classe del corso di Amministrazione, Finanza e Marketing dell’Istituto Ciampini-Boccardo di Novi Ligure.

“Il nostro progetto è stato avviato in collaborazione con “Crea Api”, la Stazione sperimentale di bachicoltura di Padova e ha una duplice finalità: riavviare l’attività della bachicoltura in Frascheta e diffondere sul territorio le conoscenze acquisite a scopo didattico- ha spiegato Andreina Avanti– Abbiamo un obiettivo ambizioso: fare in modo che, attraverso il nostro piccolo allevamento sperimentale, si abbia la concreta possibilità di reintrodurre la bachicoltura nelle nostre campagne, ricreando una filiera che permetta agli agricoltori di oggi di avere una equa remunerazione dall’allevamento dei bachi. Abbiamo una risorsa naturale esistente, cioè i gelsi che, con le loro foglie, offrono il cibo idoneo alle larve. Inoltre si sta registrando in Italia, in questi ultimi anni una ripresa di interesse su questo tipo di allevamento, grazie all’aumento del prezzo della seta ed alla contrazione della produzione cinese. La nostra seta, inoltre, è di una qualità molto apprezzata, grazie proprio al fatto che i bachi si nutrono delle foglie del gelso.”

“Il riavvio della bachicoltura nel territorio potrebbe offrire nuove opportunità per l’imprenditoria agricola e dal punto di vista paesaggistico riconoscerebbe alle piante di gelso il ruolo di testimoni di un sistema agricolo del passato, meritevole di conservazione al fine di prevenire l’impoverimento storico e naturalistico del contesto paesaggistico – ha precisato Paola Marenzana – Oggi si punta molto al recupero delle antiche colture agrarie e delle tipicità che un territorio sa esprimere, per differenziarsi dalla omologazione culturale in atto. Ecco perché il nostro interesse è rivolto anche alle scuole. L’Azienda Folletto, che già da alcuni anni opera come Fattoria didattica, oggi può anche fornire l’illustrazione del ciclo biologico e della tecnica di allevamento del baco da seta. Abbiamo strutturato un percorso di visita che è possibile modulare su tutti i livelli scolastici: dalla primaria, alle medie fino alle superiori e stiamo già riscontrando molte adesioni. Questo ci incoraggia a proseguire per il futuro”.

Intanto, mentre si svolgeva l’incontro le larve hanno continuato, indifferenti alle attenzioni loro rivolte, a cibarsi di foglie di gelso. Un piccolo gruppo ha già iniziato ad avvolgersi nel bozzolo e ancora una volta si concluderà una delle meraviglie che la natura sa offrirci. La seta, oltre ad essere un filo pregiato per la tessitura, ha sempre più utilizzo nel campo della biomedica, della farmacologia e potenzialmente nel settore alimentare.