Che ce la stia mettendo tutta, e che stia lavorando con estrema trasparenza, è innegabile. Quando lo incontriamo è appena terminata la visita ispettiva dei Noe, che culminerà poi nella contestazione di alcune violazioni, ma il presidente di Amag Ambiente è sereno, e commenterà successivamente: “in pochi giorni provvederemo a quanto ci è stato richiesto”.
In più Claudio Perissinotto non è neanche permaloso, perché nonostante sia stato oggetto di qualche ironia da parte nostra ai tempi degli ‘scoiattoli’ sugli alberi dei giardini di Corso Crimea, ci accoglie con cordialità, e accetta una chiacchierata davvero ‘a tutto campo’, comprese alcune domande ‘dal punto di vista del cittadino’, che abbiamo concretamente raccolto al bar, preannunciando ad alcuni alessandrini l’imminente intervista. Metodo interessante, che cercheremo di applicare più spesso. Raccolta differenziata, rifiuti fuori cassonetto abbandonati un po’ ovunque, produttività dei dipendenti, guardie ecologiche: e soprattutto un nuovo rapporto con la cittadinanza, assolutamente diretto e quotidiano: “ogni giorno arrivano diverse decine di segnalazioni e richieste, via call center, e-mail o facebook, e tutte vengono analizzate e affrontate il più celermente possibile. Dobbiamo ancora migliorare, certamente: però ce la stiamo mettendo davvero tutta, e il personale di Amag Ambiente si è sta davvero in gran parte impegnando al massimo”. Anche questa, direbbe qualche maligno, è un merito che, almeno in parte, si può attribuire alla nuova gestione.
Presidente Perissinotto, partiamo dai numeri aziendali: come avete chiuso il bilancio del 2015 (di fatto il primo di Amag Ambiente), e quali sono i progetti a cui lavorate?
Il bilancio 2015 si chiude con un utile netto (ossia pagate le imposte) di circa 800 mila euro. Ed è appunto il primo della nuova azienda, che nacque il 19 dicembre 2014 dalle ceneri di Amiu. Sono risorse che, naturalmente, stiamo già riutilizzando per l’ammordernamento e la crescita: abbiamo investito nel ricambio del parco mezzi 750 mila euro nel 2015, saranno circa 1 milione e 200 mila euro quest’anno, e poi via via vedremo: sempre con la logica di spendere quel che c’è, muovendoci nell’ottica di un’azienda con conti sani, e trasparenti. E per gli acquisti ci muoviamo in tutta Italia, cercando le soluzioni migliori, al miglior prezzo: talora anche usato sicuro e garantito, se funzionale alle nostre esigenze.
Capitolo personale, e produttività….
(ci guarda serio, ndr) Siamo partiti con 192 dipendenti, tutti quelli di Amiu. Oggi ne abbiamo 177, con un paio di altri pensionamenti previsti da qui a fine anno. C’è stato qualche pensionamento, qualche trasferimento all’interno del gruppo Amag, purtroppo 3 decessi, e 2 licenziamenti per giusta causa. Oggi siamo francamente molto ‘tirati’, soprattutto sul fronte operativo. Le statistiche dicono che per svolgere un efficace servizio di raccolta e spezzamento occorre una figura operativa effettiva ogni mille abitanti. Noi lavoriamo su un bacino di circa 125 mila abitanti (non solo Alessandria, ma anche numerosi altri piccoli comuni del circondario), e abbiamo 137 operativi. Ma attenzione: l’assenza dal lavoro (lecita, ovviamente: e fisiologica per questo tipo di aziende) si aggira intorno al 18% medio annuo tra ferie, malattia, infortuni, permessi sindacali. Il che significa che le persone stabilmente disponibili oggi sono circa 15 meno del necessario.
E come fate?
Abbiamo puntato sulla riorganizzazione dei compiti, e dei turni. Da qualche settimana, per aumentare la produttività e anche la responsabilizzazione (chi deve fare cosa, insomma) abbiamo anche separate l’attività di raccolta da quella di spazzamento. Ma tutti gli addetti, a prescindere dal loro compito specifico, sono dotati di cellulare aziendale, e tenuti a segnalare in tempo reale qualsiasi tipo di anomalia, di abbandono anomalo e quant’altro.
Casi concreti, presidente, segnalati da cittadini: a San Giuliano Vecchio, via Molinara, dall’agosto 2015 c’è un vostro cassonetto contenente pare lastre d’amianto, ‘sigillato’ con il nastro che si utilizza come traguardo alle corse campestri. A chi tocca provvedere, e perché non succede?
E’ compito dell’Ufficio Ambiente del Comune di Alessandria, a cui a suo tempo abbiamo segnalato il caso, e che mi risulta essersi già attivato per risolvere il problema (in realtà il cassonetto, dopo 9 mesi, è ancora lì, ndr)
Altro caso concreto: Vicolo Valle, zona via Milano. Si segnalano costanti abbandoni di tavoli, lavatrici, divani, utensili vari. Possibile che, oltre a sgomberarli costantemente, non sia possibile individuare e punire i responsabili?
Capitolo importante: noi effettuiamo il ritiro gratuito di rifiuti ingombranti a domicilio, basta chiamarci e prenotarsi. Molti cittadini preferiscono l’abbandono diretto, sui marciapiedi come nei fossi. Noi non riusciamo a individuarli, né i nostri addetti hanno l’autorità per sanzionarli o multarli. Quello è compito di altri. Quel che possiamo fare, e facciamo, è intervenire il più rapidamente possibile, e prelevare i rifiuti abbandonati in luoghi impropri: così come facciamo anche con la raccolta fuori cassonetto.
Continuiamo a fare chiarezza su questioni concrete, presidente. Il verde pubblico, dalle aiuole cittadine ai cimiteri: ogni primavera la stessa storia, e un senso di abbandono che in tanti percepiscono…
Anche qui, mi tocca sottolineare che il verde pubblico non è di competenza di Amag Ambiente, ma del comune, che provvede tramite appalti a cooperative.
Gli escrementi dei cani, invece? Anche lì i primi responsabili sono a due zampe, lo sappiamo bene. Ma a chi tocca pulire?
Quello è compito nostro, tramite lo spazzamento. Proprio in queste settimane stiamo provvedendo a lavare le strade comunali, e al contempo su tutti questi temi, che effettivamente sono quelli che interessano di più le persone, abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione fra i cittadini. Alla Festa del Borgo, per fare un esempio, avevano un nostro gazebo, con addette che distribuivano depliant (in diverse lingue, perché sappiamo che la popolazione è cambiata: nel centro storico gli stranieri sono ormai praticamente un terzo degli abitanti), e fornivano informazioni.
Di recente avete anche avviato una campagna di comunicazione, Cambia volto ad Alessandria…
Certo, che ci costa zero, vorrei precisare. Nel senso che abbiamo affidato ad un’azienda privata, la Benfante di Genova, il servizio di smaltimento di carta e plastica, che oltre ad acquistare appunto da noi la materia prima (in precedenza smaltita da Aral, ma per noi senza alcun corrispettivo), si fa anche carico di questi costi promozionali. Ovviamente Aral rimane il riferimento per lo smaltimento in discarica di tutti gli altri rifiuti.
Che fine hanno fatto le guardie ecologiche, Perissinotto?
Al momento il servizio è sospeso: non perché i 3 addetti non facessero con impegno il loro lavoro, ma perché lo stesso si trasformava solo in una serie corposa di segnalazioni, a cui non c’era modo di dare seguito, non esistendo appunto la possibilità di sanzionare. Tanto vale fermare tutto, e utilizzare quelle 3 risorse in altre direzioni.
Da qualche giorno, presidente, si vedono ragazzi di colore in giro per la città, alle prese con attività di pulizia, raccolta stralci di verde, ecc. Chi sono?
Precisiamo che è attività di assoluto volontariato, nell’ambito del progetto di integrazione dei migranti portato avanti con comune di Alessandria e onlus Social Domus. Si tratta d 15 ragazzi (che potrebbero presto diventare 30) che hanno seguito un nostro corso di formazione, e vengono dotati di opportuni strumenti, e accompagnati da personale di Social Domus a svolgere una serie di mansioni di pulizia di marciapiedi e angoli della città. Ovviamente con la supervisione quotidiana di nostri addetti.
Da poco è partita la raccolta dello stralcio del verde nei sobborghi: funzionerà?
Ci auguriamo di sì: ci rendiamo conto che è arduo chiedere a chi vivere in Fraschetta di caricarsi in auto i sacchi di verde e portarli in Amiu: ma d’altra parte è intollerabile che, per buona parte dell’anno, i contenitori dell’organico, e talora anche quelli dell’indifferenziato, vengano riempiti in buona parte con rifiuti da giardino. Per cui, con calendari prefissati e stabili, abbiamo attivato il servizio di ritiro a domicilio. Che naturalmente non è obbligatorio.
Si tratta di un ‘anticipo’ di ripristino di raccolta ‘porta a porta’, presidente?
Il porta a porta non è mai stato definitivamente abbandonato, e lo effettuiamo tuttora nel centro storico, e in parte del Cristo. Ai tempi della giunta Scagni, grazie a questo metodo di raccolta, si era arrivati al 63% di raccolta differenziata. La scelta, datata amministrazione Fabbio, di tornare alla raccolta stradale ci ha fatto tornare all’attuale 45%. Aggiungiamoci che la dirigenza Amiu dell’epoca completò l’opera acquistando quegli orrendi cassonetti che hanno solo piccole feritoie, e sono un autentico incentivo ad abbandonare i rifiuti dove capita. Comunque oggi l’obiettivo è avviare, entro fine 2016, una raccolta differenziata parziale in tutta la Fraschetta, partendo da Castelceriolo. Per parziale intendo che in strada rimarranno i contenitori per vetro, carta e plastica. Mentre a domicilio ritireremo umido e indifferenziato.
Quale sarà il vantaggio per i cittadini? Ci sarà un risparmio sulla famigerata Tari, in pagamento in questi giorni? Tra l’altro bollettini arrivati come sempre in ritardo, e rateizzazione solo in due tranches e non tre come lo scorso anno: i cittadini mugugnano…
Noi riceviamo la tariffa dai comuni, mentre il Consorzio di Bacino si occupa della sua gestione. Quindi queste domande vanno girate a loro: ma certamente il porta a porta, anche se apparentemente necessita dell’impiego di maggiori risorse, a regime porta anche dei vantaggi dal punto di vista finanziario.
Come farete a fare il porta a porta, se già gli ‘operativi’ sono oggi sotto organico? Nuove assunzioni, cooperative, o magari qualche trasferimento ‘di gruppo’, magari da Amag Mobilità?
(sorride, ndr) Tutte le ipotesi che lei fa sono senz’altro da valutare con attenzione.
Ettore Grassano