Con una merenda a base di fataye senegalesi e thè marocchino si è concluso giovedì 12 maggio a Casa di Quartiere il laboratorio di formazione “L’italiano L2 per adulti stranieri: attenzioni e proposte“, inserito nel progetto “Tutti a scuola” finanziato da Fondazione CRT.
Questa modalità di saluto ha continuato il clima partecipativo che ha contraddistinto il laboratorio come ci si era prefissati, scegliendo di limitare il numero degli iscritti a 16: insegnanti di italiano della Scuola Popolare di italiano di Casa di Quartiere e presso i centri di accoglienza dei richiedenti asilo di Cambalache, Comunità San Benedetto al Porto – Visone e Ostello.
Si è partiti dalla visione del film “La mia classe” con V. Mastandrea nel ruolo di insegnante di italiano L2 nel quartiere multietnico Il Pigneto di Roma, che ha stimolato l’attenzione su aspetti rilevanti dell’insegnare a persone immigrate e il confronto con l’esperienza dei partecipanti. E’ stato così possibile al conduttore G. Bettinelli (formatore del Centro Come di Milano) definire i bisogni formativi dei corsisti che hanno anche esplicitato le loro richieste e aspettative rispetto al laboratorio.
Il nucleo problematico centrale individuato è stato quello della scarsa motivazione all’apprendimento dei richiedenti asilo, che spesso non hanno scelto l’Italia come meta del loro migrare e vivono una situazione precaria, senza prospettive di poter diventare regolari nel nostro paese. Si tratta di un problema che rende difficile l’insegnamento e per affrontarlo sono state proposte concrete strategie metodologiche e didattiche che i corsisti, tra un incontro e l’altro, hanno cominciato a sperimentare con i loro allievi , discutendone poi nel laboratorio.
La ricaduta sull’attività didattica nelle classi è stata così immediata, concreta e si sono create le premesse per i suoi sviluppi. Lavorando insieme attorno a un tavolo è stato possibile analizzare casi, esprimere dubbi, fare domande, conoscersi in un clima fortemente interattivo. Sono stati forniti strumenti, materiali didattici e indicazioni bibliografiche anche “nuovissime”. L’unico aspetto negativo rilevato dai corsisti è stata la breve durata del laboratorio. Nella compilazione di un questionario di valutazione, tutti ne hanno richiesto la continuazione, esprimendo giudizi ampiamente positivi sulla conduzione e sull’organizzazione del laboratorio. Anche in questo caso, il problema che si pone ora è quello del “dopo laboratorio”: con quali risorse continuare ed estendere la formazione che Casa di Quartiere e Ics Onlus considerano risorsa prioritaria?