Pregiudizio e arroganza. Sono le prime due qualità che mi vengono in mente per definire la delegazione del Partito Democratico che siede in Consiglio Comunale ad Alessandria.
Mercoledì sera una dichiarazione molto forte del capogruppo PD Camillo spiegava che ci sono due opposizioni: una che piace a loro e una che non piace. Io sono quella che a loro non piace e quindi avrebbero votato contro senza discutere tutti i miei 28 emendamenti al documento unico di programmazione, documento strategico propedeutico al bilancio di previsione. Quindi proposte che andavano nel senso della partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche, del potenziamento della polizia municipale e della videosorveglianza in città, della tutela dell’ambiente, di un ripensamento delle direttrici del trasporto pubblico locale, dell’introduzione di un quoziente familiare per andare incontro alle esigenze delle famiglie, l’introduzione di quote di cittadinanza per agevolare chi risiede da più tempo in città, la promozione del turismo, il bilancio del verde, il contrasto del digital divide e molte altre proposte non sono neanche state prese in considerazione dal Pd. Devo invece ringraziare gli altri gruppi di maggioranza che hanno partecipato al voto nel merito delle proposte esprimendo anche talvolta giudizi favorevoli purtroppo insufficienti per far passare i provvedimenti.
Quello che mi rammarica è che il Partito Democratico perde molte occasioni per confrontarsi nel merito delle questioni di interesse della nostra città con la scusa che le proposte che vengono da me non le prendono neanche in considerazione. Non capiscono che in questo modo mortificano il ruolo del Consiglio Comunale, tradiscono i loro elettori che li hanno votati per confrontarsi su ciò che utile per la città e non per contrastare un consigliere di un altro partito e mancano di rispetto ai cittadini che io rappresento in consiglio comunale.
Mi sorprende ancora di più come nel consiglio di giovedì sera sul bilancio il presidente del Partito Democratico abbia nuovamente circostanziato il suo attacco all’opposizione facendo il mio nome e cognome, rilasciando patente di dignità a tutta l’opposizione tranne che al sottoscritto, quasi indispettito per il fatto che diversi esponenti della sinistra (non PD) avessero manifestato apertamente la loro solidarietà nei miei confronti per l’atteggiamento che era stato tenuto il giorno prima in quanto poco rispettoso sia da un punto di vista istituzionale che personale.
D’altra parte i cittadini con il loro voto ci chiedono di occuparci del governo della città, di affrontare i problemi e proporre iniziative che possano contribuire a rendere la nostra Alessandria un luogo migliore in cui vivere e lavorare. Non si capisce dunque quale utilità può avere il rifiuto del confronto con un altro consigliere comunale democraticamente eletto colpevole solamente di voler svolgere al meglio il suo ruolo di consigliere di opposizione e di Presidente della Commissione controllo di gestione. E dire che nel nome del partito hanno il termine “Democratico”. Ma, purtroppo, non basta dirlo per esserlo veramente.
*Presidente commissione Controllo di Gestione del Comune di Alessandria