Lanfranco: “Riscopriamo la musica antica grazie a Scatola Sonora”

F-Lanfranco

Francesca Lanfranco è titolare della Cattedra di Clavicembalo e tastiere storiche presso il Conservatorio “Vivaldi” di Alessandria. Da tre anni è anche capo dipartimento dell’Interdipartimento di Musica antica.

Ed è proprio la musica antica a fare la “parte del leone” al Festival Scatola Sonora, in programma dal 14 al 25 maggio nel complesso conventuale di San Francesco (ex Ospedale militare) in via XXIV Maggio 5, e il 14 giugno nel cortile di Palazzo Cuttica in via Gagliaudo 2 ad Alessandria.

Professoressa Lanfranco, che cosa intendiamo per “Musica antica”?
Intendiamo tutto quel repertorio musicale che va dal Rinascimento fino alla fine del Settecento. Si usa il termine “Musica antica” per sintetizzare, al posto di “Musica antica e barocca”. Perché in realtà noi ci occupiamo della musica che dal Rinascimento va fino alla fine del Barocco.

Parliamo dell’Interdipartimento di Musica antica: come è nato, e perché?
E’ nato dall’esigenza di divulgare e promuovere la conoscenza della musica antica e barocca, e in particolare del repertorio musicale che va dal Rinascimento alla fine del Settecento in una realtà storicamente caratterizzata da un prevalente interesse per la musica dell’Ottocento e del Novecento.

Locandina Scatola Sonora 2016-page-001 (1)In quali ambiti opera?
Le aree sono tre: didattica, ricerca e produzione artistica.

Partiamo dalla didattica, allora.
Quello didattico è forse l’aspetto principale: la nostra prima finalità è proprio la progettazione di percorsi per la formazione e la specializzazione nel settore della musica antica secondo criteri estetici e filologici corretti, a cominciare dall’uso di strumenti storici. Possiamo offrire questo tipo di formazione non solo grazie alla presenza interna di docenti altamente qualificati, ma anche proponendo docenti e artisti esterni di particolare rilevanza.

E la ricerca?
La ricerca, così importante per una struttura universitaria, porta alla luce e fa conoscere nuovo materiale musicale (proveniente da biblioteche, archivi, fondi), nuove opere, testi inediti o mai eseguiti di cui spesso viene curata la trascrizione e l’edizione. Ma la ricerca non è mai fine a se stessa, bensì orientata alla realizzazione e alla proposta di progetti didattici finalizzati alla formazione degli studenti e alla pubblica esecuzione.

Arriviamo alla produzione artistica…
La produzione artistica è la sintesi più felice del lavoro di didattica e ricerca. Tutto quel che facciamo è finalizzato alla realizzazione di concerti, opere, rappresentazioni, conferenze e lezioni concerto. E spesso il lavoro didattico e di ricerca dei vari docenti converge in un unico progetto comune, come è stato per l’opera Ernelinda nella scorsa edizione di Scatola Sonora.

19 maggio_optVeniamo a Scatola Sonora, dunque. Che cosa ascolteremo di “antico”?
Prendo spunto dall’appuntamento di domani, giovedì 19 maggio: si tratta di un repertorio antico, del Cinquecento, intitolato “Del bel idolo mio“. Marco Berrini, docente del nostro Conservatorio, e Claudia Terribile propongono un interessante concerto-conferenza incentrato sui ritratti dell’amata nella pittura, nella poesia e nella musica del XVI secolo. All’epoca era in voga il ritrarre la donna amata, e spesso i poeti dedicavano delle liriche a questi ritratti, come per farli “parlare”. I nostri due curatori hanno cercato dei collegamenti a queste liriche in musica. Un grosso lavoro di ricerca, il loro, che ci permetterà di ascoltare alcuni brani in prima esecuzione storica. Il tutto eseguito da un gruppo vocale: solo voci, senza strumenti.

21 maggio_optL’appuntamento successivo, quello di sabato 21, si intitola “Fra sì belle tempeste”. Di che si tratta?
Sono le tempeste dell’amore, ma anche della guerra, visto che ci sarà “Il combattimento di Tancredi e Clorinda“, una piccola opera su testo di Torquato Tasso tratto dalla Gerusalemme liberata. Questo concerto è anche la conclusione di una Masterclass, organizzata dall’Interdipartimento di Musica antica, tenuta da Claudine Ansermet, un soprano specializzato nel repertorio italiano del Seicento. E’ dedicato ai madrigali guerrieri e amorosi del settimo e ottavo libro di Claudio Monteverdi. Qui c’è anche l’accompagnamento strumentale del basso continuo, da solo o con altri strumenti ad arco, come il violino barocco, la viola, il violone e il violoncello.

Siamo nel cosiddetto “recitar cantando”, in cui i madrigali vengono recitati, più che cantati. La parola è sovrana, è lei che domina la musica, anche se in musica accadono delle cose bellissime! C’è un madrigale, il “Lamento della Ninfa“, che è di una bellezza struggente, da brivido; come anche “Il combattimento di Tancredi e Clorinda“, madrigale di genere “rappresentativo”, che chiede proprio una rappresentazione scenica. Ed è questo il motivo per cui il concerto di sabato 21 si terrà in forma “teatrale” nello splendido e quanto mai adatto complesso conventuale S. Francesco, già sede dell’ospedale militare. Torneremo indietro nel tempo, alla Corte dei Gonzaga di Mantova, dove per la prima volta è stato rappresentato.

paratajo_optE “Il paratajo”, ultimo appuntamento del 14 giugno?
Qui ci siamo mossi un po’ nel filone della ricerca che si orienta intorno alla scuola dell’opera napoletana. Il paratajo di Nicolò Jommelli è un intermezzo, una piccola opera di genere buffo che normalmente veniva rappresentata durante gli intervalli delle opere serie, che duravano anche 3, 4 o 5 ore… Ci sono quattro personaggi, presi dal repertorio della Commedia dell’Arte, insieme con un piccolo ensemble musicale di strumenti ad arco e a fiato. Quest’opera sarà allestita nel cortile di Palazzo Cuttica, come già avevamo fatto l’anno scorso con Suor Angelica. Uno spazio, come quello dell’ex-ospedale militare, davvero magico e suggestivo!

Scatola Sonora: il programma completo.