E’ inutile fare tanti commenti sull’attuale situazione politico – economica, non ce n’è bisogno.
Gli ultimi avvenimenti politico-amministrativi confermano la necessità di aprire ad Alessandria una nuova stagione di buona politica.
La crisi della maggioranza è sotto gli occhi di tutti e i cittadini, stanchi delle quotidiane rappresentazioni teatrali dei politici, chiedono soprattutto chiarezza.
Intanto continuano a nascere nuove liste ed aumentano i candidati sindaco: tutti vogliono partecipare alle prossime elezioni amministrative.
Tutta questa ricchezza umana sembra rappresentare il risveglio del sentimento di partecipazione all’amministrazione della cosa pubblica; da l’idea, inoltre, che tante persone non si sentano responsabili delle scelte sbagliate di questi ultimi anni e che vogliano finalmente contrastare gli interessi dei soliti gruppi di potere.
Purtroppo, i sentimenti delle persone comuni, generalmente, sono di grande delusione e sconforto, non certo voglia di partecipare!
In tutta la città si vedono sui manifesti incollati ai muri tanti faccioni che esprimono tante critiche a questa Amministrazione, riscoprono vecchie magagne irrisolte da decenni, ma non presentano una benché minima nuova proposta di rinnovamento.
Abbiamo preso schiaffi da sinistra, adesso da destra; e se l’alternativa sono coloro che rappresentano i partiti di centro, ondivaghi come sono, come potranno tenere una definita e risoluta rotta?
ALESSANDRIA: una città mai caduta tanto in basso come con questa Amministrazione, che è stata capace solo di coltivare clientele e creare una distanza abissale tra politica e cittadini.
Io sono un cittadino di Alessandria: amo questa città, le attività, le sue vie, i suoi angoli, amo le persone che la abitano e la vivono amo parlare con la gente ancora legata alle nostre tradizioni e alla nostra storia, è per tutto questo che mi sta a cuore il suo futuro.
Allora perché permettere ai nostri giovani di chiudere tutti i loro sogni in un cassetto e decidere di lasciare il nostro territorio in cerca di un altro luogo in apparenza migliore?
Se guardo al futuro posso affermare di conoscere le potenzialità e le criticità di questa città e, soprattutto, so di cosa sto parlando.
Le potenzialità e le criticità sono molte e per brevità mi soffermo su una sola direttrice importante, tanto per dare un’idea del lavoro da fare.
L’Università. Occorre recuperare la nostra capacità progettuale di qualche anno: fare ripartire un circolo virtuoso. Università vuol dire studenti, residenze, attività economiche, vitalità urbana, ma vuol dire soprattutto ricerca e supporto al rilancio del territorio e alle aree industriali, commerciali e logistiche.
Non si può pensare che, a mano a mano che le fabbriche chiudono, le aree industriali divengano solo grandi contenitori da trasformare in centri commerciali o case.
Ad Alessandria c’è bisogno di lavoro, di quello vero. Occorre che l’Amministrazione coordini i tanti progetti – e ce ne sono – per rilanciare le aree già complete di infrastrutture, in modo da attirare le imprese esterne, non tanto con incentivi economici, ma garantendo il supporto della ricerca e dell’innovazione che viene dall’università e non solo. Questo è il lavoro del futuro.
Nello stesso tempo si smettere di costruire e consumare il territorio.
È meglio avviare una politica di recupero delle aree dimesse e di rinaturalizzazione di quelle che sono state compromesse.
Voglio, per esempio, far piantare alberi dove si può, perché gli alberi ripuliscono l’aria e, anche se non sono la soluzione risolutiva , portano un contributo a migliorare la grave situazione ambientale di Alessandria.
Io sono convinto che un Sindaco debba dire dei SI’ ma anche dei NO, facendosi degno rappresentante di un’amministrazione autorevole, capace di occuparsi del presente ma anche del futuro, anche a costo di essere impopolare.
Il mio programma non mi sembra estremista, non è di destra nè di sinistra, è un programma per un’onesta e consapevole Amministrazione.
Il buon senso per cambiare
Giovanni Rattazzo
Candidato Sindaco di Alessandria