La città accessibile

Testa Paola 2di Paola Testa*

 
Una città accessibile è di fatto una città vivibile per tutti, dove la partecipazione alla vita quotidiana, fatta di incontri e di inclusione sociale, è un’occasione per tutti i cittadini.

Il pensiero di città universale parte dalla nuova visione della disabilità e della progettazione universale ovvero da un concetto base:

“Pensare per tutti”

consentendo la partecipazione alla vita quotidiana delle persone con disabilità attraverso l’attivazione di tutti gli interventi utili a favorire l’uscita dalle abitazioni ( nido e trappola al tempo stesso) per tutte loro, spesso segregate in casa a causa delle barriere architettoniche ma, ancora più sovente, emarginate dalle barriere mentali della collettività.

Solo trasformando le possibilità di fruizione della città per tutti ed educando i cittadini ad una cultura della disabilità, “la città per tutti” può davvero iniziare a prendere forma nel rispetto dell’equazione delle 4 A:

Ausilii + Assistenza + Ambiente accessibile = AUTONOMIADisabilità 3

Partecipazione che avviene attraverso tre fattori:

– la comunicazione accessibile e l’orientamento nella mobilità;
– la mobilità urbana nella sua complessità (percorsi e mezzi di
trasporto pubblico)
– l’accessibilità degli edifici pubblici e privati in autonomia

Tuttto ciò è possibile solo coniugando questo concetto con la rete di opportunità che la città deve offrire intrecciando l’ambiente con la cultura in tutti i settori.

Attraverso lo sviluppo di politiche per la disabilità e l’offerta di servizi al cittadino, educando e dando l’esempio a partire dalle Istituzioni, attraverso un percorso da compiere tutti insieme verso una società migliore, diversa, rinnovata.

Barriere architettoniche Comunicazione accessibile, orientamento e mobilità accessibili a tutti, a iniziare da quelle categorie più fragili (non solo persone disabili, ma anche anziani e bambini e persone con limitazioni di ogni genere), categorie deboli alle quali vorremmo dare occasioni reali di partecipazione alla vita della città, finora resa impossibile o molto difficoltosa dalla presenza di barriere architettoniche, ma ancor più dal dilagare di barriere mentali.

Attuare le politiche volte all’inclusione dell’individuo è possibile solo mediante un percorso sia culturale che tecnico condiviso e sinergico tra istituzioni, associazioni, volontariato e cittadini.

A tale scopo, ad Alessandria, sono stati attivati quattro percorsi di grande valenza:

– La creazione di un front-office nella casa comunale dove lavorano affiancati il Disability Manager per i compiti istituzionali dell’Ente (rilascio contrassegni invalidi per auto, realizzazione segnaletica e interventi per la mobilità, assistenza in rete per le persone con disabilità con Asl e Aso) e le Associazioni Disabili tutte a rotazione, con i loro volontari, in modo da estendere a tutti i cittadini la materia di cui vogliamo costruire una cultura.

– L’attivazione di un gruppo di lavoro, per l’adeguamento delle struttureBarriere architettoniche nuova turistico ricettive, enogastronomiche e commerciali per l’accoglienza, l’inclusione e la partecipazione delle persone con disabilità. Il progetto A.A.A. (Accoglienza, Adeguamento ,Accessibilita) si estende all’intero territorio provinciale grazie alla vasta rete costruita in questi anni. Saranno attori di questo gruppo oltre alle Associazioni di Disabilità, gli Ordini Professionali di Ingegneri, Architetti, il Collegio dei Geometri, il Collegio Costruttori con le imprese edili, uniti in sinergia per un progetto ambizioso che formi una cultura dell’Accoglienza in tutte le strutture che aderiranno con assistenza all’abbattimento delle barriere architettoniche.

– La realizzazione di progetti culturali, sociali ed educativi volti all’abbattimento delle barriere mentali attraverso l’organizzazione di eventi mirati alla sensibilizzazione in materia di disabilità in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, i Dirigenti Scolastici e le Associazioni Disabili di FAND e FISH volti alla sensibilizzazione alla materia attraverso simulazioni di disabilità, proiezioni di cortometraggi e letture d’autore oltre che con progetti mirati a seconda del grado della scuola.

– L’analisi dei percorsi primari (stazione Ferroviaria, Università, Ospedali e laboratori, Tribunale e Palazzi pubblici) e di quelli secondari (ad personam) delle persone con disabilità nella trama cittadina con interventi mirati a facilitarne la fruizione e la fluidità mediante l’introduzione di segnaletica innovativa insieme a quella più tradizionale.

– La costruzione di una rete di attori e di attività per il progetto “sport per tutti e tutti insieme”, con l’inclusione degli impianti sportivi privati, insieme a quelli pubblici, che vedrà la partecipazione congiunta di Enti, Istituzioni, Associazioni e atleti.

Le Istituzioni hanno in mano la partita della mobilità e della diffusione di una cultura dell’inclusione in toto…..ma perché ciò diventi una realtà devono attivare la sensibilizzazione in primis di tutti i propri apparati. Solo facendo rete sarà possibile dare vita ad una città accessibile, una città davvero per tutti, dove vivere tutti insieme senza separazione dei servizi.

 

* Disability Manager del comune di Alessandria