Agli alessandrini la Tari arriva sempre già ‘scaduta’: ma perché mai? [Le pagelle di GZL]

Amag cassonettidi Graziella Zaccone Languzzi

 
1) Avvisi di pagamento della Tari 2016 (tassa rifiuti). Il voto ‘gramo’ non viene dato per l’imminente arrivo della fatturazione sui rifiuti urbani: i rifiuti li produciamo, vogliamo una città pulita ed è giusto pagare il servizio. Il brutto voto va al metodo. E’ mai possibile che anche quest’anno la scadenza della prima rata debba precedere la domiciliazione delle fatture? Desidero fare un copia-incolla del comunicato preso dal sito del Comune di Alessandria e poi porre domande a cui non seguiranno mai risposte:
“Avvisi di pagamento Tassa Rifiuti (TARI) 2016 – Alessandria, 5 maggio 2016 – Si comunica che sono in spedizione gli avvisi di pagamento della TARI (tassa sui rifiuti) per l’anno 2016. Per problemi tecnici relativi alla stampa ed alla spedizione, non imputabili all’Amministrazione Comunale di Alessandria, le bollette TARI 2016 riporteranno come data di scadenza per il pagamento il 10 maggio (prima rata). Si precisa, pertanto, che il pagamento potrà essere effettuato, senza ricorrere in sanzioni, entro quindici giorni dal ricevimento dell’avviso. UFFICIO STAMPA” .
Quesito n.1
Per il secondo anno i problemi sono tecnici, relativi alla stampa ed alla spedizione non imputabili all’amministrazione comunale: e a chi di grazia sarebbero imputabili? Ad un tipografo? Al servizio postale qualunque esso sia? Non è che per puro caso, ma solo per puro caso i dati sono stati consegnati in notevole ritardo dagli “innocenti” uffici preposti del Comune di Alessandria?
Quesito n.2
Il comunicato ufficiale porta la data del 5 maggio e la prima scadenza è il 10 maggio, ma viene precisato (bontà loro) che ci sarà tempo al pagamento entro quindici giorni dal ricevimento dell’avviso: e chi stabilisce le date del ricevimento visto che non sono raccomandate? Conclusione: sarò considerata una che cerca il pelo nell’uovo, ma a me paiono i soliti pasticci all’italiana. Anzi, all’alessandrina.
Voto: 2

 

2) Sanità: Addio alla Guardia Medica. La chiusura della Guardia Medica èGuardia medica l’abolizione dell’ennesimo servizio indispensabile che il Governo alla “brancaleone” ci propina come un passo avanti del sistema sanitario e una nuova moderna riforma. Tradotto: ancora una volta tra governo e regioni si prosegue con i tagli, perché la sanità del Paese è ormai in mano a “ragionieri”, che tagliano senza pietà al solo scopo di risparmiare. Quindi un vero attentato alla nostra salute. Come annunciato nei giorni scorsi ci sarà l’apertura degli studi medici di fiducia 7 giorni su 7, garantendo assistenza ai pazienti dalle 8 alle 24, mentre nelle ore notturne entrerà in azione il 118. Il sindacato dei medici boccia le novità introdotte dal governo dichiarando che con lo smantellamento della guardia medica dopo la mezzanotte tutto verrà scaricato sul 118 che, a sua volta, sarà costretto a intasare i pronto soccorso e gli ospedali. Quindi chi si sente male nel cuore della notte sarà costretto a recarsi di persona al pronto soccorso più vicino, e posso immaginare cosa potrebbe accadere nei piccoli centri dove i tanti tagli precedenti hanno chiuso ospedali e pronto soccorso: persone anziane, malati gravi, persone in emergenza medica, tutti costretti a salire in macchina e a percorrere di notte decine di chilometri sperando di arrivare in tempo. Dal sito del Ministero della Salute copio queste poche righe: “Il Ministero della Salute promuove e tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse delle collettività, in attuazione dell’articolo 32 della Costituzione”. Ma sono solo parole vuote, perché escludendo i già vasti tagli, cancellare l’azione simultanea tra 118 e guardia medica andrebbe a discapito di un’assistenza efficace, danneggiando i cittadini e creando alti costi umani e sociali.
Voto: 2
Cittadella nuova3) Cittadella militare di Alessandria: 25 da Roma + 9 dalla Regione Piemonte = 34 milioni di Euro “subito” disponibili a detta dei nostri “comandanti” per la Fortezza. C’è grande eccitazione nei palazzacci del potere alessandrino e regionale per questa inaspettata pioggia di denaro che qualcuno gestirà. In questo momento euforico le dichiarazioni suonano come musica alle orecchie dei cittadini che si sentono il petto gonfio di orgoglio per essere chiamati a decidere in prima persona: “Sarà tutta la città a decidere come investire i 25 milioni di euro stanziati da Roma per la Cittadella di Alessandria. L’amministrazione lo ha ribadito ieri in consiglio comunale. A breve sarà infatti convocata una riunione congiunta delle Commissioni Cultura e Sviluppo del Territorio, dove sarà dato spazio alle proposte delle tante associazioni cittadine”! Ahi ahi. Ho capito male, non sarà tutta la città, ma le tante associazioni cittadine, che è una cosa un po’ diversa. Tornando alla ‘pioggia’ di denaro, ho grandi dubbi. Nel dicembre 2003 la Provincia di Alessandria ricevette 1 milione di euro (G.U.n.114-19/05/2003) per il recupero della Cittadella, finanziamento finalizzato ad attività di progettazione per il recupero e la valorizzazione del sito monumentale citato, ma poi non se ne fece nulla. Tant’è che ci fu una interrogazione parlamentare il 13/06/2006: come sono stati utilizzati? Nel 2014 dal FAI arrivarono 50 mila euro per togliere l’ailanto che sta distruggendo i tetti della Cittadella: sono stati utilizzati? Intanto sarebbe utile avere news sui fondi del PISU, e sui 2 milioni di euro per il recupero funzionale della Valfrè ad uso dell’Archivio di Stato e del polo archivi giuridici della provincia di Alessandria. Ma forse chiedo troppo e il cittadino non ha da sapere.
Voto: 5