C’è da sobbalzare dallo spavento leggendo i dati nel dettaglio della contaminazione da pesticidi delle nostre acque piemontesi.
Dalle ultime analisi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale spicca il caso nei pressi del comune vercellese di Motta de’ Conti del torrente Marcova che a luglio 2013 era letteralmente invaso dagli erbicidi quinclorac e mcpa in concentrazioni altissime, il primo addirittura era presente in 9,82 microgrammi per litro a fronte di un quantitativo minimo che l’Ispra stabilisce per la ricerca in 0,2 microgrammi per litro. Livelli allarmanti sempre nel vercellese a Collobiano dove il torrente Marchiazza a giugno 2013 era inondato da quinclorac (8,47 µg/l) e mcpa (6,02 µg/l) e a Caresana dove la roggia Bona in estate 2013 presentava contaminazione da quinclorac (2,87 µg/l) e mcpa (2,67 µg/l) e in autunno dello stesso anno addirittura da atrazina (0,2 µg/l).
Le acque sotterranee, quelle che potenzialmente arrivano ai nostri rubinetti, non fanno star sereni soprattutto nell’alessandrino: in vari casi si trova metolaclor in quantità elevate, anche 1,53 microgrammi per litro nel marzo 2014 a Castelnuovo Scrivia, e bentazone (0,95 microgrammi per litro a Balzola nell’ottobre 2014)”.
Commenta così il deputato Mirko Busto della commissione Ambiente.
Busto aggiunge: “Già così questi dati fanno rabbrividire, ma c’è di peggio: la stessa Ispra ammette che l’elenco delle sostanze cercate non comprende alcune sostanze presenti da decenni nel mercato tra cui il pesticida potenzialmente cancerogeno glifosato con il suo metabolita Ampa. Siamo tutti a rischio: non solo gli agricoltori, ma anche chi pratica ignaro il giardinaggio fai-da-te e i consumatori di prodotti quali pasta, cereali, persino birra. Proprio oggi sono stati resi ufficiali i test effettuati sulle urine di 49 europarlamentari: il 100% è contaminato dalla sostanza ideata e commercializzata da Monsanto. oggi Il glifosato, per il cui divieto M5S si batte da tempo, è ormai un prodotto di uso comune ed è presente nel 39,7% nei punti di monitoraggio delle acque superficiali di Lombardia e Toscana, le uniche due Regioni italiane dove viene giustamente ricercato. Cosa aspettiamo?”