Le notizie recenti, in seguito alla verifica delle modifiche presentate al primo richiamo della Corte dei Conti che paiono insufficienti, mettono tristemente in risalto il ben noto problema dei bilanci comunali, con l’ipotesi di un fallimento del Comune.
Ciò, oltre che portare, all’incredibile situazione tra l’amministrazione comunale che grida ad improbabili complotti o omicidi politici e l’organo della magistratura dello stato, di cui si fa fatica credere braccio di oscure trame, spinge ogni cittadino di buon senso a considerazioni immediate sul futuro poco roseo della nostra amata/odiata città.
Negli ultimi cinque anni, nel nome del consenso, eccezionale s’intende, un 63% dei votanti alessandrini non dimentichiamolo, ha scelto questa amministrazione, si sono decise diverse e a nostro avviso drammatiche azioni, che non hanno portato benessere e prospettiva a questa città, ma problemi per un futuro legato inevitabilmente, per chi c’è e per chi verrà ad amministrarla, ai tanti troppi negativi bilanci e situazioni debitorie.
Nell’abuso del consenso sono stati venduti beni che erano proprietà dei cittadini che con le tasse, pagate dalle diverse generazioni, hanno costruito, come farmacie, mercato coperto, terreni, quote di aziende partecipate.
Sono stati spesi fior di danari pubblici in feste, consulenze che ancora stentiamo a comprendere il valore, viaggi di rappresentanza in vari paesi del mondo, per ipotetici gemellaggi commerciali di cui non se ne sa più nulla, senza individuare per Alessandria una vera vocazione con il coinvolgimento della parte sana della collettività.
E’ stato cambiato per l’ennesima volta, il sistema della raccolta differenziata da porta a porta spinto a misto, con un esborso di diversi milioni di euro per il continuo e ripetuto acquisto di cassonetti, è stato abbattuto il ponte Cittadella che, pur dovendo doverosamente considerare il valore di insicurezza della città e dei suoi cittadini da alluvioni future, non si ha ancora la certezza che ne fosse la causa principale, ancor più oggi dopo la scoperta della sempre negata decima arcata.
Nella irragionevolezza assistiamo all’ostinazione di realizzare un ponte costoso e altrettanto inutile al traffico cittadino dopo la costruzione della tangenziale e la presenza del ponte Forlanini, potendo così preferire una passerella ciclo-pedonale meno costosa per tutti e vogliamo per primi evidenziare anche la percezione di rischio, chiedendo l’impegno della politica a scongiurarlo non sopportando più altri scempi che, in corso d’opera, per varianti che potrebbero rendersi necessarie per la stabilità del nuovo ponte, si invada quasi completamente il fossato antistante alla Porta Reale con grave pregiudizio per il “Ponte Dormiente”, parte della Porta Reale e il Corpo di Guardia rovinando per sempre la splendida struttura militare settecentesca, quella sì, probabile fonte di richiamo turistico, non il nuovo ponte.
Ciò detto, che rappresenta solo una piccola parte di tutto ciò che ha portato Alessandria negli ultimi anni, al disastro attuale, compiuto nel nome del consenso, ci spinge a considerare come unica possibilità che resta a questa città, l’azzeraramento di tutto il sistema politico partitico locale così come l’abbiamo conosciuto fino ad oggi, che indipendentemente dalla colorazione, ha da troppi anni governato non riuscendo a mantenere le diverse e fantasiose promesse che gli hanno permesso di ricevere il consenso elettorale, tanto vantato.
Mauro Morando candidato sindaco
Per la nostra città – Lista Civica Morando