È avvilente che solo in occasione di ricorrenze legate alla Resistenza, gruppi minoritari di nostalgici del nazifascismo approfittino per infangare una delle pagine più belle della nostra storia rispolverandone i soliti pochi e sporadici episodi, dolorosi e sicuramente condannabili.
Per di più in occasione della notte del 24 aprile 2016, che ha visto nove spazi della nostra città coinvolgere la cittadinanza in una festa aperta a tutti. Se oggi queste persone possono esprimere interpretazioni è dovuto al fatto che mentre i fascisti si battevano per mantenere un regime oppressivo e disparitario, i partigiani hanno lottato proprio per affermare i principi di libertà e uguaglianza.
Al di là degli episodi di violenza, spesso innescati a seguito di altre violenze in una spirale perversa sempre difficile da fermare, e della pietà per chi di questi episodi fu vittima, resta il giudizio storico su chi scelse di stare dalla parte giusta, combattendo la dittatura e l’invasore, ponendo le basi per lo stato democratico che ci consente oggi di vivere da uomini liberi.
Questo in una lotta che vide impegnate non solo le formazioni partigiane, ma anche buona parte della popolazione e i 600mila Internati Militari Italiani che dopo l’8 settembre preferirono le sofferenze dei campi di concentramento anziché piegarsi agli invasori.
Un movimento caratterizzato dall’impegno unitario di molteplici e opposti orientamenti politici. Proprio grazie alla Resistenza l’Italia sconfitta fu trattata benissimo: venne concessa la condizione di autogovernarsi a differenza di Germania e Giappone governati per anni da paesi stranieri.
Una lotta quindi, di sacrifici ed episodi positivi, che ridiede l’onore al nostro Paese dopo il ventennio di dittatura e la follia di una guerra devastante sicuramente non causata dai partigiani.
Direttivo ANPI – Casale Monferrato