Nel suo discorso di insediamento lo ha detto chiaramente: “Sono fermamente convinto che non esista l’Alessandria dei commercianti, l’Alessandria dei residenti, degli ambientalisti, degli animalisti, dei Grigi, dei bambini o degli anziani: esiste Alessandria. C’è una sola Alessandria, capoluogo di un solo territorio, alla cui immagine unitaria, al cui sviluppo, alla cui crescita tutte le componenti sociali, economiche, culturali ed amministrative devono lavorare sinergicamente. E per questo motivo dovremo tornare a parlare con decisione di centro storico nella sua interezza”.
Da lì, con Vittorio Ferrari, nuovo presidente provinciale Ascom (e titolare di uno dei marchi in assoluto più prestigiosi della storia dell’abbigliamento alessandrino, Ferrari 1908), partiamo nella nostra chiacchierata. Commerciante da quattro generazioni, eleganza impeccabile (ovviamente) e piglio da manager, quando parla del capoluogo Ferrari lo fa da alessandrino vero, e lo capisci subito: “che in questi ultimi decenni, e anni in particolare, ci sia stata una fuga dal centro mi pare evidente: non parlo solo di negozi, ma anche di professionisti di ogni tipo, oltre che di privati. Chiediamoci perché, e proviamo a ripartire da qui”. Che Alessandria e gli alessandrini meritino di meglio insomma, rispetto alla realtà che stiamo vivendo nel 2016, il presidente di Ascom lo dà per scontato, e ci aiuta ad analizzare le dinamiche del commercio tradizionale e non, tra grande distribuzione e on line. Partendo dalle positività e soprattutto dalle potenzialità del capoluogo, che deve tornare ad essere ‘attrattivo’ nei confronti del resto della provincia, e non solo. Con uno sguardo, naturalmente, in campo lungo, che arriva alle elezioni del 2017, ma anche oltre.
Presidente Ferrari, partiamo da questo centro alessandrino, che nonostante alcune iniziative occasionali, anche apprezzabili, appare nella sua globalità assai più in abbandono rispetto a 5 o 10 anni. Si può arrestare la deriva, e come?
Certo che si può, ma bisogna volerlo davvero. Serve un confronto aperto, trasparente, in cui emergano idee e proposte, che peraltro noi commercianti ribadiamo da sempre. Ossia: perché le persone decidano di ‘vivere il centro’, in termini non solo commerciali ma di lavoro, di divertimento, di svago, il centro stesso deve essere attrattivo, non respingente.
Ma qual è il problema dei problemi, che viene prima di tutto il resto?
Mi verrebbe la capacità di intervento, di programmazione. Ma sto sull’operativo, e allora dico assolutamente la mobilità, e i parcheggi. Insomma: Alessandria non è una rinomata città d’arte, che attira ogni giorno ‘fiumi’ di turisti pronti anche a farsi chilometri a piedi per arrivare a contemplare questa o quella attrazione. Pur non mancando da noi gli stimoli culturali (spesso sottovalutati o maltrattati: pensiamo solo al mosaico di Severini in piazza della Libertà), è chiaro che Alessandria è soprattutto una città basata sulle attività quotidiane, dal commercio ai professionisti, agli uffici. E che occorre fare in modo che le persone si possano spostare agevolmente, senza difficoltà di parcheggio.
Abbiamo già più volte segnalato che in tante città, anche assolutamente simili ad Alessandria, esiste la possibilità di pagare la sosta con un semplice clic sul cellulare, utilizzando apposita app….possibile che qui da noi si sia ancora ai biglietti spesso introvabili, e alle sbarre d’uscita?
(sorride, ndr) Questo non deve chiederlo a me: sono stato eletto presidente Ascom, non sindaco..
A proposito, presidente: ha già incontrato il sindaco Rossa (ma anche presidente della Provincia), e l’assessore al Commercio Barrera?
Ho apprezzato il messaggio molto cordiale, anzi amichevole inviatomi da Rita Rossa al momento della mia elezione, e nei giorni scorsi c’è stato un primo incontro ufficiale col sindaco, e con gli assessori Barrera e Ferralasco. Ne seguiranno altri più ‘tecnici’, e soprattutto ora chiediamo fatti.
Pur con l’attenuante dissesto, la sensazione di questi ultimi 4 anni è complessivamente desolante presidente: anche prima dello scoop dei topi sugli alberi in Corso Crimea (o scoiattoli americani: sul tema c’è stato ampio dibattito), il senso di abbandono è incombente. Emblematici quei 3 immobili comunali di fronte alla Stazione Fs: ciò che è pubblico non può che essere abbattuto, in questa città?
I bandi sono andati deserti, il successivo interesse di alcuni imprenditori locali pare non abbia portato a nessuno sbocco positivo. A questo punto decida il comune cosa vuol fare, ma faccia: certamente la zona della stazione Fs è un biglietto da visita importante per tutta la città, e oggi chiunque arrivi ad Alessandria col treno non ha effettivamente una bella sensazione.
Parliamo di centri commerciali, alcuni anche in corso di realizzazione indue diversi punti di Alessandria: non sono già troppi oggi? Ascom rappresenta anche quelle realtà, o no?
Prima di tutto facciamo chiarezza: da diversi anni ormai la grande distribuzione non fa più parte di Confcommercio, e quindi di Ascom. Quindi no, non sono nostri associati. Sulle nuove aperture, non si può che constatare che la normativa sul tema è davvero complessa, e a più livelli: statale, regionale, comunale. Il punto è che il singolo comune, almeno per determinate tipologie e progetti, non ha davvero potere di veto. La questione però è diversa: se si lavorasse per rendere davvero di nuovo fruibile e attrattivo il centro naturale della città (che è anche centro commerciale, naturalmente), la selezione fra i centri commerciali in periferia sarebbe naturale, di mercato. Diversamente, non si può buttare la croce addosso al consumatore, se sceglie l’opzione che ritiene più comoda e funzionale alle proprie esigenze.
Ci sarebbe anche la questione del ‘sempre aperto’, 7 giorni su 7: qual è la sua posizione?
A me pare che alcuni giorni di chiusura obbligatoria annuale per tutti siano, come dire, un accettabile minimo sindacale. Dopo di che, la questione è culturale, e non possiamo ignorarlo. C’erano ipermercati della provincia stracolmi di gente il giorno di Pasquetta, giornata che un tempo nessuno di noi si sarebbe sognato di dedicare allo shopping. Ma oggi, con Internet, si ha la sensazione che tutto possa svolgersi in tempo reale anche nel nostro settore, con l’e-commerce. Fare finta che non sia così non serve a nulla. Come Ascom, su questo fronte, cerchiamo di essere all’avanguardia, e di utilizzare Internet a sostegno dei nostri associati: abbiamo ad esempio una App, ALxTE , che consente agli alessandrini e non solo a loro di sapere, in tempo reale dal proprio smartphone, quali sono le attività aperte in quel dato giorno e momento, e quali le iniziative sul territorio. E stiamo lavorando per ampliare a breve l’offerta informativa, e dei servizi offerti.
Ascom e Alessandria Calcio: un binomio vincente. I Grigi vi stanno portando fortuna….
Secondo me siamo noi che portiamo fortuna a loro! Comunque davvero una partnership straordinaria, declinata in maniera efficace, e in più direzioni. La punta di diamante del progetto è certamente Alessandria Village, che ci ha consentito di far conoscere in diverse città italiane le nostre eccellenze, facendo da vòlano alle nostre aziende, ma anche al territorio nel suo insieme. Le do un’esclusiva: Alessandria Village è marchio ormai registrato, e a breve sarà on line un portale di e-commerce specificamente dedicato alle imprese che fanno parte del progetto. Ma, soprattutto, il ‘respiro’ dell’iniziativa è ormai internazionale: la Camera di Commercio di Nice, in Francia, ci ha invitati a Italy à table, manifestazione internazionale che si terrà in Costa Azzurra dal 26 al 29 maggio, e che è frequentata da centinaia di migliaia di persone di tutto il mondo, di cui il 50% francesi, e il resto di varie nazionalità, italiani compresi. Una vetrina straordinaria per Alessandria Village e per la città: che ovviamente deve saperla sfruttare. Ho un amico che vive in questa parte di Piemonte, ed è continuamente in viaggio per il mondo: ebbene, a chi gli chiede dove abita, risponde ‘a metà strada tra il Monte Bianco e Montecarlo’, ed è davvero così. Le distanze oggi si sono quasi azzerate, e anche il commercio deve pensare globale, oltre i confini cittadini o provinciali.
Beh, un esempio di globalizzazione efficace e di grande successo in provincia lo abbiamo, e si chiama Outlet di Serravalle. Quanto rappresenta una minaccia, e quanto un’opportunità per chi, come lei, opera nel settore dell’abbigliamento, peraltro in fascia decisamente alta?
L’Outlet c’è, esiste, e porta a Serravalle 5 0 6 milioni di persone ogni anno. Ovvio che nel settore abbigliamento oggi gioca un ruolo da assoluto protagonista: ma spazio ce n’è ancora, eccome, se si sa offrire al cliente ciò che il cliente cerca, per qualità e servizio. Buona parte del business dell’Outlet peraltro ormai parla straniero, quindi smettiamola di considerarlo il male assoluto: preferisco ritenerlo uno stimolo in più a far bene il mio lavoro, e comunque appunto un polo che attrae nella nostra provincia milioni di consumatori. Che vanno intercettati.
Torniamo ad Alessandria presidente Ferrari: la vicenda Ica, relativa alla riscossione delle imposte sulla pubblicità, a che punto è? Sono in arrivo nuove puntate dell’appassionante telenovela?
(sorride, ndr) Non sono in grado di escluderlo: da commerciante, posso dirle che ho messo tutto in mano all’Ascom, e consiglio a tutti di fare altrettanto. Da solo, non saprei da che parte girarmi, la normativa è davvero troppo complicata, e per fortuna abbiamo tecnici che la stanno seguendo passo passo. Che vada snellita però non ho dubbi: anche perché è in arrivo la Cosap, l’imposta di occupazione del suolo pubblico: che significa dehor, ma persino un vaso o un albero di Natale appena fuori dal negozio. Anche qui c’è una casistica molto ampia: per certe soluzioni ad esempio, come il vaso di fiori, non si paga, ma a condizione di fare comunque regolare richiesta. Insomma, il singolo commerciante ha bisogno di assistenza costante, e noi cerchiamo di dargliela.
Parliamo di politica, presidente: per il suo predecessore, Luigi Boano, diverse fonti danno probabile un impegno diretto alle elezioni per Palazzo Rosso. Chi lo prevede assessore (al Commercio, of course), chi addirittura candidato sindaco…
Ovviamente la domanda la deve porre a Boano. Posso dirle che con noi, in consiglio, non ha mai fatto cenno a nessun progetto di questo tipo: per ora la considero una boutade giornalistica. La verità è che Luigi ha dato all’Ascom un contributo fondamentale, e di lungo corso. E che già lo scorso anno accettò di essere rieletto, ma con l’intento di ‘accompagnare’ il nostro nuovo direttore, Alice Pedrazzi, solo per un breve tratto, e poi passare la mano.
Ma se Boano si candidasse, Ascom entrerebbe direttamente in politica?
Ovviamente no, sarebbe una scelta personale, rispettabilissima. Noi gli amministratori locali continueremo ad incalzarli e stimolarli, facendo presenti le esigenze dei commercianti. A tutti i candidati sindaco del 2017 presenteremo le nostre richieste e proposte, e valuteremo quali saranno le loro risposte.
Ettore Grassano