All’Avvocato Giancarlo Curti e alla sua creatura, l’Associazione “Nuove Frontiere” di cui è l’animatore. Ogni tanto mi piace citare persone speciali che ho incontrato sul mio cammino da quando ho iniziato un percorso di impegno civico (quindi non partitico) per il territorio, non limitato solo alla mia città, Alessandria, ma anche esteso a Casale Monferrato. L’Associazione Nuove Frontiere per la Difesa ed il Rilancio di Casale e del Monferrato, una realtà apartitica che ha generato una lista civica che ha portato in consiglio comunale nel quinquennio 2009/2014 (alternandoli nei cinque anni) due suoi consiglieri. Chi è l’ Avvocato Giancarlo Curti? Presidente Onorario della “Nuove Frontiere”, ex presidente del Comitato per la Corte d’Appello e già presidente dell’Ordine degli Avvocati di Casale negli anni Novanta, e alla guida del Comitato che ha tentato di portare a Casale la seconda Corte d’Appello piemontese. L’Avvocato Curti, un “ragazzino” ottantenne con una forza trascinante, affascinante nelle sue oratorie. I suoi scritti su argomenti seri con sfumature talvolta scanzonate che esprimono pienamente un carattere e una forza vitale, in cui si evince passione e lotta contro chi non ha saputo trattenere a Casale tutti quei diritti, vantaggi, servizi di rilievo di cui la città si fregiava. Innamorato della sua Casale Monferrato, quindi sinceramente dispiaciuto per ogni pezzo importante che anno dopo anno è andato perso o è stato “scippato”, temendo che la città si riducesse ad un “grosso borgo”. Cosa ha perso Casale Monferrato in questi anni: Corte d’Appello, ASL 21, Tribunale, Università, e poi soppressione di linee ferroviarie essenziali, tagli per l’Ospedale Santo Spirito. Per raccontare questo personaggio una pagella non basta e mi devo fermare, ma non esagero aggiungendo che se in ogni città cittadini eccellenti come Giancarlo Curti, con la stessa passione, forza, onestà fossero ascoltati con la giusta considerazione solo per il bene dei territori amministrati, sarebbe un vantaggio e valore aggiunto al lavoro delle amministrazioni.
Voto: 10
2) All’idea di tanti anni fa del Presidente della Fondazione CrAl Pierangelo Taverna: la Cittadella sede del CAR Europeo, sempre se oggi l’Europa è pronta per un esercito europeo, ma credo proprio che sia giunto il tempo. L’idea di creare un esercito europeo affonda le sue radici nel passato. Ma tra periodi favorevoli e contrari alla sua introduzione, nulla si è ancora concretizzato. Alla luce di quanto sta accadendo e da quando i “lupi” sono entrati negli “ovili” europei, la difesa dei popoli è diventata prioritaria. Renzi dice di aver messo in campo tutte le misure di sicurezza necessarie, ma continua ad importare decine di migliaia di clandestini non identificati scaraventandoceli addosso. Ora, dopo tutti i fatti gravi accaduti ai nostri confini, Renzi si è svegliato sollecitando meccanismi di intelligence tra i Paesi europei, ma a suo vedere per combattere il terrorismo occorre “un gigantesco investimento in cultura” ma non dice dove e come bisognerebbe fare questo gigantesco investimento in cultura per combattere il terrorismo dell’ Isis, e poi chi dovrebbe essere educato? Tornando all’idea di un CAR o esercito Europeo situato nella nostra Cittadella, ricordo che fu un’idea (condivisibile almeno da parte mia) lanciata parecchi anni fa da Pierangelo Taverna che ogni giovedì mattina era ospite di Radio Voce Spazio (la radio diocesana guidata da Don Ivo Piccinini). In quel periodo l’Unione Europea cercava alcuni siti strategici in cui allocare tale esercito. Pierangelo Taverna aveva visto giusto: prestigio per la città e l’Italia, manutenzione quindi conservazione per la fortezza, business per l’indotto alessandrino e occupazione. La crescita di nuovi “abitanti con reddito” (non assistiti di cui dobbiamo farci carico di questi tempi quotidianamente) perchè a seguito dei soldati di diverse nazionalità UE sarebbero arrivate le famiglie. Ora qualcuno potrebbe obbiettare che Alessandria è “città per la pace”, rispondo: “ma se tutto il mondo è in guerra!”. Il Presidente Taverna, è mia opinione. che non ha mai abbandonato questa idea perché ne ritorna a parlare in una intervista nel settembre 2011, ovviamente inascoltato, e se qualcuno oggi, nel 2016, gli riponesse la domanda risponderebbe senza dubbio: “CAR Europeo come soluzione ottimale”. Il Belgio e la Francia hanno le sedi istituzionali UE. La Germania ha la sede della BCE/UE. A noi toccherebbe la sede della Difesa UE: esiste qui da noi qualche mente sveglia per portare a casa tale prestigioso risultato? Temo di no!
Voto: 10
3) all’Europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Tiziana Beghin. Si merita il bel voto perché politico attento e presente. L’intervista pubblicata nei giorni scorsi su CorriereAl fornisce l’idea che questa città e provincia continuano a perdere pezzi e non si comprende perché: a chi interessa il nostro decadimento? Quanti cittadini fino al giorno 13 di questo mese erano informati del fatto che in Alessandria vi era una sede o centro a quanto pare prestigiosa quanto utile di nome Europe Direct? Io no, quindi mi sono attivata per acquisire ulteriori informazioni, oltre all’intervista già molto dettagliata dell’on. Beghin. In breve: il 22/04/2009 era stata inaugurata la sede Europe Direct, un centro coordinato dalla Provincia di Alessandria. Sul sito della Provincia su questo tema l’aggiornamento si ferma al 2011, e vi si legge che Europe Direct è una rete europea di informazione al servizio dei cittadini, creata per far conoscere a livello locale le attività e le opportunità offerte dall’Unione Europea. La rete rappresenta un tramite fra i cittadini e le istituzioni comunitarie. In Italia operano 50 centri che collaborano tra loro tramite la Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La Regione Piemonte contava su due punti informativi: Provincia di Torino, Provincia di Alessandria, dal 2013 anche la Provincia di Vercelli. Il 21/01/2014 un articolo su La Stampa: “Rinasce lo sportello Europe Direct rifinanziato per altri cinque anni”
e un’intervista rilasciata dall’ex assessore provinciale Gianfranco Comaschi. Rifinanziato nel 2014 per cinque anni? Quindi a conti fatti lo sportello dovrebbe essere attivo fino al 2019 se non erro e con personale preparato: c’è da restare allibiti se fosse vero. In tutti i link che mi sono apparsi si legge dell’importanza sul nostro territorio di tale possibilità: come mai la Provincia lo vuole spogliare della sua funzione o al peggio lo vuole sopprimere?
Voto: 10