Beghin: “Perché smantellare lo sportello Europe Direct, porta d’Europa sul territorio?”

Beghin 2Alessandria è ancora Europa, e lo è mai stata veramente? Viene da chiederselo, provando a ricostruire il percorso alessandrino di Europe Direct,
lo sportello che, in realtà, in tutto il continente e anche nel nostro Paese rappresenta il collegamento ‘direttissimo’, il trait d’union tra il cittadino e le istituzioni dell’Unione Europea. E, se Europe Direct è la porta d’ingresso in Europa, quei pochi alessandrini ‘temerari’ che sapessero rintracciarla ad Alessandria la troverebbero quasi sempre chiusa.

Certamente infatti la distanza tra Bruxelles e il fondo di Vicolo Aulari (laVicolo Aulari ‘rientranza’ di via Cavour, ad Alessandria, dove aveva sede lo storico ufficio di collocamento, oggi centro per l’impiego) è enorme, non solo e non tanto in chilometri. Lì, in quell’anfratto dall’aria un po’ malsana, e assolutamente poco visibile, l’amministrazione provinciale decise di collocare ‘la porta dell’Unione Europea’ il che la dice lunga sulla sensibilità dei nostri amministratori locali.

“Altrove – sottolinea Tiziana Beghin, europarlamentare del Movimento 5 Stelle – si è scelta come sede di questi sportelli (450 in Europa, di cui una cinquantina in tutta Italia, e due soli in Piemonte, Torino e Alessandria, ndr) sedi prestigiose, o comunque di grande visibilità: qui quasi sembra abbiano voluto nasconderlo. Ora poi, a quanto si sa, l’affitto della struttura pare in scadenza a giugno, e l’ipotesi è smantellare tutto. Davvero una follia: perché un conto è chiudere strutture inefficienti, che determinano spreco di denaro pubblico. Altro rinunciare ad opportunità che, se ben gestite, possono rappresentare un vòlano per il territorio, e una preziosa risorsa per i cittadini”.

Europ DirecteDa un po’ di tempo, in verità, gli uffici Europe Direct di Vicolo Aulari sono quasi sempre vuoti: fino al cambio della guardia (e delle competenze) a Palazzo Ghilini qui ci lavoravano tre addetti, tra cui una european project manager di comprovata e riconosciuta competenza, che rappresentava un concreto trait d’union tra Alessandria e Bruxelles. Aperto nel 2009, lo sportello ha rappresentato per alcuni anni un punto di riferimento importante per chiunque (privati cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni, scuole) volesse informazioni su opportunità, iniziative, progetti legati all’Unione. Non solo su scala provinciale, ma in tutto il basso Piemonte non ‘torinocentrico’.

Un cittadino astigiano meditava di trasferirsi in Svezia, e di aprire là un ristorante? Grazie allo sportello poteva entrare in contatto diretto con la realtà svedese, capire come muoversi, quali fossero i passaggi necessari, e le eventuali opportunità esistenti. Così era per tanti agricoltori interessati a contribuzioni europee, o per decine di scolaresche che si muovevano sul fronte degli interscambi con l’Europa. Fondamentale la capacità dello Sportello di ‘fare rete’, e di mettere insieme e far dialogare con un linguaggio e obiettivi comuni tante realtà diverse: Informagiovani, associazioni di categoria e d’impresa, volontariato. Non trascurabile, giusto sottolinearlo, anche il ruolo svolto, in quegli anni, dall’euro-parlamentare alessandrino Tino Rossi, che allo sportello Europ Directe credeva in maniera particolare. E non sbagliava, se è vero che lo Europ Directe ‘mandrogno’ si piazzò nei primi 25 sportelli europei, in una classifica orientata a stabilire l’effettiva efficacia delle singole ‘porte d’Europa’.

Solo due anni fa peraltro si parlava di rilancio, e di rifinanziamento quinquennale: ma allora perché ad un certo punto questa porta Alessandria decide di chiuderla, o magari (curiosa ipotesi burocratica che circola) di ‘metterci un usciere, tanto è lo stesso’?

Incompetenza, menefreghismo, incapacità di guardare oltre al proprioPalazzo Ghilini nuova 2 decadente ombelico o che altro? “E’ quanto sto cercando di scoprire – sottolinea Tiziana Beghin –, anche perché mi risulta che in altri parti d’Italia non solo non si parli di smantellare, ma si punta giustamente ad un legame sempre più stretto con l’Europa. Purtroppo qui l’impressione quando si parla di Provincia è sempre la stessa: si prende tempo, si dilaziona ogni decisione, si ‘palleggia’ nell’immobilismo più assoluto. Che questo dipenda da volontà politica o incapacità dirigenziale non lo so, e ai cittadini in fondo poco importa. Il risultato finale però è disastroso: pensiamo anche alla gestione degli impianti sportivi sul territorio, altro esempio di trascuratezza assoluta di risorse che potrebbero essere valorizzate a vantaggio dei cittadini”.

Restiamo però sullo sportello Europe Direct di Alessandria: perché svuotarlo di competenze, fino a ipotizzare di metterci ‘un usciere’, o chiuderlo tout court? “Incomprensibile e assurdo – ribadisce l’europarlamentare a 5 Stelle, e poiché qui stiamo davvero parlando dell’interesse non di una parte, ma di un servizio per tutti i cittadini, mi auguro che anche il mio collega europarlamentare del PD Daniele Viotti, alessandrino, vorrà essere della partita. Lo contatterò nei prossimi giorni”.

Ettore Grassano