Il Piemonte Barbera della tradizione che si rinnova è, ormai, al debutto sul mercato.
Il progetto è stato elaborato dalla Cia di Asti in collaborazione con la Cantina di Vinchio e Vaglio Serra, dell’enologo Giuliano Noè, con il patrocinio del Consorzio di tutela.
La presentazione, avvenuta la scorsa settimana alla presenza di Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, all’enoteca regionale ‘La signora in rosso’, è solo la prima tappa di un percorso di presentazione che, nelle prossime settimane, toccherà la Liguria, la Lombardia e il Piemonte.
Il primo appuntamento è quello dell’11 aprile al Vinitaly, dove il progetto sarà presentato alla stampa nazionale nello stand della Cia nazionale nel padiglione Piemonte.
Successivamente sarà protagonista di una puntata di ‘Geo & Geo’ su Rai3 e, poi, di un ciclo di incontri nei giardini di Palazzo Crova a Nizza Monferrato.
Infine, il 20 maggio, il Piemonte Barbera approderà nei giardini di Palazzo Alfieri ad Asti.
L’obiettivo dell’iniziativa, ideato per la prima volta da un sindacato agricolo, è quello di restituire precisa identità alle varie tipologie delle Dop Barbera, cominciando, appunto, dalla Doc Piemonte, spesso relegata a seconda scelta nelle dinamiche commerciali di alcune aziende produttrici.
Si consolida così il legame tra territorio, vitigno e vino con la creazione di un vino moderatamente alcolico, fruttato, dal prezzo contenuto e dal sapore asciutto.
Il Piemonte Barbera è 100 per cento vitigno Barbera, ha una fermentazione di otto, dieci giorni a temperatura controllata in vinificatori programmati. Ha una gradazione alcolica di 12,5 per cento vol. e ha una durata di circa tre anni. E’ un vino capace “di dichiarare la propria identità al primo sorso”.
“Auspichiamo che ci sia l’adesione del maggior numero di centri di produzione – ha dichiarato Alessandro Durando, presidente provinciale della Cia di Asti – delle cantine sociale e delle aziende private”.
Al progetto, infatti, possono partecipare tutti coloro “che ci credono e che pensano” che si possa intraprendere una strada diversa per affrontare le dinamiche commerciali di oggi.
La produzione del Piemonte Barbera sarà circa di 20 – 25 milioni di bottiglie che, se fossero vendute a 4 euro l’una, farebbero un fatturato di circa 100 milioni.
Ad oggi, il vino, viene venduto ad un prezzo pari al vino sfuso ma i numeri sopracitati fanno emergere che il peso del progetto Barbera è enorme.
L’obiettivo dell’iniziativa è anche quello di raccontare, di far conoscere al consumatore cosa c’è dietro alla bottiglia di vino e, insieme al progetto del Nizza, si rafforza l’immagine della Barbera sui mercati.
Una immagine del territorio che si esporta, il nome del Piemonte sul mercato.
Così come dichiarato anche da Sergio Chiamparino, presidente della Regione: “Sostenere la promozione del Piemonte e dei suoi vini è uno sforzo intelligente. A Torino, per esempio, non c’è nulla che parli del vino piemontese. Occorre studiare e ragionare affinché il vino diventi un elemento di attrazione”.
Gli appuntamenti che riguarderanno Piemonte Barbera sono in fase di realizzazione e, in seguito, ci saranno anche incontri di degustazione con delegazioni di assaggiatori e sommelier piemontesi, liguri e lombarde.