La Giunta Regionale infierisce ancora contro il Trasporto pubblico locale. Il primo attacco a imprese e pendolari nel novembre scorso, con il taglio delle risorse: 15% in meno per il 2012, pari a circa 45 mln di €; 17% in meno per il 2013, pari a circa 50 mln di €.
Per la provincia di Alessandria ciò equivarrebbe a meno 1,9 mln di € nel 2012 e meno 2,1 mln di € nel 2013, e si tradurrebbe in un inevitabile, pesante taglio di servizi. Ma non basta. Cota sta preparando una ulteriore brutta sorpresa agli enti locali, alle imprese del settore e ai pendolari.
Una delibera di questi giorni aggrava il taglio per il 2012 al 23%, pari, per la sola provincia di Alessandria, a 2,8 mln di € e a 18 mila km in meno. Per il momento, il provvedimento è stato congelato grazie anche alla denuncia pubblica svolta dal gruppo regionale PD. Ma non c’è da illudersi, Cota ritornerà alla carica.
La beffa, per i pendolari piemontesi e alessandrini, sta anche nel fatto che, a fronte del taglio quantitativo e qualitativo dei servizi, la Regione Piemonte ha innalzato le tariffe in modo significativo, tra il 6 e l’8 per cento soprattutto in questo frangente di grande difficoltà per lavoratori e famiglie.
Una vera e propria mazzata che rischia di abbattersi sui piemontesi già dal prossimo primo aprile; e non solo sui pendolari, bensì anche sulle imprese del trasporto locale e dei lavoratori. Secondo le stime sindacali, diverse centinaia di operatori del tpl, in tutto il Piemonte, rischiano di perdere il posto di lavoro, e diverse aziende rischiano di saltare.
Un’ulteriore zavorra che graverà sulle dinamiche economiche e ambientali della nostra regione: che determinerà lo spostamento di nuove quote di traffico verso il trasporto privato, colpirà i redditi famigliari già magri, arricchendo i petrolieri e sottraendo quote di reddito da altri consumi più utili a rimettere in moto la crescita; danneggerà l’ambiente, aumentando traffico ed emissioni.
Inoltre, è evidente come il taglio delle risorse metterà in ginocchio ancora di più la possibilità delle imprese di concorrere per la loro parte a realizzare gli investimenti necessari a rinnovare il parco automezzi, per dare al servizio autobus nuovi e meno inquinanti. Non a caso le gare per l’acquisto dei nuovi mezzi sono in pratica ferme.
Si consideri, infine, la “specialità della casa”, tutta padano-savoiarda: dal primo gennaio 2012 i piemontesi pagano la benzina verde 2,58 centesimi di € al litro in più di tutti gli altri italiani. Il che equivale a circa 1,10 € in più per ogni pieno di un’automobile di classe media. Per chi è obbligato a usare l’auto tutti i giorni un’altra bella palla al piede, confezionata sotto l’albero di Natale da Cota & C.
Tutto questo, come già più volte denunciato dal Partito Democratico della Provincia di Alessandria durante lo scorso anno, evidenzia l’incapacita’ della Giunta Cota di affrontare il tema del trasporto pubblico in Piemonte. Il che, tra l’altro, ha come conseguenza l’innalzamento dei livelli di inquinamento delle nostre città, secondo quanto già ci dicono le ultime rilevazioni sulle polveri Pm10.
Ma il disastro non si ferma al trasporto autobus. Svanite come neve al sole le mirabolanti promesse di miglioramento del servizio a più riprese annunciato dall’Assessore Bonino, non solo i treni dei pendolari continuano a fare sincera pena, ma dietro l’angolo si profila il taglio integrale di talune linee minori. Otto in tutta la Regione, di cui ben quattro solo nella nostra provincia: la Casale-Asti, la Casale-Vercelli (per la quale la Giunta Cota ha tolto i soldi necessari all’elettrificazione) l’Alessandria-Ovada, la Novi-Tortona.
L’Assessore Bonino dice che si valuterà di ovviare con autobus sostitutivi e si rende così complice consapevole di un disegno che le FS coltivano da tempo e che il centrosinistra era sempre riuscito a sventare: la definitiva disabilitazione di quelle linee, che diventeranno “rami secchi” dismessi. Per tutti i centri interessati sarà un danno. Per Casale la definitiva marginalizzazione ferroviaria.
Si conferma, anche in questo caso, la dannosa subalternità della Giunta Cota al gruppo FS: un contratto “fuori mercato”, con il quale sono state buttate via decine di milioni di €, nessun miglioramento al servizio, e il totale abbandono di interi quadranti, quello alessandrino in particolare, che evidentemente non sta nel “cuore” di Cota. Il quale, evidentemente, ha bisogno ora di fare cassa: non riuscendo a realizzare i mirabolanti risparmi annunciati sul fronte sanità, toglie soldi al trasporto pubblico locale, diminuendo le risorse ben oltre il taglio dei trasferimenti operato dal Governo Berlusconi per il settore trasporto.
A soffrire di tutto ciò saranno anche i centri minori e le zone “marginali”, collinari e montane, dove il servizio di trasporto pubblico svolge il duplice ruolo di servizio sociale nei confronti della popolazione anziana e di garantire quei collegamenti con i centri maggiori che hanno tra l’altro consentito di rendere in questi ultimi anni anche i nostri paesi appetibili a nuovi residenti.
A questo proposito il Partito Democratico ha iniziato in questi giorni una verifica “sul campo” sia delle corse che saranno tagliate sia del problema dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti maggiorati rispetto agli aumenti previsti dalla Regione Piemonte dal 2012. A ciò aggiungeremo una particolare attenzione alle ricadute sul fronte delle imprese di trasporto pubbliche e private e del lavoro in esse occupato.
Chiediamo pertanto alla Provincia di Alessandria di continuare il controllo sulla corretta applicazione degli aumenti in tutte le corse del territorio: riteniamo infatti doveroso che venga immediatamente predisposto in favore degli utenti il rimborso dell’errata applicazione dei nuovi prezzi,, visto che non possono essere penalizzati due volte.
Stiamo inoltre predisponendo sul nostro sito www.partitodemocraticoalessandria.it l’apertura di un Forum di discussione per raccogliere dai cittadini/utenti testimonianze relative le problematiche incontrate nell’utilizzo dei mezzi di trasporto, nonché loro suggerimenti e proposte.
Per il PD della provincia di Alessandria tutto questo è la conferma di come le politiche del Presidente Cota portino il Piemonte e la nostra Provincia a un evidente rischio di marginalizzazione, che passa dall’affossamento di servizi fondamentali come dimostra la contemporanea riduzione dei servizi in campo socio-sanitario.
Infatti la Giunta Regionale che si limita a tagliare risorse nei singoli settori senza avere una visone complessiva di programmazione territoriale assume un atteggiamento inaccettabile.
Per questo, come Partito Democratico, crediamo debba rapidamente essere aperta a livello provinciale una vera e propria “vertenza territoriale sulle politiche del trasporto”, che coinvolga tutti gli operatori e i soggetti interessati: i pendolari, le aziende pubbliche e private, i rappresentanti dei lavoratori, le categorie economiche e le istituzioni locali e regionali.
Fabio Barisione
Responsabile provinciale trasporti Pd
Daniele Borioli
Segretario Provinciale Pd