Nessuna classe politica e dirigente, salve timide parvenze, è riuscita per ora a trasformare una risorsa che è il nostro territorio, in ricchezza economica, occupazionale, sociale e culturale. Siamo allora all’anno zero? Che straordinaria occasione per chi sarà l’eletto. Le prossime elezioni amministrative rappresentano un momento di fondamentale importanza per il futuro politico della nostra comunità.
Per il nuovo ed agognato Sindaco auspico che si ponga come sempre come punto di riferimento principale la solidariètà e la legalità. Tale obiettivo assume molta più rilevanza se si considera il quadro politico di crisi economica nazionale in cui ha operato anche questa uscente amministrazione comunale; il tutto è stato aggravato anche dal fatto che la programmazione europea sugli investimenti pubblici e privati, rivolti allo sviluppo economico, ha subito un forte ritardo.
Tra il Palazzo e la Città così si è aperto un abisso. Forse a Palazzo Rosso ancora non lo sanno, ma ad Alessandria nessun cittadino dotato di buon senso vuole stare più a guardare, in un momento tanto complesso per la nostra cittadinanza che meriterebbe di essere governata con maggiore incisività, lungimiranza e coesione. Per conto mio credo che sia necessario un cambiamento metodologico nell’agire politico che sappia trovare convergenze su programmi chiari di risanamento e sviluppo, per evitare isolate fughe in avanti, azioni di forza o peggio accordi sottobanco. La nostra comunità ha bisogno di programmare il proprio avvenire senza più perdersi nell’infruttuosa “bagarre politica” di chi, una volta dalla maggioranza ed una volta dall’opposizione, ha come unico obbiettivo quello di perpetuare la propria esistenza politica. In questo senso, io propongo cosa? In questi ultimi tempi si è parlato troppo , ma mai a sproposito di bilanci e di presunte irregolarità nella loro stesura e nella gestione più in generale della cosa pubblica, di una incapacità di chi dovrebbe garantire trasparenza e legalità.
Ecco che allora io propongo l’utilizzo di un bilancio partecipativo, strumento già utilizzato in diversi comuni d’Italia, che prevede la partecipazione democratica dei cittadini, delle associazioni di categoria, dei sindacati nella previsione delle scelte politico-amministrative, chiedendo a tutte le forze presenti in Consiglio comunale di farsi carico di avviare una seria discussione su questo argomento per la previsione nello Statuto comunale e la composizione di uno specifico regolamento che sappia dare concretezza ai principi di sussidiarietà e partecipazione. Il Bilancio Partecipato è un processo di democrazia diretta, attraverso il quale i cittadini partecipano alle decisioni che riguardano l’utilizzo e la destinazione delle risorse economiche del Comune nelle aree e nei settori nei quali il Comune ha competenza diretta.
Questa sarebbe un’iniziativa della Pubblica Amministrazione seria per coinvolgere e motivare i cittadini a partecipare alla vita pubblica su diversi progetti della città. In che modo? Mediante assemblee, incontri aperti e consultazioni, la popolazione deciderebbe dove e come investire una parte dei soldi del Comune, che verrebbe destinata appositamente per questa o quell’altra finalità. Tutta la popolazione residente nel Comune, che avesse compiuto ad esempio il 16° anno di età, potrebbe partecipare al Bilancio Partecipato e alla realizzazione delle Opere Pubbliche attraverso: l’adesione ad un FORUM CIVICO, ossia ad un gruppo aperto di cittadini, che discuterebbe insieme ai tecnici ed agli Amministratori del Comune, sull’elenco di proposte da sottoporre al giudizio della popolazione.
Ciascun partecipante potrebbe poi intervenire ed esprimere al massimo 2 bisogni o proposte. Cittadini delegati: in ogni incontro i partecipanti eleggerebbero dei delegati scelti tra loro, che poi sarebbero deputati ai tavoli tecnici di approfondimento per seguire l’iter degli interventi selezionati. In questo modo sarebbe possibile dare concretezza e visibilità alle proposte e alle indicazioni della cittadinanza, dando risposte efficaci che incidono sui bisogni reali della società. Vi pare poco? Il popolo è e sarà sempre sovrano, sul palcoscenico di ogni agire politico e sociale e non solo in una cabina elettorale.
Davide Nocito
presidente provinciale UDC Giovani