Suscita diverse perplessità, e confessiamo qualche sorriso, l’uscita pubblica di Casale Bene Comune in merito ai nostri interventi ed alle interrogazioni in Consiglio Comunale sulle questioni del pagamento IMU da parte dell’Istituto Sacro Cuore e della cessione delle aree del Ronzone.
Al di là della scelta ad effetto, del tutto fuori luogo, del titolo utilizzato: “….. svelano la strategia della destra….” e del tenore delle dichiarazioni, che scomodano addirittura teorie di politica economica liberista, questioni di natura sociale sui ricchi che sfruttano i poveri, figure del calibro della Thatcher e di Reagan, etc., ciò che lascia più basiti è la superficialità e il populismo con cui vengono trattati argomenti di estrema importanza per lo sviluppo futuro della nostra città.
Non è facile rispondere a chi pensa che basti scrivere Bene Comune nel nome del movimento e fare solo esternazioni demagogiche per catturare consenso, perché con loro è difficile discutere il merito e la fattibilità concreta delle scelte. La prima questione sul Sacro Cuore in particolare è di estrema importanza e merita ogni cautela del caso. Occorre infatti sapere che il Sacro Cuore non è una scuola privata per bambini ricchi che guadagna sulle rette degli studenti, ma una scuola parificata, facente parte a tutti gli effetti del sistema di istruzione pubblico nazionale, che accoglie indistintamente bambini di tutti i censi ed ha offerto negli anni un’alternativa e un completamento indispensabile al circuito pubblico cittadino.
Sulla questione IMU la nostra interrogazione non è certamente una boutade ma è avvallata da leggi, circolari e sentenze che escludono l’assoggettamento al regime IMU di Istituti come il Sacro Cuore sia per la loro natura non commerciale sia per il servizio didattico pubblico che danno. Viene infatti da domandarsi – dichiarano i Consiglieri Comunali – che fine farebbero tutti gli alunni del Sacro Cuore se la struttura dovesse chiudere perché incapace di far fronte al pagamento annuale dell’IMU. Dove li collocheremmo? Nelle 15 aule del Cova? Quando si parla di scuola bisogna conoscere ed avere una visione a 360° delle istituzioni cittadine altrimenti si fa il male della città.
Venendo alla questione dei campi del Ronzone, preferiamo pensare che Casale Bene Comune non abbia letto le nostre proposte o non conosca realmente il problema: in primo luogo i bambini della scuola di tennis sono centinaia, non quattro gatti solo dei ceti più abbienti e vivono un’esigenza reale. Non si tratta quindi del capriccio di qualche figlio della classe dirigente di Casale. In secondo luogo le meravigliose aree verdi a cui fanno riferimento gli amici di Casale Bene Comune e le strutture sportive che verrebbero cedute attualmente consistono in: un terreno a gerbido utilizzato come parcheggio durante le partite di Calcio, una baracca di amianto che si sta bonificando in questo periodo e un campo da calcio che al momento è già assegnato in uso a società sportive private e non è utilizzabile da tutti i cittadini come sembra volersi far credere. Infine la nostra la proposta andava proprio nella direzione di non diminuire le strutture sportive della città chiedendo al cessionario di realizzare strutture nuove in un’altra zona del quartiere o della città o comunque di utilizzare il prezzo della cessione per costruire nuovi impianti per ospitare l’ottima attività di settore giovanile che viene oggi svolta nell’area che andrebbe ceduta e che noi favorimmo negli anni di mandato in maggioranza. Non si comprende quindi dove stia la diversità di idee sulla cosa pubblica.
Consigliamo pertanto agli amici di Casale Bene Comune di leggere meglio le nostre proposte e, se qualcosa non è chiaro, di interpellarci pure per eventuali delucidazioni, prima di certe uscite che sembrano per lo più tentativi di fare incetta di voti che reali discussioni politiche sulle esigenze della città.
Federico Riboldi – Emanuele Capra
consiglieri comunali Casale Monferrato