A scanso di equivoci e per rendere più chiaro e trasparente un percorso che porterà, a breve, alla definizioni di progetti da inserire nel FESR (fondo europeo per lo sviluppo regionale), ribadisco la costruttività degli interventi presentati nella recente riunione pubblica su “Cittadella, Marengo e Caserma Valfrè” svoltasi ad Alessandria lo scorso venerdì.
Di questo devo ringraziare gli organizzatori, Gianni Ivaldi e tutto il gruppo promotore di LED, che ci hanno permesso di riprendere questioni delicate che riguardano il futuro culturale della città di Alessandria.
Tengo a precisare che mai è stata formulata una qualche critica particolare e specifica a ‘questa’ amministrazione comunale o provinciale, anzi – come nel caso del Museo di Marengo e la sua riqualificazione – ne sono stati riconosciuti impegno e meriti. Tutte le considerazioni partivano da considerazioni generali che interessavano gli ultimi quarant’anni di vita culturale cittadina. D’altra parte tutta la storia dei tre preziosi “punti di interesse” della città ha radici lontane – e con caratteri specifici per ognuno dei casi – con necessità di confronto e approfondimento, specie se arricchiti da precise relazioni su “ciò che si è fatto, quanto si è speso, quanto non è stato attuato e ciò che si potrà fare in futuro” come ha fatto, per esempio – ma non solo – , il dott. Massimo Carcione. Una funzione importante, quella di favorire il confronto e la partecipazione che, purtroppo, non esplicano più – di fatto – i partiti politici o i migliori circoli culturali della provincia e di cui abbiamo assoluto bisogno. Uno sforzo attuato, quindi, “per” il bene della città e non “contro” qualcuno o giusto per segnalare una presenza. Uno sforzo che ha lo scopo di far conoscere, analizzare, confrontare le varie opzioni in vista delle migliori scelte possibili che non possono più essere “viziate” da interessi di parte o, peggio, casuali, data l’attuale ristrettezza di fondi a tutti i livelli.
Pier Luigi Cavalchini