Il ‘rischio ungulati’ e il fondo regionale ‘fantasma’. L’assicuratore: “Molto meglio cautelarsi a priori, e con regole certe”

Cinghiale 3 Qualsiasi automobilista abituato a spostarsi al di fuori dei centri abitati lo sa bene: ‘incrociare’, e talora proprio ‘andare a sbattere’ contro un cinghiale o un capriolo è purtroppo un’eventualità sempre più frequente. Non solo in collina, ma persino sulla ex statale Alessandria Tortona (all’altezza di alcuni ‘canneti’ a Torre Garofoli, ad esempio) può succedere di vedersi attraversare la strada da uno o più ‘ungulati’ e, soprattutto nelle ore serali-notturne, di non riuscire a fermarsi in tempo. Ne sanno qualcosa i 32 ‘malcapitati’ che, nel corso del 2015, hanno registrato danni rilevanti ai loro autoveicoli, e si sono rivolti agli uffici della Provincia, compilando la domanda per attingere al fondo di solidarietà. Gli ‘incidentati’ però sono ancora in attesa di risarcimento, e pare che potrebbero esserlo a lungo, poiché le risorse per procedere nella liquidazione del danno non ci sono: e questo da diversi anni, tanto che le denunce sono diminuite in cinque anni di dieci volte, a fronte di un aumento esponenziale degli incidenti.

La vicenda del risarcimento con fondi regionali/provinciali si presta peraltro ad una serie di intepretazioni ‘kafkiane’: non solo infatti i soldi non ci sono (il che taglia definitivamente la testa al toro, anzi al cinghiale), ma sono sorte complicazioni nell’interpretazione della norma: ossia è vero o no che chi fa domanda per accedere al fondo pubblico (vuoto e virtuale, al momento) rinuncia in automatico (ipso facto, dicevano i latini) a qualsiasi altra formula risarcitoria?

Ma, soprattutto, quali sono le alternative, ossia le modalità assicurativeGiordano 1 (solvibili, non puramente teoriche) private attraverso cui cautelarsi rispetto ad un rischio ormai tutt’altro che remoto? “Quando parlo con i miei assicuratori – spiega Giuseppe Giordano, agente generale Unipol-Sai che abbiamo avuto modo di intervistare di recente – non ho dubbi nel consigliare loro, per questa come per altre garanzie non obbligatorie, una copertura ampia e seria: ‘limare’ la polizza sempre e comunque al ribasso, in tempi di crisi, può essere una tentazione comprensibile: ma basta un solo incidente nella vita, magari neanche grave, per pentirsene amaramente. Unipol-Sai, che nel settore Rc auto è leader assoluta di mercato, sta per lanciare, dal 1 marzo, una polizza davvero innovativa e intelligente, capace di far fronte ad un’ampia casistica di eventi, tra cui in prima fila i danni da ungulati, come da altri animali. Non solo: oggi l’automobilista quando viaggia necessita di assistenza completa, a 360 gradi, e grazie ai dispositivi Unibox può davvero avere a disposizione una copertura assicurativa 2.0, con una serie di garanzie davvero impensabili fino a pochi anni fa”. Un solo esempio? “Il cosiddetto servizio bodygard, per cui chi ritenesse di trovarsi in pericolo per qualche motivo, può chiedere aiuto semplicemente ‘parlando’ con il computer di bordo, che immediatamente attiva le forze dell’ordine territorialmente più vicine”.

Il mercato, insomma, corre decisamente più veloce rispetto alle procedure di risarcimento provinciale e regionale: forse è davvero il caso di capire che il mondo è cambiato, e rivolgersi altrove.