La passione politica non gli è certo passata (“rimango uomo di centro destra, e che desolazione l’Alessandria del 2016, a parte i Grigi!”), ma dopo 15 anni trascorsi a Palazzo Rosso (“dieci come consigliere, e poi 5 come assessore a Urbanistica e Patrimonio”), dal 2012 è tornato a dedicarsi a tempo pieno al suo mestiere di assicuratore, “e meno male, perché come sa qualunque imprenditore, grande o piccolo, la tua attività di questi tempi devi seguirla a tempo pieno e anche di più, se vuoi non solo resistere, ma anche crescere nonostante la crisi”). Incontriamo Giuseppe Giordano proprio nella sua veste di agente assicurativo Unipol-Sai, andando a rubargli mezz’ora di tempo alla fine di una lunga giornata di lavoro e corse, per farci raccontare cosa vuol dire oggi fare impresa, e nella fattispecie impresa assicurativa, ad Alessandria.
Partiamo da una curiosità: nella sala d’attesa della sua agenzia, tra diplomi, attestati e giornali del settore, c’è sul tavolo un articolo sui danni da incidente d’auto con cinghiali, e la domanda: “E tu sei assicurato?”. Davvero è un rischio così diffuso?
(sorride, ndr) Ma solo cinghiali a quattro zampe, sia chiaro! E anche caprioli, e altri animali. E’ una casistica ormai diffusissima, anche in pianura a pochi chilometri dalle città, per non parlare delle zone collinari. Che il numero di questi animali si sia moltiplicato lo segnalano spesso anche le associazioni agricole, e i rischi connessi alle auto non sono poche. Un mio cliente il mese scorso, su un’auto di un certo pregio e quasi nuova, ha riportato danni per 14 mila euro, per cui sì, il mio consiglio è sempre di includere questa copertura, ovviamente opzionale.
Ci racconti cosa significa fare l’assicuratore ad Alessandria, oggi: lei è figlio d’arte?
Lo sono, certo. Mio papà Filippo, insieme a mia mamma, viene ancora spesso a trovarmi in agenzia qui in via Pontida, e cominciò nei primi anni Sessanta a Vercelli, per poi trasferirsi qui ad Alessandria nel 1969. Io ho intrapreso il percorso di assicuratore nel 1992, licenziandomi da un buon posto da dipendente.
Però…..oggi lo rifarebbe?
Assolutamente sì, sono sincero. Perché nella vita devi fare quel che ti piace, e francamente questo mestiere consente di avere un rapporto costante con tante persone, clienti e non, e di sentirsi davvero utili agli altri. L’assicuratore è un’attività con aspetti da missionario, nel senso che devi sempre saperti mettere nei panni del tuo interlocutore, che sia un privato che deve sottoscrivere l’rc auto o una polizza malattia o altro, o un’impresa che vuole assicurare dei rischi. Ed individuare con il cliente un percorso ad hoc, che risponda davvero alle sue esigenze. Ovviamente tutto questo si riesce a fare se si opera con una squadra coesa, e competente: e i miei collaboratori e collaboratrici da questo punto di vista sono il massimo!
Belle parole ragioniere, e sacrosante. Ma con l’aria che tira come si comporta il cliente alessandrino medio? Cerca solo di risparmiare, ed assicura solo ciò che è obbligatorio?
Non necessariamente. Nell’rc auto, per partire da ciò che è obbligatorio, la ‘sbornia’ delle compagnie dirette, tutte focalizzate sul ribasso dei prezzi, si sta già esaurendo. Perché il ruolo dell’agente, me lo faccia dire con orgoglio, quando ti si manifesta un problema, e hai bisogno di una consulenza immediata e competente, fa ancora la differenza. Naturalmente di questi tempi l’aspetto costo ha un rilievo enorme, per cui magari, anche sull’assicurazione casa, si tende a chiedere proposte ‘super-limate’, al ribasso. Ma alla fine conviene sempre spendere qualcosa in più, per avere molto di più.
A proposito di auto ragionier Giordano: è vero che sono sempre di più i casi di veicoli non assicurati?
Sì, purtroppo è così: anche se a breve, grazie ai controlli incrociati sui database e ai molti strumenti elettronici installati su strada (autovelox, videocamere ecc) sarà possibile per fortuna ‘stanarli’ in anticipo, senza aspettare che siano coinvolti in qualche incidente. Peraltro esiste un fondo nazionale che, in questi casi, risarcisce almeno in parte l’automobilista in regola danneggiato da un altro non assicurato. E, naturalmente, ricordiamo anche ai lettori che da qualche mese non è più obbligatorio esporre il tagliando dell’assicurazione sul vetro: noi di Unipol Sai peraltro lo consegniamo sempre ai clienti, ed esporlo o tenerlo in macchina non è vietato,
La crisi del welfare pubblico sta aprendo nuovi spazi a formule assicurative più ampie, e meno tradizionali?
Sicuramente sì: dalla sanità alla previdenza, mi pare ormai evidente a tutti che lo Stato sta facendo, e farà sempre più, ampi passi indietro. Anche lì però: un assicuratore serio non cerca semplicemente di vendere, ma offre consulenza: ossia cerca di capire quali sono i bisogni reali del cliente, e da quelli parte. La mia agenzia, in particolare, ha un consolidato rapporto di collaborazione con l’Ordine dei Medici, e insieme abbiamo anche organizzato un importante convegno sul tema delle coperture assicurative: che un professionista sanitario lavori in proprio o come dipendente di una struttura pubblica o privata ha sempre più necessità di tutelarsi davvero. Anche perché il professionista risponde sempre anche con i propri beni personali…
Insomma Giordano, lei sembra ormai pienamente proiettato nella sua dimensione di agente di assicurazioni: la politica è solo un ricordo?
(sorride divertito, ndr) Unipol Sai è una compagnia ai vertici, e richiede ovviamente un impegno intenso: abbiamo diversi progetti di crescita, oltretutto, che presuppongono la formazione di nuovo personale, che va seguito da vicino. Ma la passione politica c’è da quando avevo i calzoni corti, e credo che ci sarà sempre?
E come vede il futuro di Alessandria?
Alessandria saprà reagire, deve tirar fuori le sue energie migliori. Questa amministrazione vive solo di lamenti e slogan, ma soffre di ‘inconcludenza acuta’: in quasi 4 anni non un solo progetto di prospettiva degno di questo nome. Tant’è che si cerca di campare, a livello di immagine, su progetti come Ponte Meier (Calvo), Concerto al Piano (Scagni), Pisu (Fabbio-Giordano, se mi permette una auto citazione). Loro cosa hanno fatto? Credo che gli alessandrini non vedano l’ora di voltare pagina, francamente. Ovviamente mi auguro che il centro destra, nei prossimi 12 mesi, sappia mettere in campo uomini e progetti all’altezza del compito, tutt’altro che facile considerato come siamo messi.
Giuseppe Giordano sarà della partita?
Onestamente: dopo 15 anni a Palazzo Rosso, come consigliere e come assessore, uno quel che poteva e sapeva fare lo ha fatto. Sono per il ricambio, forze fresche. Il che naturalmente non significa che non darò una mano: quello volentieri, se c’è un progetto su cui vale la pena spendersi.
Ettore Grassano