Entro il 2020 le esportazioni totali di prodotti italiani “belli e ben fatti” verso i trenta mercati emergenti del mondo cresceranno di circa 80 miliardi di euro, dai 152 miliardi del 2014 fino ai 230 miliardi del 2020.
In questo contesto, le esportazioni italiane di oreficeria-gioielleria di eccellenza nei nuovi mercati raggiungeranno i 3,7 miliardi di euro nel 2020, con un incremento di 1,4 miliardi rispetto al 2014, che rappresentano uno sviluppo del 64 per cento in sei anni.
Gli Emirati Arabi Uniti manterranno il primato per acquisti dall’Italia per il settore orafo-gioielliero di alta qualità, con un import attesto di 2,3 miliardi di euro nel 2020, seguiti dalla Cina, che si collocherà al secondo posto tra i nuovi mercati più importanti per l’oreficeria-gioielleria italiana di prodotti “belli e ben fatti”, per un valore delle esportazioni italiane pari a 532 milioni di euro nel 2020.
Questi dati, con stime aggiornate, che confermano il valore della gioielleria italiana nel mondo, emergono dallo studio “Esportare la Dolce Vita”, realizzato da Centro Studi Confindustria e Prometeia, alla sua sesta edizione. Il rapporto analizza le potenzialità di crescita delle vendite, nei trenta mercati emergenti più promettenti per l’Italia, di prodotti “belli e ben fatti”, vale a dire di beni di consumo di fascia medio-alta di diversi settori, che si differenziano per il design, la cura, la qualità dei materiali e delle lavorazioni.
Lo studio, con un focus speciale sul comparto della gioielleria, è stato presentato nel corso del convegno “Esportare la Dolce Vita. Strumenti e strategie per il settore orafo”, organizzato da Confindustria Alessandria in collaborazione con Confindustria Federorafi, svoltosi il 14 gennaio a Valenza presso il Centro Polifunzionale San Rocco. Il convegno ha illustrato le prospettive della gioielleria d’eccellenza verso i nuovi mercati ed i programmi per l’internazionalizzazione dei prodotti e delle aziende del Made in Italy più “prezioso”. Il seminario ha incontrato l’interesse degli imprenditori orafi, giunti anche da altri distretti, che hanno affollato la sala conferenze.
Il convegno si è aperto con gli interventi di Susanna Cichero, Vice Presidente di Confindustria Alessandria, e di Gianluca Barbero, Sindaco di Valenza.
Ha introdotto i lavori Francesco Barberis, Presidente Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria e Consigliere nazionale Federorafi.
Le relazioni tecniche sono state affidate a Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi Confindustria, che ha presentato le opportunità al 2020 del gioiello sui mercati emergenti più dinamici; a Daniela Cosentini, Responsabile area prodotti per la persona-gioielleria Agenzia Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), che ha illustrato i programmi e le iniziative Ice per la gioielleria, e a Franҫoise Izaute, Coordinatrice Gruppo di Lavoro “Internazionalizzazione, fiere e nuovi mercati” di Federorafi. Izaute ha presentato il progetto Federorafi per l’internazionalizzazione della gioielleria italiana, ed ha posto l’accento, in particolare, sulla priorità assoluta di azzeramento dei dazi doganali verso tutte le aree commerciali, e sugli accordi di libero scambio tra Europa ed altre aree del mondo.
“Le esportazioni italiane di prodotti “belli e ben fatti” nei nuovi mercati – ha spiegato Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi Confindustria – stanno crescendo grazie all’ampliamento della classe benestante, ossia di quel gruppo sempre più numeroso di persone finanziariamente in grado di acquistare questi manufatti, e grazie all’adozione da parte delle imprese di strategie vincenti per intercettarne i bisogni. E questa tendenza proseguirà. Le produzioni italiane rappresentano per i consumatori uno “status symbol”, grazie alla forza delle grandi firme, ma anche al fascino esercitato in generale dall’Italia e dal Made in Italy, che costituisce un marchio”.
In particolare, tra i trenta nuovi mercati, la Cina continua a rappresentare un importante sbocco di riferimento per le produzioni eccellenti italiane, ed il suo Pil (prodotto interno lordo) registrerà la più alta crescita in valore assoluto nel mondo. Analizzando lo scenario mondiale nel suo complesso, l’indagine conferma quindi le grandi potenzialità di crescita dei nostri prodotti preziosi. Tuttavia, come evidenzia lo studio di Confindustria, pur partendo da un ottimo posizionamento competitivo, i rischi legati ai veloci cambiamenti che stanno interessando il settore non vanno sottovalutati, dall’imponente ascesa dei produttori emergenti al trattamento penalizzante delle tariffe doganali.
“Le sfide che attendono le imprese italiane nei prossimi anni sono importanti – ha commentato Francesco Barberis, Presidente Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria – occorre muoversi con una visione strategica e attivarsi nel “fare sistema”. La qualità del Made in Italy non sarà sufficiente per vincere sui nuovi mercati se non sarà adeguatamente accompagnata da un programma di azioni efficaci dal lato della comunicazione e della distribuzione. L’analisi di “Esportare la Dolce Vita” indica che questi aspetti possono essere rafforzati grazie alla partecipazione alle fiere che, oltre a rappresentare un ottimo veicolo promozionale, si configurano spesso come una valida occasione per incontrare “buyer” internazionali di rilievo. E questo strumento è stato potenziato con il recente accordo tra le principali fiere del settore che prevede un coordinamento del calendario fieristico italiano e una attività promozionale congiunta per promuovere le rispettive manifestazioni. A livello locale, sottolineiamo con soddisfazione l’azione sempre più incisiva del ruolo di rappresentanza distrettuale del Gruppo Aziende Orafe Valenzane nell’ambito del sistema di Confindustria Alessandria, attraverso iniziative mirate ad accrescere la competitività delle nostre imprese”.
Per offrire concreto supporto alle aziende Federorafi sta lavorando sul fronte dell’internazionalizzazione: “In un contesto come quello attuale del nostro Paese – ha sottolineato Stefano de Pascale, Direttore Federorafi – dove esportare è diventata una necessità e non più una scelta, le azioni messe in campo da Federorafi, con la collaborazione di Ice e di Mise (Ministero dello Sviluppo Economico), diventano di vitale importanza per le nostre aziende. L’evento “Esportare la Dolce Vita” di Valenza, che segue quello prenatalizio di Arezzo, rappresenta per Federorafi un importante momento di confronto con gli imprenditori, e l’occasione per ribadire il dinamismo e le capacità di uno dei pilastri manifatturieri del Made in Italy nel mondo”.