“Ad un anno e mezzo dall’elezione di Chiamparino in Regione Piemonte constatiamo i primi devastanti effetti sull’Acquese. Dopo aver colpito l’ospedale con la cieca logica del risparmio, ora il PD sta distruggendo anche la nostra economia con un gioco pericoloso sulle Terme”. A formulare questo giudizio, ‘secco’ e senza mezze misure, è Paolo Mighetti, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e acquese.
“Dopo mesi di tira e molla – continua Mighetti – si chiude la porta in faccia agli imprenditori svizzeri adducendo la motivazione del mancato pagamento. Se da un lato il Consigliere regionale Ottria afferma che la Regione garantirà la continuità aziendale, dall’altra mette le mani avanti parlando di nuove leggi nazionali che, a breve, impediranno tale pratica. Il PD dovrebbe quantomeno mettersi d’accordo con se stesso prima di prendere decisioni sul futuro dell’economia acquese. E in tal senso è inquietante il prolungato silenzio dell’assessore De Santis“.
E ancora: “Dopo 6 mesi di nulla assoluto, aspettando la scadenza del vecchio CdA, ulteriori sei mesi per ingranare con il nuovo esecutivo ed ancora sei mesi per comprendere di aver fallito nella procedura di vendita, adesso il PD ha improvvisamente fretta.
Tutto questo decisionismo è sospetto, e ad Acqui si respira aria di svendita al peggior offerente. Quali garanzie offre il cosiddetto “affitto di ramo d’azienda” per le nostre risorse termali e le concessioni di sfruttamento delle stesse?
Intanto cosa abbia spinto una società svizzera a fare un’offerta e non rispettarla, continua ad essere un segreto inconfessabile custodito gelosamente dal trio De Santis – Ambrosini – Chiamparino. Per questo motivo, lunedì scorso, abbiamo chiesto ufficialmente a Finpiemonte tutta la documentazione relativa alla procedura di gara. Vogliamo capire se gli acquesi sono stati vittima del burlone del secolo o se le motivazioni di questo “papocchio” siano, come temiamo, più gravi e complesse”.