L’autunno alessandrino ha portato grosse novità in Corso Roma.
Un’antica libreria ha chiuso i battenti portando via con sé, per sempre, una lunga storia fatta di cultura, di libri, di cartoline (di giornali) e sicuramente di rapporti umani.
La Libreria Bertolotti non esiste più.
La crisi (probabile causa) ha vinto anche sulla storia, sulla tradizione, su questo esercizio commerciale che aveva solide e profonde radici in questa piccola città di provincia.
Della libreria Bertolotti ricordo volentieri il sorriso e la cordialità della signora Campari, una delle ultime libraie a portare avanti questa libreria centenaria.
Nell’ormai lontano 1992, in occasione della divulgazione del mio libro di cartoline d’epoca Album Alessandrino avevo intessuto buoni rapporti con i gestori di tutte le librerie di quel tempo e quindi anche con quelli della Libreria Bertolotti. La signora Campari era sempre allegra e disponibile. Un modello di libraia (e di giornalaia) colta e preparata ma soprattutto molto socievole.
Le sensazioni che provavo in quell’antico salotto di cultura erano di solidità, di tradizione; lontanissima dai pensieri – quindi – l’idea che un giorno si sarebbe potuta scrivere la parola “fine”.
E qui voglio aprire una parentesi, per fare una riflessione.
I tempi cambiano e il progresso non sempre porta benefici alla società. Internet ha certamente modificato usi e abitudini e – quindi – anche il modo di leggere o di arricchirsi di cultura, per forza di cose, è cambiato. Sono anche spariti i cinema, spazzati via da altri modi di fruire i film. Di questo scempio cittadino, di questa ecatombe di attività commerciali e della fine di tanti esercizi non me la sento di non colpevolizzare la classe politica e i suggeritori più o meno occulti (gli economisti) che dovrebbero invece suggerire alla politica cosa occorra fare per il bene della società e dei cittadini.
Balzelli inverosimili sono le tasse! Altro che le “decime” che i contadini dovevano pagare ai latifondisti! Almeno quelli – i latifondisti – davano in uso un bene (la terra) ed esigevano in pagamento una piccola parte del prodotto ricavato. Invece oggi lo stato rapace sa solo mungere commercianti e artigiani che neppure le vacche fassone sono munte in questo modo!
Avanti di questo passo sopravvivranno soltanto coloro che riusciranno a… farla franca.
Mi fermo e chiudo la parentesi.
La Libreria Bertolotti cede il passo al vicino Bar Sport. Negli antichi locali (della cultura) si trasferisce infatti il vicino esercizio per la somministrazione di bevande… e speriamo vivamente che lo specchio che reclamizza il famoso Aperitivo BIBI non debba fare una ingloriosa fine. Non la merita lo specchio, non la merita tutta la storia che il Bibi porta racchiusa in sé, non la merita Alessandria.
Per l’occasione propongo ai lettori alcuni ingrandimenti della già nota cartolina, una delle più emozionanti del nostro Corso.
Per conoscere altro sulla stessa cartolina:
https://mag.corriereal.info/wordpress/2013/07/11/corso-roma-6-un-tuffo-nel-passato/