ATM, settimana decisiva? Martedì nuovo cda in arrivo, ma si naviga ‘a vista’

Atm autobusFino a qualche giorno fa per ATM martedì 24 novembre rappresentava la deadline, il termine ultimo per prendere comunque una decisione definitiva sul futuro dell’azienda.
Ma nelle ultime ore qualcosa è decisamente cambiato, tanto che Giorgio Abonante, assessore al Bilancio e alle Partecipate del comune di Alessandria, dichiara: “Abbiamo chiesto ad Atm la revoca dell’assemblea straordinaria. Il 24 vorremmo nominare il nuovo cda, per dare tempo alla nuova terna di redigere un piano complessivo da portare in consiglio comunale. A quel punto i soci sarebbero in condizione di scegliere davvero il da farsi. Torino e Valenza sono d’accordo”.

 

Torino e Valenza, peraltro, insieme valgono meno del 6% del capitale sociale, quindi è un accordo di cortesia: a decidere è e sarà comunque Palazzo Rosso: e non è neppure chiaro chi sia,Abonante Giorgio 4 in ATM, a dover acconsentire alla proposta di posticipo dell’assemblea straordinaria, dal momento che quel che rimaneva del vecchio cda (ossia il presidente Gianfranco Cermelli, e il suo vice nonché amministratore delegato Ezio Bressan) si è dimesso nelle scorse settimane, e il nuovo consiglio dovrebbe appunto essere nominato martedì. E’ sempre Abonante ad aggiungere: “In assenza di un piano complessivo accettabile, sono impossibilitato ad elaborare una proposta per il consiglio comunale. E vorrei che questa volta fosse davvero l’ultima. Basta. Tiriamo una riga una volta per tutte”.

Appuntamento, dunque, martedì alle ore 15, per l’assemblea ordinaria dei soci, e per capire quali saranno i tre nuovi rappresentanti del cda, scelti in tutta fretta in questi giorni tra coloro che hanno risposto al bando apposito del comune di Alessandria, e in apposito dei requisiti richiesti: ossia avvocati, commercialisti, dirigenti pubblici, revisori dei conti, purché tutti con almeno cinque anni d’esperienza fra il 2005 e il 2015.

Atm entrataI prescelti (attenzione: analogo bando, promosso dal comune di Valenza nelle scorse settimane, andò deserto) dovranno a quel punto, come preannunciato dall’assessore Abonante, redigere un piano complessivo da presentare ai consigli comunali dei comuni soci, dopo che quello redatto dalla coppia Cermelli Bressan fu di fatto rigettato al mittente, con conseguenti dimissioni. Quel piano prevedeva, tra l’altro, 35 esuberi, e per questo fu respinto anche dai sindacati, con un coro unanime di “abbiamo già dato”.

Ora però il tempo stringe, e il clima all’interno dell’azienda oscilla tra pessimismo e rassegnazione: “ci sentiamo come dopo un funerale in famiglia, quando cominci a prendere atto di un fatto inevitabile, e cerchi comunque di sopravvivere”, sorride amaro un dipendente, che preferisce non comparire. E aggiunge: “intanto però scarseggia il gasolio, e che vengano, i politici, a vedere in che condizioni, con quali mezzi siamo costretti a lavorare”.

Chi non ha problemi ad esporsi è Alessandro Porta, rappresentante Uiltrasporti:Porta Alessandro “che la situazione di ATM sia figlia di decenni di scelte discutibili è alla luce del sole, e abbiamo fatto già tante volte l’elenco degli errori: dagli ausiliari del traffico pagati dall’azienda, con multe incassate dal comune di Alessandria, all’onerosa Cosap, il canone di occupazione di suolo e area pubblica pagato ogni anno al comune stesso, fino al ‘buco nero’ del parcheggio di via Parma. Ovvio che se carichi sulle spalle di un’azienda di trasporto pubblico (attività già di per sé tutt’altro che lucrosa) una serie di costi di questo tipo, non puoi aspettarti che di fare questa fine. Noi però non ci stiamo a far pagare, ancora una volta, i costi di questa situazione al personale, e ai cittadini. Questi ultimi hanno ovviamente diritto al servizio di trasporto pubblico, che è obbligatorio e essenziale. Vorrei ricordare peraltro che ATM svolge un apprezzato servizio per disabili, e che le sue linee di autobus sono fondamentali per le fasce più deboli della popolazione, dagli studenti agli anziani”.

Atm mezzi 1All’orizzonte le opzioni possibili sono sempre le stesse: la ricapitalizzazione da parte dei soci attuali (a lungo esclusa, ma che ora pare possa anche tornare di attualità), l’arrivo di qualche nuovo investitore pubblico o privato, oppure la consegna dei libri in tribunale, a cui poi spetterebbe il compito di individuare i passi successivi, trattandosi appunto di azienda che eroga un servizio pubblico essenziale. Qualcuno, in realtà, torna anche a ricordare, a mezza voce, che ci sarebbe anche l’opzione Amag, ossia la creazione di un’unica grande partecipata che abbia ‘in pancia’ anche il trasporto pubblico. Del resto, finché non ci saranno scelte concrete, sul tappeto rimangono tutte le opzioni.

Un ruolo determinante nel processo potrebbe averlo il sistema bancario, che è il creditore di gran lunga principale di ATM: pare oltre 30 milioni, su un passivo complessivo di 36-37 milioni (con una perdita di esercizio corrente di 1 milione di euro solo nei primi 6 mesi del 2015). Ossia: come sperare che le banche aprano altre linee di credito, se si dovessero consegnare i libri in tribunale, e quindi dare il via a percorsi di concordato, con pagamento dei fornitori in misura assai ridotta?
Da qui, appunto, l’ipotesi di un nuovo piano di salvataggio, che eviti ‘le secche’ del tribunale, ma che necessariamente dovrebbe passare attraverso ‘tagli’ (anche di personale), e soprattutto poter contare sul coinvolgimento di un investitore, probabilmente da individuare fra le sette manifestazioni d’interesse giunte nei mesi scorsi.

Chi ragiona in termini di ‘sistema PD” da tempo punta su GTT, l’azienda diFassino Piero trasporti pubblici del comune di Torino (già socio di minoranza di ATM con il 4,52% delle quote): ma anche l’azienda torinese pare navigare in acque tutt’altro che floride, e con le elezioni amministrative alle porte nel 2016 non è detto che Fassino abbia Alessandria tra le sue priorità.

Per il momento, dunque, lancette puntate sulle ore 15 di martedì, quando negli uffici di Lungo Tanaro Magenta dovrebbe essere presentato il nuovo cda di ATM. Da lì riprenderà la navigazione dell’azienda, sempre perigliosa, e con scogli ‘a vista’.

E. G.