La Commissione Territorio del comune di Alessandria non è riuscita ad andare in votazione martedì sulla delibera 273/2015 avente ad oggetto la cessione e costituzione di diritto di superficie trentennale relativo agli immobili comunali denominati Ex Bar Cangiassi – Ex Bar Zerbino – Ex Bar Piccadilly, siti nei giardini pubblici antistanti la stazione ferroviaria, a causa della defezione di due dei quattro commissari di maggioranza.
Il commissario di minoranza Emanuele Locci ha messo in evidenza, attraverso numerosi quesiti all’assessore Ferralasco ed al dirigente Robotti, come “ci siano diversi aspetti dell’operazione su cui c’è stata scarsa trasparenza ed una fretta che lascia più di una perplessità”.
“L’ultimo dei tre beni è tornato nella disponibilità del Comune il 31 dicembre 2014 –spiega Locci – ed in data 20 maggio 2015 la Giunta Comunale ha stabilito che per la cessione e la costituzione del diritto di superficie si sarebbe dovuto procedere con apposita procedura ad evidenza pubblica per individuare i soggetti affidatari. La cosa strana è che anziché attivarsi immediatamente l’amministrazione ha aspettato il mese di ottobre per chiedere al dirigente di predisporre tutti gli atti ed il bando di gara entro il 31 ottobre il quale, dichiarando che l’ente non disponeva di risorse umane con particolare competenza adeguata alla complessità di tale procedura a causa dei tempi ristretti, ha affidato ad un legale di Torino tre incarichi per la redazione di altrettante procedure a evidenza pubblica entro il 31 ottobre ( determine 2342, 2343 e 2344 del 2015) con un onorario complessivo previsto a favore dell’avvocato Dal Piaz di 63.186,24 €. Perché la Giunta ha aspettato da maggio a ottobre prima di chiedere al dirigente di avviare questa procedura? Perché fissare un termine così ristretto giustificando dunque il ricorso ad un professionista esterno quando il Comune ha il personale competente per fare lo stesso lavoro? Queste domande senza chiara risposta lasciano più di qualche zona d’ombra su questo provvedimento. Nel merito ho poi richiesto la possibilità di chiarire diversi aspetti fumosi, dalla durata della concessione alle garanzie sull’affidabilità dei potenziali aggiudicatari senza ricevere risposta. Ma che qualcosa di poco chiaro bolle in pentola mi è stato evidente nel momento in cui il Presidente di commissione Annarratone, accogliendo la mia richiesta di rinvio per approfondire l’esame dei documenti, riceveva la richiesta di proseguire comunque con la votazione da parte della sua maggioranza, mettendolo in evidente imbarazzo. Vista la decisione di due commissari del PD di abbandonare i lavori della commissione, la maggioranza ha provato ad insistere per arrivare subito a votare il parere sul provvedimento sostituendo i commissari che avevano abbandonato la seduta con altri due consiglieri. Dopo le mie proteste tendenti a richiedere un parere del Segretario Generale in merito alla legittimità di questa procedura, il Vice Segretario Comunale comunicava che tale sostituzione non era valida dichiarando dunque il venir meno del numero legale. Mi domando cosa giustifica questa fretta della maggioranza nel portar a compimento questo procedimento dopo che per mesi non hanno fatto niente? Perché non permettere ai consiglieri di approfondire i documenti collegati alla delibera in votazione? Come al solito questa maggioranza ha scelto la via della scarsa trasparenza, dando adito a molti e legittimi dubbi riguardo a cosa si possa celare veramente dietro a questo provvedimento.”
Sul tema interviene però anche l’amministrazione comunale, riconoscendo che “Nell’approfondimento della seduta della Commissione Consiliare Sviluppo del Territorio sono emerse alcune perplessità riguardo alla definizione dei costi per consulenze esterne per la effettuazione delle procedure di evidenza pubblica. Tuttavia, va sottolineato come detti costi — determinati dalla competente Direzione comunale — non saranno posti in capo all’Amministrazione comunale, bensì in capo ai rispettivi soggetti affidatari, nell’ambito delle spese contrattuali previste a loro carico”.
In ogni caso, ribadisce il sindaco Rossa, “Intendiamo avviare tutte le procedure che ci consentano di riqualificare in tempi brevi i Giardini comunali e, in particolare, l’area antistante la Stazione ferroviaria dove sono ubicati gli immobili comunali “ex-Bar Cangiassi”, “ex-Bar Zerbino” ed “ex-Bar Piccadilly. Lo faremo non solo per dare una risposta compiuta alle varie sollecitazioni di intervento pervenuteci, ma anche per ovviare a problematiche inerenti la sicurezza della zona e per un reale ed efficace miglioramento ambientale di questa importante area urbana”.
Sul tema interviene anche Giovanni Barosini, presidente della commissione Bilancio di Palazzo Rosso, con una comunicazione urgente al presidente del consiglio comunale Enrico Mazzoni e all’assessore Abonante: “Chiedo di assegnare alla Commissione Bilancio, per i dovuti e necessari approfondimenti di competenza e per acquisire il relativo parere, la delicata questione di cui alla delibera in oggetto. (cessione e costituzione di diritto di superficie trentennale relativo agli immobili comunali denominati: ex bar Cangiassi, Zerbino e Piccadilly, siti nei giardini pubblici antistanti la stazione ferroviaria)”.