10 a Filo Diretto e ai suoi conduttori. Sicurezza, che disastro! [Le pagelle di GZL]

Filo Direttodi Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Alla nostra TV locale Telecity/7Gold per la trasmissione Filo Diretto. Dopo la pausa estiva e dopo una prima partenza a singhiozzo è ritornato Filo Diretto su Telecity 7Gold alle ore 12,00 prima del notiziario delle 12,30 dal lunedì al venerdì. Una mezz’ora piena a disposizione dei telespettatori che chiamano e vanno in diretta senza filtri, discutendo di politica, fatti locali, denunciando e segnalando ogni forma di degrado della città. A volte ci sono anche ospiti politici e di interesse, a cui si possono fare domande telefonando. Molte segnalazioni dei telespettatori con l’aiuto di Filo Diretto riescono ad arrivare a chi di dovere, e ad ottenere risultati. La trasmissione è condotta da Ketty Porceddu, Alessandra Dellacà (nella foto) e Dede Vinci, che si alternano. Ketty molto casual, Alessandra molto elegante. Due bellezze diverse, sorridenti, simpatiche, e poi c’è Dede. Filo Diretto è una trasmissione di famiglia, per le famiglie, per i cittadini e Dede è diventato una figura familiare: piaceva anche al mio nipotino che gli batteva le manine come lo schermo si apriva sulla sua presenza in studio, ed è l’unico spazio televisivo che concedeva a noi nonni, per poi passare giocoforza ai vari cartoni animati. Ora va alla scuola materna e lì non si pranza con la TV accesa. Ogni informazione dove il cittadino è attore, quindi voce di popolo, è una forma genuina, autentica, vincente che piace. Bentornato a Filo Diretto, Ketty, Alessandra e il grande e simpatico Dede.
Voto: 10

 

2) Alla mancanza di sicurezza nella nostra città, Alessandria. AbbiamoPolizia sicurezza lasciato aperte le porte con troppa leggerezza, ed è stato l’invito per chiunque ad entrare. Comincia sempre così, e alla fine ci stiamo ritrovando nel Far West. Ma quando una comunità è allo scatafascio come la nostra, diventa terra di conquista dove chi arriva fa ciò che vuole, tanto vi è impunità. Ogni giorno si legge sul territorio nazionale di fatti delittuosi, e chi ci va di mezzo? Solo i cittadini costretti a subire stando attenti a non difendersi, perché ormai è chiaro che chi commette un reato anche grave viene salvaguardato con la depenalizzazione e lo svuotacarceri: magari gli viene dato un foglio di via ma sappiamo cosa ne potrebbe fare di quel foglio, pronto a commettere altri reati. Al contrario quelle che dovrebbero essere le vittime, se si difendono vengono messe sotto accusa, e basta poco a ritrovarsi la vita rovinata. Anche qui a casa nostra non c’è da stare tranquilli, con certi figuri che per le loro presenze senza controllo creano timori alla popolazione. Tra venerdì 23 e sabato 24 nella centrale Piazza Marconi botte, insulti, minacce tra alcuni marocchini, di cui uno con il viso ridotto ad una maschera di sangue. Ovviamente denunciati in stato di libertà, per tornare a colpirsi il giorno dopo, e lo stesso ferito della sera prima ridotto ad una maschera di sangue con un piede di porco dallo stesso feritore della sera prima. Ancora peggio è quando accaduto al Quartiere Cristo: una ventina di colpi da arma di fuoco sparati nella notte di domenica 25 contro un bar e altrettanti contro case e auto parcheggiate. Anche questi se li prendono vengo denunciati a piede libero? A chi tocca fare un po’ di pulizia in questa città? Prefetta, sindaca, questore, o dobbiamo chiedere l’intervento dell’esercito prima di peggiorare la situazione?
Voto: 2

 
Atm autobus3) ATM in crisi da anni. Prendo sempre come base di partenza il periodo del dopo alluvione. Molte decisioni, progetti, scelte sbagliate negli anni hanno portato una crisi profonda in questa azienda. Forse errori politici nel dare cadreghe presidenziali e dirigenziali, senza contare consigli di amministrazioni con capacità manageriali ridotte o non idonee nel gestire al meglio una azienda pubblica importante come ATM, ma anche le piccole cose creano un deficit che come utente del trasporto pubblico ho avuto modo di osservare. Arrivo al punto e so già in partenza le critiche che incasserò: magari ci sarà chi si arrampicherà sugli specchi insaponati dandomi della ingenerosa, razzista, tirando fuori che anche i nostri italiani fanno i “portoghesi”, ma i fatti sono questi nella realtà perché notati in prima persona poi ognuno la pensi come vuole. Una azienda di trasporto urbano è un servizio di pubblica utilità e il suo equilibrio sta nel fatto che chi lo utilizza paghi il biglietto o possegga un abbonamento. A chi non ne è in possesso se vi è un controllo viene fatto un verbale/multa, e fatto scendere. Nei molteplici tragitti da me effettuati nel tempo ho notato che alcuni per non dire molti arrivati nel paese di “bengodi” e nella città di “baccian”, dove esistono tutti i servizi a disposizione, utilizzano i mezzi pubblici senza obliterare il biglietto, figuriamoci possedere un abbonamento. Ora chi diligente paga il servizio obliterando il biglietto o pagando l’abbonamento si sente fesso o sfruttato come cittadino che paga le tasse e paga un servizio. Se negli anni si fosse mantenuto costantemente il controllo con rigore, oggi le cose andrebbero un po’ diversamente.
Ci sono tante colpe per l’affossamento di questa azienda, e nessuna amministrazione degli ultimi quindici anni ne è esente.
Voto: 2